Sarà mai la volta buona?
Succederà mai che, finalmente, uno dei maggiori autori della scellerata gestione della pandemia e poi del ‘non controllo’ sugli ‘effetti avversi’ – spesso letali – prodotti dai vaccini anti-covid, ossia l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, venga inchiodato alle sue gigantesche responsabilità?
Sarebbe un vero miracolo, visto quanto è già successo con l’inchiesta della procura di Bergamo, che comunque avere un perimetro molto ristretto alla Val Seriana.
Ora, invece, le cose ‘sembrano’ farsi più serie.
Anche se, prima che la macchina giudiziaria si avvii, occorre l’ok da parte dei Tribunale dei Ministri.
Avete capito bene.
Finalmente, infatti, la procura di Roma sembra uscire da quello storico ‘porto delle nebbie’ che l’ha storicamente caratterizzata ed ha appena inaugurato il fascicolo bollente sugli ‘effetti avversi’ causati dai vaccini anti-covid, dopo un ponderoso esposto presentato quasi un anno fa da svariate associazioni, in prima fila quel ‘Comitato Ascoltami’ di cui la ‘Voce’ ha scritto mesi a proposito di una incredibile ‘censura’ via Facebook.
Federica Angelini. Sopra, Roberto Speranza
Quell’esposto, curato dai legali Angelo Di Lorenzo e Antonietta Veneziano di ‘Avvocati Liberi’, era stato sottoscritto non solo dal Comitato Ascoltami fondato da Federica Angelini che raggruppa oltre 4 mila danneggiati dai vaccini (o loro familiari), ma anche da altre sigle, come ‘Operatori di sicurezza Associati’, il ‘Sindacato Finanzieri Democratici’ (SFD), il sindacato di Polizia LES, nonchè dall’ex senatrice Laura Granato.
Sul banco degli imputati, in prima fila, l’ex ministro della Salute Speranza, appunto, e l’ex direttore di AIFA (l’associazione che raggruppa le aziende farmaceutiche) Nicola Magrini.
Come abbiamo più volte sottolineato per anni – basta leggere le nostre inchieste che hanno date ben precise – la prima, gravissima responsabilità riguarda la non-gestione della pandemia, con un diktat ‘Tachipirina e Vigile Attesa’ griffato Speranza che di fatto ha impedito quelle cure e quei farmaci che invece avrebbero potuto efficacemente e fin da subito arginare il covid. Un solo esempio, l’idrossiclorochina, vietata per legge (come del resto le fondamentali autopsie) fino a che, nel dicembre 2020, c’è voluta un’ordinanza del Consiglio di Stato per legittimarne l’uso: che avrebbe (unito al ricorso ad altri farmaci, sempre in commercio e oltretutto poco cari) potuto evitare decine di migliaia di morti.
Nicola Magrini
E ciò dovrà essere accertato – ce ne sono tutti i mezzi scientifici possibili – dalla magistratura: purchè lo voglia…
Secondo, drammatico capitolo, quello degli ‘effetti avversi’ prodotti dai vaccini, su cui autorità politiche e scientifiche non hanno mai voluto aprire gli occhi: anzi, hanno nascosto e depistato, nel più vergognoso dei modi. Quando già in mezzo mondo cominciavano a circolare le spaventose cifre di quegli effetti avversi, soprattutto a livello cardiocircolatorio ma non solo, visto che in questi ultimi tre anni sono molto cresciute le patologie tumorali.
E quando, per fare solo due esempi, uno estero e l’altro nazionale, il più che autorevole ‘British Medical Journal’ ha pubblicato autentici ‘scoop scientifici’ per palesare inefficacia e insicurezza di quei vaccini, nonché le alte ‘collusioni’ di cui ‘Pfizer’ e ‘Moderna’ hanno goduto; e da noi sono usciti due illuminanti volumi firmati da Giulio Tarro (l’allievo prediletto di Albert Sabin che scoprì l’antipolio) ossia “Covid 19 – Il virus della paura”, addirittura del giugno 2020, e “Covid 19 – La fine di un incubo” di giugno 2022, nel quale vengono illustrate in modo rigoroso proprio le responsabilità politiche e scientifiche sul fronte degli ‘effetti avversi’.
Due recenti libri di Giulio Tarro
La procura capitolina, fra le altre cose, dovrà indagare in modo approfondito su quella gran mole di documenti, ed in particolare sugli ‘Aifa leaks’, ossia i tantissimi messaggi inviati e ricevuti dall’Aifaproprio per ‘depistare’ meglio, per nascondere i veri dati sugli effetti avversi, giocando sulla pelle di tutti i cittadini (moltissimi dei quali ce l’hanno rimessa), per salvaguardare gli interessi stramiliardari di Big Pharma, e soprattutto delle due star alla vaccinara, ‘Pfizer’ e ‘Moderna’, che in questi anni hanno fatto profitti con la pala. Contando sulla ‘criminale’ obbligatorietà dei loro prodotti (meglio non chiamarli più vaccini) che si sono fin dall’inizio, e poi in misura sempre maggiore, manifestati come del tutto ‘inefficaci’ e soprattutto ‘insicuri’, nonostante le menzognere affermazioni delle due aziende, che per prime hanno tagliato il traguardo nella produzione dei loro sieri, potendo contare sul colpevole ok rilasciato dalla ‘Food and Drug Administration’ negli Usa e in quello altrettanto colpevole di ‘EMA’ per l’Europa.
Ma almeno, all’estero, qualcosa si è mosso e si muove sul fronte giudiziario.
Negli Stati Uniti, ad esempio, due procuratori generali (per la precisione della Louisiana e del Missouri) hanno aperto due maxi inchieste che vedono come primo tra gli indagati il supervirologo di ben 7 presidenti Usa, Anthony Fauci: che da un lato ha dato una grossa mano finanziaria al famigerato Istituto di Virologia di Wuhan per le più che pericolose ricerche sul ‘gain of function’, all’origine del coronavirus; e, dall’altro, ha esercitato (con altri 8 papaveri della Casa Bianca) pressioni & censure sui social media per non contrastare la politica anti-pandemica (sic) del governo Usa, nonché per censurare pareri in dissenso, anche se di autorevoli scienziati e ricercatori.
E dai noi? Niente. Il silenzio più tombale. Almeno fino ad oggi.
E da oggi in poi, riflettori puntati sulla procura di Roma: perché la nebbia non scenda di nuovo. Sempre Tribunale dei Ministri permettendo…
A seguire, ecco i link che vi faranno ri-leggere solo alcuni tra gli articoli e le inchieste della Vocesulle vere responsabilità di covid & vaccini. Proprio per conservare la memoria di tante, troppe vittime innocenti e accertare, una volta per tutte, le responsabilità sotto il profilo giudiziario: perché il giudizio morale, storico e scientifico è già più che acquisito.
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