La masseria di Vespa è una seconda sede del governo di destra? Gli somiglia. A giudicare dai seggi vuoti dell’emiciclo che avrebbe dovuto ospitare gli ‘onorevoli’ di centro-destra, mentre si discuteva del Mes, del piano europeo salva stati a cui non aderisce solo l’Italia, si direbbe che ministri, vice ministri, politici del variegato pianeta meloniano, abbiano disdegnino l’austerità di Montecitorio, di Palazzo Madama. Aria salubre, gastronomia allettante, generosa ospitalità, sono qualità irresistibili di un padrone di casa benemerito, del mitico Bruno Vespa, che accoglie gli ‘amici’ dell’esecutivo in carica nella sua masseria pugliese, dove non ha fatto mancare l’imprimatur la donna al potere, ovvero la signora “Yo soy Giorgia”. Si potrebbe obiettare “ma cosa c’è di male se la presidente del consiglio di ritorno da Bruxelles con l’aereo di Stato, vola in Puglia, nella masseria del quieto relax? Prova a chiarire Palazzo Chigi: “Nessun problema. La Puglia, nei prossimi giorni sarà il luogo dove si riunisce il G7 e la Meloni, ovvio, parteciperà. C’è che la correttezza istituzionale avrebbe imposto alla ‘borgatara della Garbatella’ di ritorno da Bruxelles, di sbarcare a Roma e per il successivo soggiorno molto privato avrebbe dovuto raggiungere la Puglia con un volo di linea. Non è la prima volta che la Meloni abusa di aerei di Stato per viaggi impropri, privati, con furbizia tutta a italiana sperimentata pima di lei da Salvini, per i suoi comizi elettorali da Nord a Sud del Paese, coincidenti. (di recente, l’8 Giugno, la premier è stata ospite di Vespa per rilasciargli a domicilio un’intervista) “Io sono donna, madre, italiana”, trova perfino qualcosa su cui ridere: “Ai leader del G7 in Puglia faremo fare le mozzarelle”, straordinario esempio di bon ton istituzionale C’è, di più, che nel ‘caso’ si intravede la trama tessuta con il filo rigorosamente nero dell’affettuosa benevolenza di Vespa per gli ospiti destrofili di ‘Porta a Porta’, ricambiata con un favoloso contratto Rai, l’inedita collocazione di cinque minuti a ridosso del Tg1 delle 20, le ospitate di tutti Tg e i programmi Rai per la promozione dei suoi libri, lauti compensi per moderare dibattiti della destra. Da una pianta di banane, possono nascere fragoline di bosco?
Il caso Santanchè. Mercoledì 5 Luglio (in grave ritardo) è all’ordine del giorno la sua dichiarazione sui fatti denunciati da Report, ma non ci sarà nemmeno una risposta alle domande perché non sono ammesse dal modello di intervento imposto dal Governo. Eco, comunque le contestazioni: non versata la liquidazione di fine rapporto ai dipendenti licenziati da KiGroup. Fornitori non pagati (costretta alla chiusura l’azienda Verde Bio). Con le attività in crisi, super compensi in nove anni di 2 milioni e mezzo per la Santanché, di 6 milioni per il compagno Canio Mazzaro. Prestito emergenza Covid dello Stato di 2,7 milioni. Mai restituito. Prestito di 3 milioni chiesto a Dubai in cambio di azioni, La Russa (grande amico della Santanchè) consulente contemporaneo di Visibilia e degli arabi. Plus valori, indaga la Procura di Milano. In piena crisi aziendale, l’affitto di un’auto Maserati, di un appartamento in zona Pantheon a Roma. Dipendenti di Visibilia al lavoro, ma retribuiti dallo Stato. Trattativa con l’Agenzia delle entrate, che dipende da Giorgetti, collega di governo, per evitare il fallimento di una società della galassia Visibilia. In ballo 1,2 milioni di debito. Chiesto uno sconto del 10% e la rateizzazione. Ma che bel governo, ‘marcon-diron-dirondello, noi lo spegneremo marcondirondirondà”.
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