Sui luoghi di Pasolini, in quattro continenti

Un percorso collettivo sulle tracce del poeta-regista

 

Nel centenario pasoliniano (1922-2022), che prosegue in questo 2023 con pubblicazioni, mostre, iniziative, con una partecipazione costante e autentica da parte del pubblico di ogni generazione, una delle proposte editoriali più originali è partita dalla Campania (regione che Pasolini percorse ed amò in maniera intensa), con la pubblicazione da parte della casa editrice La Valle del Tempo di un volume di autori vari: Geografie pasoliniane, a cura di Paolo Speranza, direttore di “CinemaSud” e storico del cinema, collaboratore “storico” de “La Voce”.

Presentato in anteprima nel dicembre 2022 nel festival cinematografico “Laceno d’Oro” di Avellino, che Pier Paolo Pasolini contribuì in maniera determinante a fondare nel 1958, tra il capoluogo irpino e l’altopiano di Bagnoli Irpino da cui prese il nome, il libro continua ad essere richiesto non solo nelle librerie e online ma in diverse presentazioni. Gli appuntamenti futuri sono previsti a Roma, Benevento, Salerno e altre città, intanto Napoli fa la sua parte con un evento in programma martedì 30 maggio, alle ore 17.30, al Centro di Cultura e Animazione dell’Arci Movie “Giorgio Mancini”, in via Purgatorio, nel quartiere di Ponticelli, da decenni all’avanguardia nelle iniziative di promozione della cultura cinematografica.

Organizzato dall’Arci Movie e dall’Istituto Campano di Storia della Resistenza intitolato a Vera Lombardi, l’incontro vedrà gli interventi di Paolo Speranza, Mario Rovinello, Imma Colonna, Roberto D’Avascio, con letture di Maria Teresa Panariello.

Grazie a questa iniziativa rivive anche a Napoli questo percorso originale e per molti versi inedito nel “pianeta Pasolini”, che intreccia alcuni temi portanti del suo itinerario poetico, tra letteratura e cinema, giornalismo e impegno civile, e il rapporto fisico e intellettuale con i luoghi della sua formazione (Bologna, Roma, il Friuli) e poi con i Sud dell’Italia, dell’Europa e del mondo, nell’inesausta ricerca dei “popoli perduti”, con il prezioso corollario di una Antologia critica, che recupera scritti d’autore di estremo interesse sulla figura di Pasolini: da Domenico Rea a Filiberto Menna, da Felice Piemontese a Vincenzo Maria Siniscalchi, a Camillo Marino, il giornalista irpino che con Pasolini fondò il “Laceno d’Oro” e “CinemaSud”.

Un rilievo particolare è attribuito, nei saggi di Geografie pasoliniane, al rapporto complesso e proficuo con le realtà della Campania e del Mezzogiorno, da Napoli alla “terra dell’osso”, culminato nella sua lettura antropologica del Vangelo secondo Matteo e del Decameron e nella partecipazione attiva all’utopia vincente del “Laceno d’Oro”, e all’impronta indelebile che Pasolini ha lasciato, con la sua umanità e la sua arte, nell’Europa orientale e in paesi di antica cultura come il Marocco, l’Iran, il Brasile.

 


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