Ubi maior il resto cessat

Gli insulti al clima minacciano di morte la Terra, il proliferare di virus e l’abuso di antibiotici ha reso immuni i batteri, prossimi nemici mortali dell’umanità, è immane la tragedia delle guerre (ma si parla solo di Russia-Ucraina), milioni di bambini che muoiono di fame e malattie. I media lo raccontano in dimensione di riempitivi, scovando qualche novità tra le mille news delle agenzie di stampa. Le redazioni sono isole pazienti, coprono senza troppa fatica la routine, ma agguantano con famelicità repressa  notizie scoop, che garantiscono per giorni, settimane, titoli, inchiestearticoli, se muore ’o rey’ Pelè”, se esplode uno scandalo alla corte del Regno Unito, se vola in cielo un ex papa.

Con pieno rispetto laico per la dipartita del papa dimissionario, che scelse di dichiararsi impotente a risanare i mali della Chiesa cattolica, a osservatori non religiosamente coinvolti, è apparso infinitamente esagerato il clamore mediatico per la morte di Benedetto XVI.

Un esempio, tratto da news via Internet. È  il diario in…capitoli (per ragioni di spazio citati per titoli) del Ratzinger esodo dal nostro pianeta. Culmina con l’annunciata invocazione dei 159 mila fedeli (bravo chi è riuscito a contarli) che dalla piazza San Pietro hanno proposto per Ratzinger il fatidico “Santo subito”: e allora,1: ore 7.01, oltre mille giornalisti da 30 Paesi, zona rossa fino alle quattordici. 2: ore 7.15, lutto nazionale in Portogallo (in Potogallo???). 3: ore 7.30, clochard sfrattati per una settimana da piazza San Pietro. 4: Presenti Mattarella, Draghi, Yo soy Giorgia Meloni, il cancelliere Olaf Scholz, i presidenti di Portogallo, Polonia, Ungheria, Baviera, Casa Savoia, re e regina Belgio, madre re di Spagna. 5: ore 8.15.  3.700 sacerdoti in piazza oltre cardinali e vescovi, il patriarcato di Mosca, leader musulmani ed ebrei. 6: ore 8.50. Piazza san Pietro piena di fedeli (molti dall’alba). Alcuni tentano di saltare controlli, prontamente bloccati dai carabinieri. 7: ore 9.04.  Arriva la bara, campane a martello, applausi. 8: ore 9.20 Cartello e invocazioni “Santo subito”. 9: 9.29 Arriva Francesco in sedia a rotelle. 10: ore 9.37 Messa e funerali, città nella nebbia, recita del rosario, i riti della Valedictio, una specie di “Ciao” e dell’Ultima Commendatio (raccomandazione), aspersione del feretro con acqua benedetta (benedetta sa chi?) e incenso (venti righe) 11: Papa Francesco prega sul feretro di Benedetto XVI e mette la mano sulla bara. Momento di preghiera e di commozione. Omelia di Bergoglio: “Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce” (venticinque righe). 12: Tumulazione nelle Grotte Vaticane (15 righe). Il cardinale Giovanni Battista Re sostituisce Papa Francesco per non affaticarlo. 13: ore 11e18. la folla lascia San Pietro sotto la direzione dei gendarmi vaticani e delle Guardie svizzere. 14: Termina il rito delle esequie, dopo l’ultimo ‘Amen’ pronunciato da Papa Francesco.

Questo e molto, moltissimo altro ha saturato dal momento dell’annuncio della morte di Ratzinger e per intere giornate, tutti i canali, le reti, i tg, i programmi dell’intero sistema dell’informazione, una vera valanga permanente di ‘cose’ da dire, da raccontare per immagini, sul Papa conservatore.

È conseguenza della prassi reiterata in automatico, in presenza di notizie clamorose, o una prova di adeguamento generalizzato all’aria nuova che tira nell’Italia a trazione della destra?


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