CAMPANIA / CUCCAGNA PER I DIPENDENTI, DIFENSORE CIVICO SENZA 1 EURO

Gran cuccagna per i dipendenti del Consiglio comunale della Regione Campania. Riescono infatti ad essere pagati tre volte (3): un vero miracolo di San Gennaro, consentito da una leggina regionale del 2002 prima approvata, poi cancellata, quindi reintrodotta e con ogni probabilità presto al vaglio della Corte Costituzionale.

Sottolinea un funzionario di palazzo Santa Lucia: “Una vera manna dal cielo. E pensare che vogliono tagliare del 40 per cento i vitalizi, sono decisi a sforbiciare le spese inutili, mentre qui da noi succedono queste cose. Siamo davvero un’oasi felice”.

Così scrive Repubblica Napoli: “Una legge regionale potrebbe violare la Costituzione. La Corte dei Conti a settembre ha sollevato il dubbio davanti alla Consulta. Quella norma sarà pure dubbia, ma per adesso gli effetti non si arrestano. I soldi in busta paga arrivano lo stesso: dipendenti pagati tre volte. Compensi extra da 10 a 12 mila euro, alla vigilia di Natale, per i lavoratori del Consiglio regionale. Liquidati in un’unica tranche. La delibera è pronta”.

Un vero cadeau sotto l’albero. Viene poi spiegato cosa prevede quella furbesca leggina approvata 16 anni fa: la costituzione di “un fondo annuale di circa 6 milioni di euro per l’assistenza ai consiglieri regionali. Con quelle risorse pubbliche si paga il salario accessorio per le segreterie di commissioni e ufficio di presidenza. Si finanziano attività varie per il personale. I cosiddetti ‘progetti’. E sono pagati anche gli stipendi dei ‘comandati’”.

Ecco la sintesi finale: “la metà dei lavoratori in Consiglio si ritrova in busta paga tre voci: stipendio tabellare, posizione organizzativa più indennità legge 20”. A conti fatti uno stipendio netto da 3 mila euro al mese, quasi quanto un dirigente.

“Siamo davvero ai confini della realtà – commentano alla Corte dei Conti – sperperi su sperperi, un clientelismo allo stato puro, regali e prebende per saldare sempre più i rapporti tra i politici e i dipendenti, in modo da creare un corpo unico, autoreferenziale, sordo alle esigenze dei cittadini. E pensare che per l’ufficio del Difensore civico, una figura basilare per ogni democrazia perchè tutela i cittadini rispetto agli abusi della pubblica amministrazione, non è previsto neanche un euro, uno solo. A differenza di tutte le altre regioni, qui in Campania non è previsto alcun emolumento, è negato perfino un rimborso spese, ed è privo di ogni struttura di supporto. E’ chiaro – viene aggiunto – che si tratta di una forma di boicottaggio istituzionale, di fare in modo che quella figura, ripeto strategica in una democrazia, sia resa innocua, inoffensiva, privata di ogni sostegno. In modo tale che la politica continui indisturbata a fare i cavoli suoi”.


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