Peccato, non è più tra i mortali don Gabriele Amorth. Fosse in vita, potrebbe intraprendere la carriera di promotore di attività imprenditoriali in grado di incidere positivamente sul dramma della disoccupazione giovanile. Il prete, specialista in esorcismi (e già questo lo colloca tra i fenomeni paranormali di funzioni spacciate per doti) ha redatto nel notes personale rivelazioni su Medjugorie, il santuario sorto attorno al culto della Madonna omonima e alle sue presunte apparizioni ai fortunati veggenti, scelti tra miliardi di esseri umani come destinatari di messaggi periodici al mondo. Il “miracolo” a cui la Chiesa e papa Francesco guardano con sospetto, secondo padre Amorth, avverrebbe nel sito particolare, appunto di Medjugorie, scelto come antagonista del Maligno, da contrastare con la preghiera dei fedeli. Insomma un luogo santo da difendere dagli scettici. Al tempo della prima presunta apparizione era un luogo anonimo, privo di interesse ambientale e di attrattive.
Con il grido “Miracolo, miracolo” degli interlocutori della Madonna esplode il culto e fa una miriade di proseliti, convinti di ricevere istruzioni divine per bocca dei cosiddetti veggenti. Medjugorie si adegua e sorgono sul luogo del “miracolo” alberghi, b & b, ristoranti, negozi di gadget, agenzie di viaggio che soddisfano la domanda crescente del flusso di credenti. Una l’apre proprio uno dei miracolati, chissà se ispirato dalla statua della Madonna o da fiuto per gli affari. Padre Amorth potrebbe aver lasciato in eredità ai giovani senza lavoro questa idea imprenditoriale. Istruzioni per l’uso: individuare una luogo senza identità, convocare i media, inginocchiarsi e, in trance spirituale, annunciare l’apparizione di un santo, un beato, ma non prima di aver investito un po’ di euro nell’acquisto di terreni dove dichiarare di aver intrattenuto il colloquio divino e da rivendere a imprese intenzionate a costruire, come a Medjugorie, una grande chiesa, alberghi, b & b, ristoranti e supermarcket di souvenir religiosi. Per saperne di più ci ha pensato la Rizzoli. La case editrice ha pubblicato “Un esercito contro il male”, autore don Gabriele Amorth.
Cara Ue, ti scrivo questa lettera che spero vorrai leggere, se ti capiterà (è uno spudorato plagio dei versi del “Il disertore”, canzone del francese Vian, contro la guerra): “Egregia Comunità, rimedia per favore alla tua clamorosa gaffe, innesta la marcia indietro e annulla l’assegnazione della sede Ema, centro europeo dell’Agenzia del Farmaco alla città di Amsterdam, concorrente di Milano. Come l’ha spuntata l’Olanda sull’Italia è il più macroscopico incidente di percorso di Bruxelles che ha tirato in aria la classica monetina, come fanno gli arbitri di calcio per decidere a chi tocca il calcio d’inizio della partita. La sorte ha favorito Amsterdam. Ma…ma Milano non si è arresa e ha fatto ricorso alla Corte dei Conti, avverso la decisione, dopo aver scoperto i ritardi della città olandese nell’allestimento del centro europeo del farmaco. Per di più il sorteggio, di per sé scandaloso sistema per assegnare un incarico di così rilevante importanza, è avvenuto quando le delegazioni e stavano uscendo dalla sala, mentre era prevista una pausa di 30 minuti. Cosa ancora più grave, il verbale non è stato redatto e le schede delle votazioni sono state bruciate. A Milano non rimane che aspettare l’esito del sopralluogo previsto della Commissione Ambiente e Salute dell’Europarlamento, che domani verificherà ad Amsterdam lo stato dei lavori relativi alla nuova sede dell’Ema.
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