BABYGANG A NAPOLI / ARRIVA L’ORDINE DEL GENERALE MINNITI 

Napoli alla ribalta nazionale per i quotidiani raid delle babygang. Ma non era, fino a ieri, la città del Rinascimento? La meta degli estasiati turisti da tutto il mondo? Il paradiso dei giovani, come negli ultimi anni ha dipinto il sindaco arancione Luigi de Magistris?

Un primo cittadino il quale ad ogni classifica del Sole 20 Ore che pone la città di pizza & mandolini nei bassifondi della hit per la vivibilità, si erge come Masaniello per difendere dignità e onore calpestati da quelle inoppugnabili cifre.

Osservano alcuni insegnanti del quartiere Mercato: “Una città che era allo sbando più totale ci rimane, ne più né meno di prima. Solo che fino a qualche settimana fa non se ne parlava, tutto rose e fiori. Ma come si fa a pensare a dei giovani normali quando crescono nell’illegalità ogni giorno e poi vivono in contesti urbani che definire da quinto mondo è un eufemismo?”.

Notano altri: “c’è comunque stato un forte imbarbarimento negli ultimi anni. Un cambio in peggio quasi antropologico, che solo un Pasolini potrebbere descrivere. Li vedi in faccia, questi dodicenni e tredicenni, veri branchi, se ne fottono della vita altrui e di qualsiasi forma di rispetto per gli altri. Li vedi anche nell’aspetto, nelle espressioni, nei tatuaggi, nelle creste, fisicamente modificati. Come gli Ogm, solo che lì si parla di ortaggi e qui di esseri, ancora per un po’, umani”.

E ancora: “sembra di assistere a una battaglia tra gli scugnizzi delle periferie, oggi facilmente teleguidati dalla camorra, e i fighetti del centro. E ormai tutte le sere, specie il sabato, si assiste a questa singolar, drammatica tenzone. Che spesso finisce in sangue”.

Arriva in città il generale Minniti, per portare ordine e disciplina. Operazione ‘respingimenti’ come per i migranti? Con le orde delle periferie tenute a debita distanza dal cuore cittadino?


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