TONY BLINKEN / LA SUA GIOIA PER IL KO DEI GASDOTTI NORD STREAM

Adesso il poker è servito, sul fronte della ‘paternità’ per il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream.

Arriva, infatti, l’ammissione addirittura del capo del Dipartimento di Stato Usa, il ‘super-falco’ Tony Blinken, che sta ormai etero-dirigendo la Casa Bianca e pilotando le decisioni di un sempre più ‘assonnato’ presidente Biden, da mesi etichettato dai media come ‘Sleepy Joe’, il quale dà perfino la mano ad un interlocutore assente al suo fianco alla fine di un dibattito.

Victoria Nuland. In alto Tony Blinken

Da tener presente che il numero due di Blinken, al sempre più guerrafondaio Dipartimento di Stato, è Victoria Nuland, inviata ‘speciale’ a Kiev nel 2014 – l’anno del golpe bianco – per organizzare la rete di biolaboratori militari da installare o implementare in Ucraina: 13 quelli ufficiali – e ammessi dalla stessa Nuland nel corso di un’audizione parlamentare della primavera scorsa – e almeno un’altra trentina quelli ‘ufficiosi’. Tante piccole Wuhan in cui sono stati condotti per anni esperimenti che più ‘border line’ non si può, sul fronte di esperimenti con cavie umane ucraine, per preparare il terreno delle ‘biological wars’.

Ma torniamo alla fresca esternazione di Blinken, descritta in un reportage del dinamico sito ‘Piccole Note’ (in basso trovate il link dell’intero articolo). Che pone l’accento sull’ “improvvido entusiasmo con il quale il Segretario di Stato Usa Tony Blinken ha salutato l’accaduto. Interpellato sull’attentato ai gasdotti, Blinken  ha spiegato quanto fatto dagli Usa per porre fine alla dipendenza dell’Europa dal gas russo, aggiungendo che sono impegnati ad aiutare i Paesi del Vecchio Continente a trovare alternative, dichiarando con orgoglio che ‘ora siamo il principale fornitore di GNL in Europa’. Ma a sorprendere ancora di più è la conclusione della risposta: ‘In fondo, anche questa è una straordinaria opportunità. E’ una straordinaria opportunità per rimuovere una volta per tutte la dipendenza dall’energia russa e quindi togliere a Vladimir Putin l’arma dell’energia come mezzo per far progredire i suoi progetti imperiali. Ciò è molto importante e offre un’enorme opportunità strategica per gli anni a venire’”.

Più chiari di così…

E si tratta, appunto, della quarta ammissione.

Dopo quelle che abbiamo segnalato nei giorni scorsi, come potete riscontrare leggendo gli articoli che ritrovate cliccando sui link in basso.

Prima, in ordine di tempo, proprio Victoria Nuland, seguita a ruota – febbraio 2022, pochi giorni prima dell’inizio del conflitto – da Biden in persona. Per chiudere il cerchio con il plauso agli Usa rivolto giorni fa dall’europarlamentare polacco ed ex ministro di Esteri e Difesa Radoslav Sikorski.

 

Di seguito, ecco il link dell’articolo di ‘Piccole Note’ titolato “Ucraina: la lezione di Tolstoj e la gioia di Blinker per il collasso dei gasdotti”.

 

https://piccolenote.ilgiornale.it/mondo/ucraina-la-lezione-di-tolstoj-e-la-gioia-di-blinken-per-il-collasso-dei-gasdotti

 

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