ZELENSKY / VILLE & CONTI OFFSHORE DEL COMICO-PRESIDENTE. ORA ANCHE OLIGARCA 

Si presenta davanti ai microfoni di tutte le tivvù del mondo vestito come un profugo, il nuovo Eroe che finalmente l’Occidente ha trovato sul suo cammino, Volodymyr Zelensky, il Salvatore di tutte le Patrie.

Uno spuntato poco più di tre anni fa dal nulla, comico tivvù catapultato nell’agone politico e di colpo capo di Stato con questo programma: “portare al potere persone professionali e dignitose”, “cambiare davvero l’umore e il ruolo dell’establishment politico”.

Ottimo e abbondante, dall’Uomo Qualunque fino a Beppe Grillo.

 

IL PROVVEDIMENTO ANTI OLIGARCHI

Uno degli ultimi atti del suo esecutivo era diretto contro gli oligarchi. Così si chiamava infatti il disegno di legge approvato a giugno 2021 davanti alla ‘Verkhovna Rada’, il parlamento ucraino: “Prevenzione delle minacce alla sicurezza nazionale legate all’eccessiva influenza di persone di significativa importanza economica e politica nella vita pubblica”. Per rientrare nella categoria degli oligarchi – secondo il Zelensky pensiero – occorreva rispondere a tre criteri su quattro; ed i nomi dei Paperoni devono essere iscritti in un apposito registro.

Sorge spontanea la domanda: c’è scritto il nome di Zelensky in quel registro?

La forte curiosità nasce dopo la fresca notizia della villa da mille e una notte della famiglia Zelensky comprata a un tiro di schioppo da Forte dei Marmi – frazione di Vittoria Apuana – per quasi 4 milioni di euro, per la precisione 3 milioni 800 mila euro.

La villa di Forte dei Marmi (foto La Nazione)

Sei camere da letto, quindici stanze, una bella piscina all’interno di un ampio giardino: il tutto acquisito attraverso una complessa operazione finanziaria, degna dell’oligarca più in forma. Primattrice una società cipriota intestata alla moglie, l’architetto Olena Kijasko, che di tutta evidenza avrà potuto mettere in campo tutta la sua tecnica coreografica.

Ma ecco entrare in scena – come nei copioni dei più accorsati finanzieri d’assalto – un’altra misteriosa sigla, ‘San Tommaso srl’. Con ogni probabilità a fini fiscali, come sospettò nel 2019, durante la campagna elettorale, il malizioso sito ‘Slidstvo.info’, che senza mezzi termini accusò il comico di non aver dichiarato l’operazione al fisco. Lui teatralmente si difese, sostenendo che gli attori non sono tenuti a dichiarare i beni posseduti dalle proprie società.

 

DA FORTE DEI MARMI A MIAMI

Ma a quanto pare la villa in Versilia è solo la punta dell’iceberg.

Sempre nella cornice della ‘Verkhovna Rada’, il deputato Ilya Kiva, che fa parte della Piattaforma di opposizione-Party for Life, ne ha raccontate delle belle.

Rinat Akhmetov

Stando al suo documentato j’accuse, Zelensky ha messo al sicuro in Costa Rica, presso la ‘Dresdner Bank Lateinamerika’, 1 miliardo e 200 milioni di dollari ‘guadagnati’ durante i due anni e mezzo di presidenza. A quanto pare, si tratta di somme generosamente elargite al comico da tre oligarchi (arieccoci) ucraini: per la precisione Rinat Akhmetov, Viktor Pinchuk e Igor Kolomoisky. Kiva ha anche dettagliato meglio le ‘donazioni’: il rifornimento viene effettuato regolarmente in comode tranche che vanno dai 12 ai 35 milioni per operazione. Operazioni che passano attraverso svariati istituti di credito che vanno per la maggiore come ‘First Union Bank’, ‘Deutsche Bank’,’ Banque National de Paris’. Le autorità finanziarie e politiche tedesche e francesi, quindi, “non possono non sapere”, non possono non essere a conoscenza di tali ingenti movimenti di capitali.

Non è certo finita qui.

Perché la passione per le ville è talmente forte che il comico-presidente non ha potuto fare a meno di concedersi una magione altrettanto da mille e una notte a Miami, in Florida, forse per star più vicino al dear friend Joe Biden. Una bazzecola il prezzo d’acquisto: appena 34 milioni di dollari, un autentico saldo, per gli States.

E come non pensare all’adorata mogliettina? No problem, il presidente tuttofare vede e provvede. Ha infatti acquistato un set di gioielli per il valore di 5 milioni e mezzo di dollari.

 

AMICI MIEI

Arseniy Yatsenyuk

Ma anche la Corte (dei miracoli) va adeguatamente omaggiata. Secondo Kiva, infatti, “sempre presso la Dresdner Bank, il capo dell’ufficio del presidente, Andriy Yermak, ha conti per 56 milioni di dollari; Svyatlana Tikhanovskaya per 4,5 milioni di dollari, la maggior parte dei quali ha trasferito nel dicembre 2020 alla banca HSBC in Ufficio londinese. Anche Arseniy Yatsenyuk ha un conto nella filiale di Miami della banca Dresdner”.

Yatsenyuk ha ricoperto la carica di primo ministro dell’Ucraina dal 2014 (l’anno del golpe filo-occidentale) al 2016; mentre Tikhanovskaya è tra i leader più accesi dell’opposizione in Bielorussia.

Anche dai ‘Pandora Papers’ arrivano conferme sulla frenetica attività politico-finanziaria del comico-presidente.

Ivan Bakanov

Ad ottobre 2021, infatti, i Pandora Papers hanno rivelato che “Zelensky, il suo principale aiutante Sergey Shefir e il capo del servizio di sicurezza ucraino, Ivan Bakanov, gestivano una rete di società offshore nelle Isole Vergini britanniche, a Cipro e in Belize. Queste società includevano alcune che possedevano costose proprietà a Londra. Intorno al periodo della sua elezione nel 2019, Zelensky ha ceduto le sue azioni in una società offshore chiave a Shefir, ma i due hanno fatto in modo che la famiglia Zelensky continuasse a ricevere denaro da queste società”.

Può bastare?