ZELENSKY / IL GUITTO-CRIMINALE CALPESTA ANCHE IL PAPA. E LE NOSTRE AUTORITA’ APPLAUDONO…

Ormai il presidente guitto dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha gettato la maschera e s’è rivelato per quello che è: in pazzo criminale. Non ci sono più dubbi.

C’è voluta la vacanza romana e in particolare la visita al Papa per arrivare alla Verità, che è ormai sotto gli occhi di tutti.

Ecco le sue parole al cospetto del pontefice, l’unico che in questo momento storico di totale follia conserva saggezza, lucidità e lungimiranza. “Con tutto il rispetto di Sua Santità, non abbiamo bisogno di mediatori. Il piano perché cessi il conflitto deve essere solo il nostro. Non c’è spazio per le discussioni”.

Più chiari di così! Un vero ceffone al Papa, che ha sempre offerto la sua totale disponibilità a mediare tra le parti. E lui, il guappo ucraino, che fa? Prima ancora di sedersi fa il ‘duro’ col Papa e detta le sue condizioni. Anzi una sola: o si fa come dico io, o niente. O si accetta il piano ucraino in 10 punti con la restituzione di tutti i territori (di tutta evidenza anche Crimea e Donbass) o niente.

Non parla mai di pace, il guitto criminale, né davanti al Papa né nei colloqui con il capo dello Stato Sergio Mattarella o con l’ormai amica ‘Giorgia’. Ma solo di ‘Vittoria’ per gli ucraini. A quelle condizioni che più folli non si può. Tanto per dire, in modo che più chiaro non si può: non voglio la pace, voglio solo la Vittoria, voglio umiliare la Russia e Putin, e per adesso voglio solo armi, armi, armi, perché il massacro continui, senza fine.

La sera, poi, la Sceneggiata Maxima davanti al genuflesso Bruno Vespa e una serie di mezzibusti da salotto, a cominciare dalla direttrice del Tg1 Monica Maggioni e un Enrico Mentana tutto risolini.

Imperdibili alcune frasi del guitto-criminale.

Zelensky nel salotto allestito da RAI 1 con Monica Maggioni, Bruno Vespa ed altri giornalisti. Sopra è con Papa Francesco

“La guerra è in Ucraina e il piano perché cessi può essere solo quello ucraino. Non abbiamo bisogno di mediatori”.

“Non si può trattare con Vladimir Putin, nessuno al mondo lo può fare”.

“Putin è un piccolo leader che massacra il popolo ucraino per difendere la sua poltrona, è un nazista”.

“Se l’ucraina cade, il passo successivo dei russi è la Moldavia e poi i paesi Baltici, la Nato, e voi dovrete mandare i vostri figli in guerra”.

“La Crimea è nostra. Nessun referendum, non si può fare, è contro la nostra Costituzione che non ammette il separatismo, è illegale. In Crimea perfino le persone che all’inizio sostenevano la Russia, adesso sono contro Mosca”.

“Vogliamo che un tribunale giudichi i crimini di guerra russi”.

“La controffensiva? I passi necessari saranno fatti a breve”.

Chiaro? Presto la controffensiva con tutte le armi che ha fornito, fornisce e continua a fornire l’Occidente. Nessuna pace mai senza la Vittoria ucraina. Nessuno spazio per la diplomazia. Nessun negoziato mai, nessuna trattativa. Dovete solo sostenerci con le armi e le munizioni. Queste sono le regole d’ingaggio.

A questo punto, un governo con un minimo di attributi avrebbe dovuto prendere il guitto-criminale per la sua sudicia maglietta verde scuro, impacchettarlo, infilarlo nel primo volo e dopo un calcio in culo e un Vaffa a squarciagola, spedirlo nella sua Kiev, a prepararsi la controffensiva.

E invece? La Giorgia nazionale è tutta gongolante per la visita dell’amico del cuore, pronta a mandare vagonate di armi e munizioni, e caso mai a spedire in nostri ragazzi al fronte come gentile cadeau. Il ministro della Difesa Guido Crosetto è pronto ad ubbidire e firmare qualsiasi documento purchè si tratti di sistemi militari di attacco (quale difesa mai!). La mummia Mattarella legge il compitino sulla differenza abissale tra aggredito e aggressore. I mezzibusti non osano dire una parola sulla montagna di spazzatura vomitata la mattina sulla scrivania del Papa dal guitto-criminale. Che invece viene vezzeggiato con risolini e ammiccamenti.

Ma in qual repubblica delle banane siamo ormai sprofondati? Lo sapevamo di aver toccato quasi il baratro, e questa è stata la vera prova del nove. Ormai non siamo più un Paese, uno Stato, ma una larva, un ectoplasma che esiste solo sulla cartina geografica: ma non esprime più niente sotto il profilo morale e politico.

Lo sanno, lorsignori, la cara Giorgia, i robot Mattarella e Crosetto, i mezzibusti tivvù, che stiamo parlando di un guitto criminale e niente più?

Ihor Kolomoisky

Ignorano certo, o fanno finta di non sapere, ad esempio, come è arrivato al potere Zelensky. Con le elezioni farsa del 2019, taroccate dai fiumi di danari del suo grande sponsor, l’oligarca Ihor Kolomoisky, il fondatore del ‘Battaglione Azov’ di pretto stampo nazista, lo svaligiatore della più grande banca ucraina (la ‘Private Bank’), ora braccato perfino dall’FBI per riciclaggio internazionale. E per coccolare il suo pupillo Volodymyr, gli ha regalato la scena per tre anni sulla sua tivvù, tanto per ‘lanciarlo’ (alla Grillo), poi gli ha donato due ville, una da 34 milioni di dollari (avete letto bene, 34!) a Miami, in Florida; e una più modesta (appena 4 milioni e mezzo) proprio a casa nostra, Forte dei Marmi, come la Voce ha più volte documentato.

E pensare che nel suo programmino presidenziale il guitto aveva promesso agli ucraini lotta senza quartiere alla corruzione e agli oligarchi!!

Oggi viene ricevuto, il guitto-criminale, con tutti gli onori dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha ovviamente promesso sostegno eterno a Kiev e invio sempre più massiccio di armi, fino alla Vittoria.

Avanti, nuotando nel sangue e sguazzando nella melma.  Calpestando quella parola ‘Pace’ che ormai solo il Papa, imperterrito, continua a pronunciare.

Nel deserto.

 

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