Troppo sole danneggia i neuroni

Punte elevate di temperatura, responsabile il solleone che incombe sulla Terra, elevate al quadrato per effetto dell’alto tasso di umidità, provocano danni alla stabilità emotiva, alla lucidità mentale di chi le subisce. In pieno boom di bombardamento dei raggi UV, il referto medico del pronto soccorso di palazzo Chigi emette la diagnosi sul deficit cognitivo dei 5Stelle, vittime dell’afa. La terapia: distanziamento di lungo termine dalla politica, isolamento dei grillini più provati dai bollori estivi, adeguato periodo di meditazione in una comunità di monaci per rigenerare i gangli del pensiero razionale.
Il movimento, fortemente logorato dall’abbraccio letale con la piovra che l’ha stritolato con i tentacoli di sovranismo, populismo, razzismo, anti europeismo, neofascismo, secessionismo, qualunquismo, cioè manovrata da Salvini con piglio da dux, ha incontrato una seconda opportunità per non finire nel girone degli incapaci pericolosi, dilaniati da fazioni contrapposte di destrofili, centrofili, sinistrofili. Il ‘neofita’ Conte si è tuffato nel tratto di mare in tempesta, dove i vertici del movimento galleggiavano a fatica e li ha tratti miracolosamente in salvo. L’altra componente, degli estemporanei pentastellati, al seguito del club Casaleggio & Co. praticanti lo sport dell’antipolitica, si è salvata nuotando in direzione di acque chete. Il Movimento dimezzato, per non privarsi del bello del potere, si è aggrappato alla scialuppa del governo giallorosso. E però, si è portato dietro fragorose contraddizioni, anime tra loro conflittuali, riferimenti politici opposti e una clamorosa inettitudine a gestire i gangli vitali della politica.
Siamo a un redde rationem e potrebbe comportare ricadute letali sulla fragile alleanza di parte del grillismo con il Pd, a sua volta ingarbugliato per la sua difficile promiscuità ideologica e operativa, che lo tiene in equilibrio a stento e compatta, solo formalmente le diversità, connesse solo per non esaurire la pazienza di chi vota Pd “perché se no chi?”
Non fosse decisamente drammatico il ‘testa contro testa’, che agita il cinquestellismo, si potrebbe affidare il caso alla satira e andare oltre. Ma siamo oramai a un niente dal prossimo turno elettorale e coinvolge un terzo delle regioni italiane. Crimi (Crimi chi?) ovvero il grullino meno autorevole, perciò insediato ad interim alla testa del Movimento e il derelitto Toninelli, sì quello dell’Instagram postato con tanto di sorriso da vacanziere in piena tragedia del ponte Morandi, perciò esiliato dai vertici, sono i due amplificatori dell’orgoglio suicida che impedisce le alleanze per le regionali con i dem, a tutto vantaggio della destra, che accantonate per l’occasione le divergenze interne, affronta il voto compatta. Il ‘no’ a sinergie elettorali di settembre, nel farneticante pensiero di Crimi, tocca, senza vergognarsene, punte di elevato spessore politico nella risposta alla domanda di ‘la Repubblica’ sul veto di Zingaretti alla candidatura bis della Raggi, peggiore sindaco delle grandi città italiane: “Roma? Non è peggio di prima (prima della Raggi, ndr), anzi è migliorata. Si comincia a vedere il frutto del lavoro di Virginia”. C’è di che convincersi: Pinocchio? Un povero dilettante della bugia.
Ieri, due intere ore pomeridiane di televisione della rete Rai numero uno, hanno sfidato il senso della misura, che dovrebbe connotare il Dna del servizio pubblico. Hanno replicato il caso dello spettacolarizzazione della tragedia di Vermicino, delle telecamere che ripresero con professionalità da telecronaca sportiva dettagli, commenti, opinioni, disquisizioni  per inglobare ascolti record alimentati da morbosa emotività, oltre che da ovvia e commossa partecipazione per le sorti del bambino finito in fondo a un pozzo profondo. Un interminabile resoconto del caso Gioele ha legato con inevitabili ripetizioni e video più volte replicati, atmosfere da incubo, la ‘fatica’ dei conduttori in studio della “La vita in diretta estate” con il malcapitato inviato sul posto, in evidente impaccio per dover ripetere più volte, a comando, i contorni della tragedia di Gioele e di sua madre.  La vicenda, conclusa con il ritrovamento dei poveri resti, in primo piano per due lunghe ore, si sarebbe potuta racchiudere in un intervento iniziale riassuntivo e in uno, anche ampio, a conclusione delle ricerche del bambino scomparso. Ma questo è un suggerimento del tutto estraneo alle corde della Rai pomeridiana, che si nutre abitualmente di gossip, saghe paesane e della variopinta monarchia anglosassone.
L’ineffabile Trump, lo stesso dell’autogol istituzionale indotto dall’ l’ostracismo distruttivo del sistema postale Usa, smantellato nel timore di voti incontrollabili degli americani, ha trasformato i cappelli della multinazionale Good Year in oggetti di propaganda elettorale e ha risposto al divieto di farne uso improprio con l’invito a boicottare i prodotti della Good Year. Che patriota! Non pago della scorrettezza il tycoon ha fatto intervenire la polizia per fermare una manifestazione di ambientalisti nel    Milwaukee.
All’altro capo del pianeta violenta degli oppositori del regime. È in gravi condizioni, in ospedale, Alexei Navalny, leader russo dell’opposizione e dell’anticorruzione. Il sospetto è che sia stato avvelenato. Lo denuncia la sua addetta stampa. Un anno fa Navalny, che Putin teme, senza farne mistero, fu avvelenato in carcere e si salvò per miracolo.

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