CASO PALAMARA / L’ANM DECIDE DI NON DECIDERE

Decidono di non decidere le toghe dell’Associazione Nazionale Magistrati sul caso Palamara e la corruzione al Csm. Un caso, del resto, letteralmente oscurato da media e politica.

Oltre sette mesi fa, infatti, il Comitato direttivo centrale dell’ANM stabilì all’unanimità di deferire al collegio dei probiviri i magistrati finiti nel ciclone dell’inchiesta avviata dalla procura di Perugia.

E nell’occasione i vertici associativi diramarono un comunicato nel quale veniva precisato: “Il Comitato deferisce al collegio dei probiviri, cui spetterà di verificare la sussistenza di violazioni del codice etico, i colleghi Luca Palamara, Cosimo Ferri, Luigi Spina, Antonio Lepre, Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli e Gianluigi Morlini, riservandosi di deferire altri colleghi che risultassero coinvolti nella medesima vicenda o in altre simili”.

Sono trascorsi, appunto, sette mesi ma nulla è successo. Non si è mosso neanche uno spillo.

Dallo scorso autunno Palamara è in “ferie forzate”. Ma tutti gli altri sono rientrati, a vele spiegate, in servizio. Luigi Spina, indagato per rivelazione del segreto e di favoreggiamento nei confronti di Palamara, è procuratore facente funzione a Castrovillari, uno degli avamposti giudiziari – o presunti tali – per il contrasto alla ‘ndrangheta.

Eppure fino ad oggi tutti i giudizi davanti ai probiviri hanno avuto tempi brevi, dal momento che non si tratta di scendere in alcun merito penale né etico e nemmeno deontologico, ma di valutare se un certo comportamento viola o no le regole interne associative. Una bazzecola rispetto agli altri gradi e livelli di giudizio.

Eppure neanche questo piccolo ragno dal buco è riuscita a cavar fuori l’ANM. Che di tutta evidenza attende l’esito delle elezioni per il suo rinnovo, che si svolgeranno tra dopo più di due mesi, il 22 marzo, con le candidature che dovranno essere presentate a febbraio. Ed in base ai nuovi equilibri politici interni verrà presa – con calma – una decisione.

Ma anche alla procura di Perugia per ora tutto tace. Non si muove foglia, come del resto al Csm.

Una evidente tregua totale prima del voto per il rinnovo dei vertici della potente ANM.

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