Guerriglia tre 5 Stelle ed ex 5 Stelle sul fronte dei vaccini.
Alla Commissione Affari sociali, infatti, Andrea Cecconi e Sara Cunial, fuoriusciti dai grillini, hanno presentato una documentata interrogazione sulle iniziative volte a ridurre il rischio di reazione avversa causata dalla somministrazione di vaccini. Al centro della polemica, esami di laboratorio promossi da Corvelva, l’associazione veneta che da oltre vent’anni si batte per un uso consapevole dei vaccini stessi.
Risponde ai due interroganti il viceministro per la Salute, Paolo Sileri, medico e pentastellato.
Esordisce mettendo le mani avanti: “Il Rapporto Vaccini 2019 e tutti i rapporti precedenti non confermano la presenza di rischi aggiuntivi a quelli già noti”. Una risposta che non vuol dire assolutamente niente.
Non basta, ma incalza il cocciuto sottosegretario: “I controlli di qualità vengono effettuati dalla ditta durante tutto il ciclo produttivi di ogni lotto del vaccino, prima della distribuzione sul mercato. I metodi utilizzati per i controlli effettuati sui vaccini dalle aziende produttrici e le relative specifiche sono approvati dalle autorità competenti al termine della fase di valutazione del prodotto”.
Ma si rende conto, Sileri, di quel che dice? In caso affermativo è complice, in caso negativo è ignorante. Non si scappa.
Il viceministro per la Salute – non il portiere di un condominio, con tutto il rispetto per questa importante categoria professionale – conferma quello che si sapeva, ossia i controlli in Italia non esistono, perchè a farli sono le stesse aziende che producono le merci. Solo che in questo caso la situazione si fa molto più delicata, perché si tratta della salute di tutti i bambini del nostro Paese.
Si rende conto, Sileri, di aver ammesso che i controlli sono fatti dalle stesse ditte che li producono? E di ammettere che non esiste alcun sistema di controllo che sia autentico e non una buffonata? E si rende conto che i governi passati e quello attuale non muovono un solo dito – neanche mezzo – perchè ciò cambi e si cominci a vivere in società capace di tutelare il diritto minino alla salute dei cittadini, a cominciare da quelli più indifesi?
Sul tema dei farmacontrolli scrive il battagliero blogger Marcello Pamio: “Non sazio, il dottor Sileri spiega tutta la magnificenza della farmacovigilanza descrivendola come un passaggio cruciale che garantisce la totale sicurezza, nonostante si sappia molto bene che i farmacontrolli in Italia fanno acqua da tutte le parti. Per il dottor Sileri non è così perché ‘durante tutto il ciclo di vita del prodotto, gli effetti dell’utilizzo nei soggetti vaccinati vengono accuratamente monitorati mediante registrazione di ogni possibile reazione avversa, anche se solo apparentemente associata alla sua somministrazione”.
Commenta Pamio: Sileri “da medico dovrebbe sapere che la registrazione di un effetto avverso oggi è sempre più complesso e difficile farla. Nessun medico sano di mente e con famiglia, infatti, si prende la responsabilità di associare e collegare l’inoculo vaccinale ad una qualsiasi risposta negativa, e questo nonostante sia obbligatorio per legge. E così una percentuale spaventosa di reazione anche gravi, per non parlare delle morti, semplicemente non figura da nessuna parte, in nessun registro!”.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.