BOEING / CHI TOCCA I SUOI FILI MUORE

Due morti molto, molto sospette.

E una denuncia al calor bianco.

Tutto nel giro di tre mesi d’una primavera bollente per il colosso dell’aeronautica a stelle e strisce, ‘Boeing’.

Azienda da guinness dei primati sul fronte delle vendite e dei profitti da palate di milioni di dollari, in costante crescita soprattutto in tempo di conflitti.

Ma anche al centro di intrighi & connection da brividi.

E chi tocca i fili muore.

Perché nel giro di pochi mesi sono ‘misteriosamente’ passati a miglior vita due ex funzionari da non poco che avevano lanciato precise accuse al colosso.

Mentre un terzo, per ora ancora in vita, ha appena denunciato, in un corposo dossier, gravi malfunzionamenti di parti meccaniche dei suoi velivoli di punta.

Un giallo in grande stile che prima o poi ‘esploderà, con effetti dirompenti sulla star dall’industria aereonautica statunitense: un caso che, di tutta evidenza, Washington vuol ‘ritardare’, per ‘controllarne i catastrofici effetti a domino sull’intera economia – soprattutto di guerra – a stelle e strisce.

In un momento geopolitico e strategico così bollente come questo.

John Barnett

Ma ricostruiamo le tessere del puzzle, un vero thriller che più inquietante non si può.

Meno di due mesi fa la ‘Voce’ ha pubblicato un pezzo che, alla luce di quanto è poi successo, è opportuno rileggere con attenzione.

Riguardava il misterioso ‘suicidio’ di un ingegnere, John Barnett, per anni impegnato in un ruolo strategico sul fronte di prove & collaudi di casa Boeing. E che aveva denunciato non poche anomalie. Ecco il reportage del 15 marzo scorso,

BOEING / INCIDENTI, ‘SUICIDI’ & MISTERI DEL COLOSSO AMERICANO

 

Ma eccoci subito ad un altro ‘giallo’, non meno da brividi.

Joshua Dean

Perché solo pochi giorni fa è morto, a soli 45 anni, un ingegnere meccanico che ha lavorato per parecchi anni sempre alla Boeing, Joshua Dean, e ha ricoperto anche il ruolo di revisore dei ‘conti di qualità’ allo stabilimento di Wichita, nel Kansas.

Un paio d’anni fa ha denunciato dei difetti di fabbricazione in uno dei velivoli di punta nella prestigiosa griffe Boeing, per la precisione sul ‘737 MAX’.

In un dossier inoltrato all’agenzia di controllo dell’aviazione Usa, FAA (‘Federal Aviation Administration’) ha messo nero su bianco, tra l’altro, di procedure che hanno “praticato impropriamente fori nelle paratie di poppa del Max”.

Ha passato ai raggi X, FAA, il j’accuse tecnico elaborato da Dean. Concludendo che quelle accuse aveva un loro preciso fondamento.

Ma l’ingegnere non ha fatto in tempo a ‘festeggiare’ per un tale avallo al suo ‘fiuto’: perché ‘improvvisamente’ si è ammalato. Un virus, infatti, lo ha aggredito alle vie respiratorie, uno ‘stapylococcus aureus’ – è stato accertato dai medici – molto particolare, e per di più super resistente a tutti i trattamenti antibiotici.

La sua ‘polmonite batterica’ si è rapidamente aggravata e pochi giorni fa è morto tra atroci sofferenze, come ha raccontato una zia che ha parlato di ‘fine straziante’.

Era appena trascorso un anno dalla data del suo licenziamento deciso da Boeing, di aprile 2023.

Una precisone che più ‘scientifica’ (e ad orologeria) non si può.

C’è da chiedersi, ora, cosa farà del suo j’accuse la FAA: dimostrerà rigore, o si genufletterà davanti alla stratosferica potenza di Boeing?

Sul giallo ecco un significativo pezzo messo in rete dall’ottimo sito di contro-informazione americano, ‘ZeroHedge’, animato da Tayler Durden, It Was Brutal: 2nd Boeing-Linked Whistleblower Dies

 

Poi, una ricostruzione effettata da ‘Renovatio 21’ e pubblicata il 2 maggio,

Un’altra gola profonda con legami Boeing muore improvvisamente

 

Sam Salehpour

Boeing che adesso di trova a dover ‘gestire’ un’altra patata bollente: ossia un terzo grande accusatore, un altro ingegnere che ha lavorato per anni alle sue dipendenze. Stavolta si chiama Sam Salehpour, il quale ha messo nero su bianco una sfilza di accuse da far accapponare la pelle. E sempre riguardanti difetti meccanici, di produzione, dei velivoli di casa Boeing.

Mai venuti a galla, e mai fermati, perché la logica aziendale prevede di non stoppare mai la catena produttiva, anche a costo di mettere in commercio velivoli ‘difettati’ e a palese rischio-incidenti. Tanto, della vita dei passeggeri chissenefrega….

Basta accumulare profitti e caso mai finanziare le campagne elettorali presidenziali in modo sempre più massiccio. No problem

Sull’ultimo ‘thriller’, ecco una ampio servizio messo in rete dall’ottimo sito ‘Come Don Chisciotte’ il 20 aprile scorso e titolato  Un whistleblower di Boeing denuncia gravi difetti strutturali su 727 e 777

Capito le logiche della ‘democrazia’ e della ‘libertà’ a stelle e strisce?

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