TANGENZIALE DI NAPOLI / LA SINGOLAR TENZONE TRA ‘O MINISTRO E ‘O SINDACO

Inferno continuo sulla Tangenziale di Napoli.

Da giorni colonne di auto ferme nel traffico per via di alcuni lavori nella zona di Capodichino, che costringono le vetture per alcune centinaia di metri a viaggiare su una sola carreggiata.

Cittadini imbestialiti, per la clamorosa carenza di un servizio pubblico essenziale per traversare da città da est ad ovest, visto che non esistono altri collegamenti, a meno di non voler percorrere a passo d’uomo tutta la città.

Ed è uno scaricabarile tra il numero uno della Tangenziale, da anni Paolo Cirino Pomicino, e il sindaco arancione della città, Luigi de Magistris. Una autentica sceneggiata sulla pelle dei cittadini, visto che tra l’altro si tratta di una lite in famiglia, dal momento che ‘O Ministro e ‘O Sindaco sono cugini.

“Non ne sapevamo niente, la cosa è arrivata all’improvviso”, mettono una pezza a colori a palazzo San Giacomo. “Li avevamo avvertiti – ribattono alla Tangenziale – e avevamo chiesto in anticipo di poter riaprire al traffico via Caracciolo”, la panoramica arteria da anni pedonalizzata, ottima e abbondante location per feste strapaesane.

Luigi de Magistris. In apertura Paolo Cirino Pomicino

Ed ha appena recapitato all’ufficio denunce della Procura di Napoli un esposto il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli, salito alla ribalta delle cronache un paio d’anni fa per i video sulle formiche nelle corsie degli ospedali, e giorni fa per le minacce di un parcheggiatore napoletano, imbestialito per una sua video-denuncia.

Ecco le sue parole: “Ho presentato un esposto alla procura della repubblica chiedendo di valutare ogni responsabilità di carattere penale in relazione alle criticità strutturali del viadotto Capodichino che stanno determinando gravi disagi per i napoletani. Al di là dei solo 3 milioni di investimento nel 2018, a fronte dei 69 incassati dai pedaggi, cioè meno del 5 per cento, non riteniamo scusabile che, in occasione dei due interventi che hanno interessato il viadotto negli ultimi due anni, i tecnici della Tangenziale non siano stati in grado di evitare le criticità che hanno determinato il restringimento delle carreggiate”.

Cifre che parlano da sole, come denuncia Borrelli. Su una montagna di incassi per pedaggi, solo gli spiccioli per le opere di manutenzione.

Come mai l’ex ministro del Bilancio Pomicino pensa solo ad incassare, senza investire nei lavori di sicurezza e per un ammodernamento minimo delle strutture? E come mai palazzo San Giacomo non fa niente affinchè Tangenziale spa si muova ed ottemperi ai suoi minimi doveri di manutenzione?

Da anni e anni va avanti la polemica fra Tangenziale e le associazioni dei consumatori, che accusano la partecipata del gruppo Autostrade per l’Italia (protagonista nella tragedia del ponte Morando a Genova) di continuare ad incassare pedaggi nonostante i patti inziali prevedessero una cessazione (già molto tempo fa), ossia una volta pagati i lavori per le opere di realizzazione dell’opera. Al massino un micro pedaggio per i costi di manutenzione, che neanche si fanno, come dimostra il caso di questi giorni.

Come mai è stata sempre allegramente rinnovata una concessione così campata per aria? Perché a rimetterci devono essere sempre i cittadini? Per quale motivo mai Tangenziale & mamma Autostrade devono ingrassare i loro conti per mantenere disservizi, sperperi e clientelismi d’ogni razza?

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