Massacro in Umbria. L’armata Brancaleone giallorossa si scioglie sul campo di battaglia e non lascia neanche le penne.
La sconfitta più atroce in un avamposto storico, che negli ultimi anni si era trasformato in un sinistro arroccamento di potere & clientele, come nemmeno negli anni di dc e socialisti rampanti da prima repubblica.
Ma cosa succede a due giorni dal voto? Lo statista del Viminale Luigi Di Maio profetizza: “Se si perde male, con il Pd non si replica”. E analizza, il Vate: “se siamo competitivi e perdiamo di poco non tutto sarà perduto. Ma se si perde male, un’intesa di questo tipo in altre regioni sarà impraticabile”. Concetto che ribadisce a Waterloo avvenuta.
Sorge spontaneo un interrogativo. Ma quale capo partito mai, quale leader politico a poche ore dal voto si lascia andare ad una considerazione di tale follia?
Quale generale mai userebbe simili parole davanti alle proprie truppe?
Quale allenatore mai direbbe ai propri tifosi e al pubblico “se perdiamo 6 a 0 cambiamo lo schema”?
Masochismo? Infantilismo allo stato puro? O che?
Commenta con sagacia Beppe Grillo: “Pensavo peggio”.
Ma è mai possibile che un movimento con il 33 e passa dei consensi si riduca nella rossa Umbria all’8 per cento? Possibile un suicidio di tale portata?
Terapia d’urgenza. Di Maio a casa, con un reddito di cittadinanza perpetuo purchè tolga il disturbo.
Che Grillo riprenda in mano i 5 Stelle e pensi sul serio a ricostruire lo spirito originario su queste macerie.
Pur tra tutti i colossali errori compiuti, l’unica strada è il governo con il Pd e brandelli di sinistra sparsi al suolo. Per governare nei fatti e non a slogan o parole al vento.
Per i cittadini, per gli ultimi, per chi non ha diritti, per chi ne ha sempre di meno, per chi non arriva a fine mese e neanche ai quindici giorni.
Altrimenti è certo: questa destra becera e truce vincerà a raffica in tutte le regionali e alla fine si vota: per vedere il cielo sempre più nero.
In apertura l’ormai famosa “foto di Narni”, con il gruppo sconfitto, nonostante la posa da qualcuno interpretata come “scaramantica”.