COMUNISTI & NAZISTI / CAVOLATE ‘STORICHE’ DEL PARLAMENTO UE. IL COMUNISMO SFREGIATO

DI ANDREA CINQUEGRANI E LUCIANO SCATENI.

 

Papa Francesco

Domenica 22 settembre. Dal suo balcone Papa Francesco ricorda a tutti come la ricchezza sia niente altro che “sterco del diavolo”. E rammenta che le battaglie per l’eguaglianza sociale non sono solo appannaggio del comunismo, ma anche del Vangelo.

Tre giorni prima il Parlamento europeo ha “sentenziato” (sic) che tra nazismo e comunismo non c’è alcuna differenza: uguali nei crimini e nelle ideologie.

Due visioni, quella pontificia e quella dei palazzi Ue, che fanno letteralmente a cazzotti. Mostrano ancora una volta l’abisso che divide il mondo in lotta fino allo spasimo per gli ultimi contro coloro i quali difendono a denti stretti i bastioni della ricchezza, cementata proprio su quello “sterco”, sul sangue delle vittime innocenti.

 

UNA MOZIONE FUORI DAL MONDO

Ma andiamo a Strasburgo, che il 19 settembre ha partorito un mostro che più orrendo non si può. Nazisti e comunisti perfettamente uguali, nei crimini e nella storia.

L’aberrazione politica, ideologica, morale viene partorita dalle illuminate menti del Parlamento europeo, che una volta di più dimostra con palese chiarezza una totale ignoranza sotto tutti i profili. E non si vergogna di sbandierare come un vessillo una tale baggianata.

Hitler

Una mozione articolata e complessa (che a seguire analizziamo più in dettaglio) secondo la quale – alla resa dei conti – non c’è alcuna differenza tra comunismo e nazismo, tra Lenin e Hitler.

Lo stesso, identico bestiario mandato in ondo dalle truppe targate Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini in un indecente coro che da anni ammorba come una penosa – ma pericolosa, oggi si vede – litania. Secondo la quale tutti sono uguali: vittime e carnefici, i killer e le loro prede, assassini e innocenti.

Una vergogna che più grande non si può.

La cosa più grave – va subito notato – è che il Pd ha votato praticamente compatto. Uniti e allineati, i compagni, nella negazione della verità, della storia, calpestate e oltraggiate con questo voto. Solo un paio di defezioni: per il resto hanno espresso lo stesso pensiero di conservatori, populisti, sovranisti e feccia europea continuando.

 

SINISTRE PEZZE A COLORI

Piazza subito una pezza a colori il fresco presidente del parlamento europeo, il Pd David Sassoli: “Non dimentichiamo i Gulag”. Da 113.

Rincara la dose Giuliano Pisapia, ora a godersi le ‘palanche’ da migliaia di euro mese a Strasburgo: “siamo consapevoli dei limiti del testo. Frasi sbagliate, ma non si poteva votare contro una giornata per le vittime dei regimi totalitari”. Cosa cavolo vuol dire? Ha letto, da bimbo, una paginetta di storia, l’ex sindaco di Milano?

David Sassoli

Gongola, dal canto suo, il cuor di fascista, ex colonnello finiano e oggi tra le fila di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa: “Stavolta va un plauso al Pd. Perché finalmente mette sullo stesso pianto due tragedie diverse ma simili, nazismo e comunismo”.

I 5 Stelle si sono astenuti. Ma il giudizio espresso da uno statista internazionale – e non a caso l’Uomo nuovo alla Farnesina – della caratura di Luigi Di Maio ha sempre sostenuto: “Destra e sinistra non ci sono più. Tra comunismo e fascismo non ci sono differenze”. Un profeta.

Sulla stessa lunghezza d’onda Matteo Renzi, che confessa di aver sempre detestato “Bandiera rossa”.

Tra i pochi, almeno a livello mediatico, nel contrastare monnezze di questo genere, si è segnalato Domenico De Masi: “Tra destra e sinistra resta una gigantesca differenza. Sotto il profilo culturale prima ancora che politico. E non va mai dimenticata”.

Per gli odierni barbari, invece, va fatta di tutta erba un fascio.

Solo qualche breve considerazione.

Come è lontanamente possibile paragonare l’ideologia assassina, razzista, xenofoba, predatoria, gassificatoria e via ammazzando, dei nazi a quella comunista che parla di egualitarismo, giustizia sociale, pari dignità per tutti gli esseri umani?

Semplicemente folle. A nulla servono gli ‘esempi’ che la destra accampa: i gulag degli stalinisti, i massacri cambogiani, le galere maoiste.

Quello fino ad oggi messo in campo non è mai stato il comunismo scritto da Marx e mai messo in pratica da Lenin. Deve ancora venire, dovrà ancora venire. Ma le utopie, le idee restano scolpite per sempre, come un faro ineludibile, che non può mai spegnersi.

Nonostante tutte le caciare, le invettive, gli insulti della destra che della violenza fa la sua identità, del razzismo il suo pane quotidiano.

Un abisso, quindi, tra due territori lontani mille miglia. E chi li confonde è un totale ignorante, a completo di digiuno delle minime conoscenze storiche.

 

LE FRASI DELLA VERGOGNA

Ignazio La Russa

Passiamo al testo della vergogna partorito, appunto, a Strasburgo.

Il titolo è “Risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa”. Niente di più falso.

La risoluzione si richiama a una caterva di dichiarazioni, mozioni, risoluzioni, conclusioni e via blaterando. Il riferimento più recente è alle dichiarazioni rilasciate dal “primo vicepresidente Timmermans e dalla Commissaria Jourova il 22 agosto 2019, alla vigilia della Giornata europea di commemorazione di tutti i regimi totalitari e autoritari”.

Partiamo dal falso storico. Si “ricorda – viene testualmente scritto – che la Seconda guerra mondiale è iniziata come conseguenza immediata del famigerato trattato di non aggressione nazi-sovietico del 23 agosto 1939, noto anche come patto Molotov-Ribentropp, e dei suoi protocolli segreti, in base ai quali due regimi totalitari, che avevano in comune l’obiettivo di conquistare il mondo, hanno diviso l’Europa in due zone d’influenza”.

Ridurre le cause del secondo, tragico conflitto mondiale al patto Molotov-Ribentropp è tragicamente riduttivo, un errore che per gli alunni delle medie verrebbe segnato con matita blu. Tutto nasce ben prima, con ben altri percorsi, su cui ora è inutile addentrarsi.

Da uno strafalcione all’altro il passo è breve. Si “ricorda – prosegue la risoluzione – che i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità; condanna con la massima fermezza gli atti di aggressione, i crimini contro l’umanità e le massicce violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime nazista, da quello comunista e da altri regimi totalitari”.

E facendo di tutt’erba un fascio, di tutte le storie un minestrone del tutto campato per aria, ed estremamente pericoloso per tutte le generazioni future invitare a bere tale orripilante mix, vengono pomposamente proclamate due date.

Tutti gli stati membri della Ue, infatti, vengono invitati a celebrare il 23 agosto come “la Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari sia a livello nazionale che della Ue e a sensibilizzare le generazioni più giovani su questi temi, inserendo la storia e l’analisi delle conseguenze dei regimi totalitari nei programmi didattici e nei libri di testo di tutte le scuole dell’Unione”.

Un’aberrazione: disinformazione e distorsione storica a vele spiegate nei testi e nei programmi scolastici!

L’altra data sarà quella del 25 maggio che viene proclamata “giornata internazionale degli eroi della lotta contro il totalitarismo”.

A quando la Giornata della Memoria calpestata? Della Storia oltraggiata?

ANDREA CINQUEGRANI

 

 

Assurdo parallelismo imposto dalla destra ai dem

Antonio Gramsci, potesse leggere il testo della risoluzione che destra e sinistra hanno votato al Parlamento europeo, risusciterebbe per maledire i deputati dem che hanno espresso il loro sì. Il deplorevole evento indurrebbe un ipotetico Marx del terzo millennio, a scrivere un saggio su questo scandalo politico e lo intitolerebbe “il comunismo sfregiato”.

Il testo ha un titolo: “Risoluzione sull’importanza della memoria europea per i il futuro dell’Europa”, che già contiene la sgradevole ripetizione europea-Europa a distanza di una sola parola, a testimoniare il livello culturale di chi lo ha stilato. Si snoda in vento punti, con l’identica premessa “Visto, vista, visti…:

Frans Timmermans

Il Parlamento europeo, visti i principi universali dei diritti umani e i principi fondamentali dell’Unione europea in quanto comunità basata su valori comuni (altra improprietà, molto meglio ‘considerati’) L’incipit: vista (idem) la dichiarazione rilasciata dal primo Vicepresidente Timmermans e dalla Commissaria Jourová il 22 agosto 2019, alla vigilia della Giornata europea di commemorazione delle vittime di tutti i regimi totalitari e autoritari. (Ecco una prima motivazione per giudicare irricevibile il documento. Il comunismo nasce dalla rivoluzione proletaria, per abbattere lo zarismo, 22milioni di russi si sono immolati per sconfiggere l’invasione tedesca, il nazismo origina dalla follia espansionistica ‘Deutschland über alles’, dal presupposto che esistere sia esclusività della razza ariana (capelli biondi e occhi azzurri) da un fanatico che ha sterminato sei milioni di ebrei, commesso barbarie mostruose e causato la morte di milioni di vite umane, tra soldati e civili, che ha sterminato un popolo nei lager, ha usato i bambini come cavie per esperimenti ignobili. Vista la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite adottata il 10 dicembre 1948, vista la sua risoluzione del 12 maggio 2005 sul sessantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale in Europa, l’8 maggio 1945, vista la risoluzione 1481 dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, del 26 gennaio 2006, relativa alla necessità di una condanna internazionale dei crimini dei regimi totalitari comunisti (nessun ‘vista’ per i massacri nazifascisti), vista la decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio, del 28 novembre 2008, sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale (continua   a latitare ogni riferimento al fascismo),  vista la Dichiarazione di Praga sulla coscienza europea e il comunismo, adottata il 3 giugno 2008 (nessun riferimento alla coscienza europea e il nazifascismo), vista la dichiarazione sulla proclamazione del 23 agosto come Giornata europea di commemorazione delle vittime dello stalinismo e del nazismo, approvata il 23 settembre 2008 (la parola fascismo non esiste nel vocabolario della risoluzione), vista la risoluzione del 2 aprile 2009 su coscienza europea e totalitarismo), vista la relazione della Commissione del 22 dicembre 2010 sulla memoria dei crimini commessi dai regimi totalitari in Europa,  viste le conclusioni del Consiglio del 9-10 giugno 2011 sulla memoria dei crimini commessi dai regimi totalitari in Europa (e il fascismo?), vista la dichiarazione di Varsavia del 23 agosto 2011 sulla Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari (e il fascismo?), vista la dichiarazione congiunta del 23 agosto 2018 dei rappresentanti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea per commemorare le vittime del comunismo (e del nazifascismo?), vista la storica risoluzione sulla situazione in Estonia, Lettonia e Lituania, approvata il 13 gennaio 1983 in risposta al cosiddetto ‘appello baltico’, presentato da 45 cittadini di detti paesi,

Stalin

viste le risoluzioni e le dichiarazioni sui crimini dei regimi totalitari comunisti, adottate da vari parlamenti nazionali (e i crimini del nazifascismo?), visto l’articolo 132, paragrafi 2 e 4, del regolamento…), vista la sua risoluzione del 2 aprile 2009 su coscienza europea e totalitarismo,  vista la relazione della Commissione del 22 dicembre 2010 sulla memoria dei crimini commessi dai regimi totalitari in Europa (escluso il fascismo?), viste le conclusioni del Consiglio del 9-10 giugno 2011 sulla memoria dei crimini commessi dai regimi totalitari in Europa (gli estensori della risoluzione rimuovono dalla memoria il carcere e l’esilio inflitto dal fascismo ai dissidenti, l’abolizione della libertà di pensiero e di opinione, le complicità nell’esecuzione di rappresaglie tedesche nei confronti dei civili), vista la Dichiarazione di Varsavia del 23 agosto 2011 sulla Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari (idem), vista la dichiarazione congiunta del 23 agosto 2018 dei rappresentanti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea per commemorare le vittime del comunismo (scandalosa faziosità), vista la storica risoluzione sulla situazione in Estonia, Lettonia e Lituania, approvata il 13 gennaio 1983 in risposta al cosiddetto ‘appello baltico’, presentato da 45 cittadini di detti paesi, viste le risoluzioni e le dichiarazioni sui crimini dei regimi totalitari comunisti, adottate da vari parlamenti nazionali (ci risiamo),  visto l’articolo 132, paragrafi 2 e 4, del regolamento…A. considerando che quest’anno si celebra l’ottantesimo anniversario dello scoppio della seconda guerra mondiale, che ha causato sofferenze umane fino ad allora inaudite e ha portato all’occupazione di taluni paesi europei per molti decenni a venire (di chi si parla, forse di Hitler e Mussolini?). B. considerando che ottanta anni fa, il 23 agosto 1939, l’Unione Sovietica comunista e la Germania nazista firmarono il trattato di non aggressione, noto come patto Molotov-Ribbentrop e i suoi protocolli segreti, dividendo l’Europa e i territori di Stati indipendenti tra i due regimi totalitari e raggruppandoli in sfere di interesse, il che ha spianato la strada allo scoppio della Seconda guerra mondiale (ignoranti noi, pensavamo che il conflitto l’avesse acceso l’occupazione tedesca della Polonia). C. considerando che, come diretta conseguenza del patto Molotov-Ribbentrop, seguito dal ‘trattato di amicizia e di frontiera’ nazi-sovietico del 28 settembre 1939, la Repubblica polacca fu invasa prima da Hitler e due settimane dopo da Stalin (menzogna, fu liberata da Stalin), eventi che privarono il paese della sua indipendenza e furono una tragedia senza precedenti per il popolo polacco; che il 30 novembre 1939 l’Unione Sovietica comunista iniziò una guerra aggressiva contro la Finlandia e nel giugno 1940 occupò e annesse parti della Romania (la cosiddetta invasione della Finlandia fu strategicamente necessaria per arginare l’invasione di Hitler di mezza Europa e la Romania era parte dell’Unione sovietica), territori che non furono mai restituiti, e annesse le Repubbliche indipendenti di Lituania, Lettonia ed Estonia, D. considerando (felice variante di ‘vista’) che, dopo la sconfitta del regime nazista e la fine della Seconda guerra mondiale, alcuni paesi europei sono riusciti a procedere alla ricostruzione e a intraprendere un processo di riconciliazione, mentre per mezzo secolo altri paesi europei sono rimasti assoggettati a dittature, alcuni dei quali direttamente occupati dall’Unione sovietica o soggetti alla sua influenza, e hanno continuato a essere privati della libertà, della sovranità, della dignità, dei diritti umani e dello sviluppo socioeconomico (ritornello a senso unico degli estensori di destra della risoluzione), E.  considerando che, sebbene i crimini del regime nazista siano stati giudicati e puniti attraverso i processi di Norimberga, vi è ancora un’urgente necessità di sensibilizzare, effettuare valutazioni morali e condurre indagini giudiziarie in relazione ai crimini dello stalinismo e di altre dittature (quali? Dei paesi della Comunità sovranisti, razzisti, fascisti?). F.  considerando che in alcuni Stati membri la legge vieta le ideologie comuniste e naziste (e fasciste no, come prevede la Costituzione e la legge?). G.  considerando che, fin dall’inizio, l’integrazione europea è stata una risposta alle sofferenze inflitte da due guerre mondiali e dalla tirannia nazista, che ha portato all’Olocausto, e all’espansione dei regimi comunisti totalitari e antidemocratici nell’Europa centrale e orientale, nonché un mezzo per superare profonde divisioni e ostilità in Europa attraverso la cooperazione e l’integrazione, ponendo fine alle guerre e garantendo la democrazia sul continente; che per i paesi europei che hanno sofferto a causa dell’occupazione sovietica e delle dittature comuniste l’allargamento dell’UE, iniziato nel 2004, rappresenta un ritorno alla famiglia europea alla quale appartengono (di sfuggita la tirannia nazista, ma il fascismo è ancora ignorato). H.  considerando che occorre mantenere vivo il ricordo del tragico passato dell’Europa, onde onorare le vittime, condannare i colpevoli e gettare le basi per una riconciliazione fondata sulla verità e la memoria (ma va…lo dicono quanti si riconoscono nel sovranismo neofascista). I. considerando che la memoria delle vittime dei regimi totalitari, il riconoscimento del retaggio europeo comune dei crimini commessi dalla dittatura comunista, nazista e di altro tipo, nonché la sensibilizzazione a tale riguardo, sono di vitale importanza per l’unità dell’Europa e dei suoi cittadini e per costruire la resilienza europea alle moderne minacce esterne (Casa Pound, Forza Nuova e connessi sfuggono all’attenzione degli estensori). J.  considerando che trent’anni fa, il 23 agosto 1989, ricorreva il cinquantesimo anniversario del patto Molotov-Ribbentrop e le vittime dei regimi totalitari sono state commemorate nella Via Baltica, una manifestazione senza precedenti cui hanno partecipato due milioni di lituani, lettoni ed estoni, che si sono presi per mano per formare una catena umana da Vilnius a Tallinn, passando attraverso Riga.

Il patto Molotov-Ribbentrop

K.  considerando che, nonostante il 24 dicembre 1989 il Congresso dei deputati del popolo dell’URSS abbia (abbia, che italiano è?) condannato la firma del patto Molotov-Ribbentrop, oltre ad altri accordi conclusi con la Germania nazista, nell’agosto 2019 le autorità russe hanno negato la responsabilità di tale accordo e delle sue conseguenze e promuovono attualmente l’interpretazione secondo cui la Polonia, gli Stati baltici e l’Occidente sarebbero i veri istigatori della Seconda guerra mondiale (fake news storicamente confutabile). L. considerando che la memoria delle vittime dei regimi totalitari e autoritari, il riconoscimento del retaggio europeo comune dei crimini commessi dalla dittatura comunista, nazista e di altro tipo (paura di dire fascismo?), nonché la sensibilizzazione a tale riguardo, sono di vitale importanza per l’unità dell’Europa e dei suoi cittadini e per costruire la resilienza europea alle moderne minacce esterne (il termine nazifascismo non c’è nel vocabolario degli estensori)., M.  considerando che gruppi e partiti politici apertamente radicali, razzisti e xenofobi fomentano l’odio e la violenza all’interno della società, per esempio attraverso la diffusione dell’incitamento all’odio online, che spesso porta a un aumento della violenza, della xenofobia e dell’intolleranza (vuoi vedere che parlano di Salvini e soci europei?). 1.  ricorda che, come sancito dall’articolo 2 TUE, l’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze (razzismo leghista) rammenta che questi valori sono comuni a tutti gli Stati membri (niente da dire). 2. sottolinea che la Seconda guerra mondiale, il conflitto più devastante della storia d’Europa, è iniziata come conseguenza immediata del famigerato trattato di non aggressione nazi-sovietico (nazifascista-sovietico) del 23 agosto 1939, noto anche come patto Molotov-Ribbentrop, e dei suoi protocolli segreti, in base ai quali due regimi totalitari, che avevano in comune l’obiettivo di conquistare il mondo (era solo l’obiettivo di Hitler), hanno diviso l’Europa in due zone d’influenza (ma non è partito tutto dalla follia megalomane di Hitler e dell’alleato Mussolini?9. 3.  ricorda che i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità, e rammenta l’orrendo crimine dell’Olocausto perpetrato dal regime nazista; condanna con la massima fermezza gli atti di aggressione, i crimini contro l’umanità e le massicce violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime nazista, da quello comunista e da altri regimi totalitari (eufemismo ‘altro regimi totalitari’, per non dire fascismo)., 4. esprime il suo profondo rispetto per ciascuna delle vittime di questi regimi totalitari e invita tutte le istituzioni e gli attori dell’UE a fare tutto il possibile per garantire che gli orribili crimini totalitari contro l’umanità e le gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani siano ricordati e portati dinanzi ai tribunali, nonché per assicurare che tali crimini non si ripetano mai più; sottolinea l’importanza di mantenere vivo il ricordo del passato, in quanto non può esserci riconciliazione senza memoria, e ribadisce la sua posizione unanime contro ogni potere totalitario, a prescindere da qualunque ideologia (contraddizione degli smemorati estensori: mai pronunciata la parola fascismo). 5.  invita tutti gli Stati membri dell’UE a formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista. 6.  condanna tutte le manifestazioni e la diffusione di ideologie totalitarie, come il nazismo e lo stalinismo (e il fascismo?, ndr), all’interno dell’Unione. 7. condanna il revisionismo storico e la glorificazione dei collaboratori nazisti in alcuni Stati membri dell’UE; è profondamente preoccupato per la crescente accettazione di ideologie radicali e per il ritorno al fascismo (alleluia), al razzismo, alla xenofobia e ad altre forme di intolleranza nell’Unione europea ed è turbato dalle notizie di collusione di leader politici, partiti politici e forze dell’ordine con movimenti radicali, razzisti e xenofobi di varia denominazione politica in alcuni Stati membri (bisogna indovinare a chi si riferisce); invita gli Stati membri a condannare con la massima fermezza tali accadimenti, in quanto compromettono i valori di pace, libertà e democrazia dell’UE. 8.  invita tutti gli Stati membri a celebrare il 23 agosto come la Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari a livello sia nazionale che dell’UE e a sensibilizzare le generazioni più giovani su questi temi inserendo la storia e l’analisi delle conseguenze dei regimi totalitari nei programmi didattici e nei libri di testo di tutte le scuole dell’Unione; invita gli Stati membri a promuovere la documentazione del tragico passato europeo, ad esempio attraverso la traduzione dei lavori dei processi di Norimberga in tutte le lingue dell’UE (sarà questa concessione ad aver indotto i dem ad approvare il documento?). 9. invita gli Stati membri a condannare e contrastare ogni forma di negazione dell’Olocausto, compresa la banalizzazione e la minimizzazione dei crimini commessi dai nazisti e dai loro collaboratori, e a prevenire la banalizzazione nei discorsi politici e mediatici. 10.  chiede l’affermazione di una cultura della memoria condivisa, che respinga i crimini dei regimi fascisti (distrazione degli estensori) e stalinisti e di altri regimi totalitari e autoritari del passato come modalità per promuovere la resilienza alle moderne minacce alla democrazia, in particolare tra le generazioni più giovani; incoraggia gli Stati membri a promuovere l’istruzione attraverso la cultura tradizionale sulla diversità della nostra società e sulla nostra storia comune, compresa l’istruzione in merito alle atrocità della Seconda guerra mondiale, come l’Olocausto, e alla sistematica disumanizzazione delle sue vittime nell’arco di alcuni anni, 11.  chiede inoltre che il 25 maggio (anniversario dell’esecuzione del comandante Witold Pilecki, eroe di Auschwitz) sia proclamato “Giornata internazionale degli eroi della lotta contro il totalitarismo”, in segno di rispetto e quale tributo a tutti coloro che, combattendo la tirannia, hanno reso testimonianza del loro eroismo e di vero amore nei confronti dell’umanità, dando così alle future generazioni una chiara indicazione dell’atteggiamento giusto da assumere di fronte alla minaccia dell’asservimento totalitario. 12.  invita la Commissione a fornire un sostegno effettivo ai progetti di memoria e commemorazione storica negli Stati membri e alle attività della Piattaforma della memoria e della coscienza europee, nonché a stanziare risorse finanziarie adeguate nel quadro del programma ‘Europa per i cittadini’ per sostenere la commemorazione e il ricordo delle vittime del totalitarismo, come indicato nella posizione del Parlamento sul programma ‘Diritti e valori’ 2021-2027. 13.  dichiara che l’integrazione europea, in quanto modello di pace e di riconciliazione, è il frutto di una libera scelta dei popoli europei, che hanno deciso di impegnarsi per un futuro comune, e che l’Unione europea ha una responsabilità particolare nel promuovere e salvaguardare la democrazia e il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto, sia all’interno che all’esterno del suo territorio.

14.  sottolinea che, alla luce della loro adesione all’UE e alla NATO, i paesi dell’Europa centrale e orientale non solo sono tornati in seno alla famiglia europea di paesi democratici liberi (anche l’Ungheria di Orban, la Polonia?), ma hanno anche dato prova di successo, con l’assistenza dell’UE, nelle riforme e nello sviluppo socioeconomico; sottolinea, tuttavia, che questa opzione dovrebbe rimanere aperta ad altri paesi europei, come previsto dall’articolo 49 TUE. 15.  sostiene che la Russia rimane la più grande vittima del totalitarismo comunista e che il suo sviluppo in uno Stato democratico continuerà a essere ostacolato fintantoché il governo, l’élite politica e la propaganda politica continueranno a insabbiare i crimini del regime comunista e ad esaltare il regime totalitario sovietico; invita pertanto la società russa a confrontarsi con il suo tragico passato. 16.  è profondamente preoccupato per gli sforzi dell’attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici e a insabbiare i crimini commessi dal regime totalitario sovietico; considera tali sforzi una componente pericolosa della guerra di informazione condotta contro l’Europa democratica allo scopo di dividere l’Europa e invita pertanto la Commissione a contrastare risolutamente tali sforzi. 17.  esprime inquietudine per l’uso continuato di simboli di regimi totalitari nella sfera pubblica e a fini commerciali e ricorda che alcuni paesi europei hanno vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti (e fascisti, no?) 18. osserva la permanenza, negli spazi pubblici di alcuni Stati membri, di monumenti e luoghi commemorativi (parchi, piazze, strade, ecc.) che esaltano regimi totalitari, il che spiana la strada alla distorsione dei fatti storici circa le conseguenze della Seconda guerra mondiale, nonché alla propagazione di regimi politici totalitari (costa tanto specificare, ‘fasci’ ‘saluti romani’, striscioni che inneggiano a Mussolini e al Ventennio, le celebrazioni fasciste?. 19.  condanna il fatto che forze politiche estremiste e xenofobe in Europa ricorrano con sempre maggior frequenza alla distorsione dei fatti storici e utilizzino simbologie e retoriche che richiamano aspetti della propaganda totalitaria, tra cui il razzismo, l’antisemitismo e l’odio nei confronti delle minoranze sessuali e di altro tipo (proibito citare Ungheria e soci?) 20.  esorta gli Stati membri ad assicurare la loro conformità alle disposizioni della decisione quadro del Consiglio, in modo da contrastare le organizzazioni che incitano all’odio e alla violenza negli spazi pubblici e online, nonché a vietare di fatto i gruppi neofascisti (di qui il voto favorevole dei dem?) e neonazisti e qualsiasi altra fondazione o associazione che esalti e glorifichi il nazismo e il fascismo (!) o qualsiasi altra forma di totalitarismo, rispettando nel contempo l’ordinamento giuridico e le giurisdizioni nazionali (finalmente, ma alla fine di uno sproloquio che cita…il comunismo come male del mondo.

21. sottolinea che il tragico passato dell’Europa dovrebbe continuare a fungere da ispirazione morale e politica per far fronte alle sfide del mondo odierno, come la lotta per un mondo più equo e la creazione di società aperte e tolleranti e di comunità che accolgano le minoranze etniche, religiose e sessuali, facendo in modo che tutti possano riconoscersi nei valori europei (un cenno alla xenofobia, al razzismo della Lega, no?) 22.  incarica il Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alla Duma russa (e magari anche alla Meloni e a Salvini), ai parlamenti dei paesi del partenariato orientale. Se non è sfuggito alla vostra attenzione e per capire l’indignazione per il sì del Pd europeo alla risoluzione presentata dalla destra contate quante volte compare la parola comunismo in negativo.

Il numero è 18, in negativo. E “fascismo?” due volte mezzo. (Ha votato sì anche Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano e ora parlamentare europeo: “In quel documento vi sono frasi sbagliate, sic e altre poco chiare, sic.) Poco chiare? Chiarissime. Metto sullo steso piano nazismo e comunismo, mistificando che la seconda guerra   mondiale si scoppiata per il patto Molotov-Ribbentrop, Urss-Germania. La versione della risoluzione, prima della di essere emendata da socialisti e verdi anche più esplicita nel parallelismo Nazismo-comunismo. La domanda conseguente: “Ma allora quale controllo politico esercita la maggioranza parlamentare in Europa?” Due soli no di parlamentari dem: “In maniera superficiale, banale e dannosa si sono equiparate due culture politiche opposte. Si sono astenuti i 5Stelle (!!!) contro ‘strumentalizzazioni di parte con forzature storiche. Il danno della defaillance della sinistra non si compensa con la protesta dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, e neppure con l’invito a scendere delle sinistre italiane. La menzogna sulle cause della seconda guerra mondiale addebitate allo scellerato patto tra Molotov e Ribbentrop è uno spudorato falso-truffa impunita della destra e indigna omologare invasori e invasi, omettere il sacrificio di milioni di sovietici per opporsi alla campagna russa della Germania, o dimenticare che furono le truppe dell’Urss a mettere fine alla tragedia dei lager. Per capire meglio l’incredibile gaffe politica del Pd, è utile citare il sarcasmo della destra italiana che loda il voto dem.

LUCIANO SCATENI

 

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