Riceviamo dall’Ufficio stampa Idrafir e pubblichiamo.
Il ministero raccomanda ad Anas “attente valutazioni ed il seguito di competenza”, dopo la segnalazione fotografica di Idra sulle condizioni di degrado della struttura. Nessuna notizia confortante invece sulla sicurezza del tunnel appenninico TAV fra Firenze e Bologna.
Transitare sotto il viadotto Falciani della Strada di Grande Comunicazione “Autopalio”, che attraversa la Statale 2 Via Cassia nel Comune di Impruneta alle porte del capoluogo toscano, non può lasciare indifferenti: le immagini trasmesse dall’associazione ecologista fiorentina Idra all’ANAS e per conoscenza al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti documentano uno stato penoso di consunzione e degrado (in allegato alcune delle foto inviate). Condizioni che – al netto del tema sicurezza – descrivono al visitatore in viaggio fra due centri Unesco, Firenze e Siena, un modello di manutenzione e decoro non propriamente civile.
Le cronache del Paese-Italia sono costellate del resto di ‘incidenti’ di varia gravità ed entità legati ai deficit di investimenti nella manutenzione e nella sicurezza delle infrastrutture, stradali e ferroviarie. La recentissima seconda sentenza sulla sciagura di Viareggio ribadisce le responsabilità del livello di intervento legato alla prevenzione.
Rincuora perciò l’attenzione che il Ministero delle Infrastrutture ha inteso riservare alla nota che Idra ha trasmesso il 28 maggio scorso all’ANAS, e per conoscenza al Ministero stesso. Dalla Direzione Generale per le strade e le autostrade e per la vigilanza e la sicurezza delle infrastrutture stradali, Div. II, il Direttore Generale dott. Antonio Parente ha ritrasmesso all’ANAS “per le attente valutazioni ed il seguito di competenza” la lettera di Idra, che “segnala lo stato di degrado in cui versa il viadotto Falciani”, invitando la Società a “fornire direttamente all’Associazione ogni utile chiarimento relativamente alla questione, con preghiera di tenere informata anche la scrivente Direzione generale”. Ad oggi, nessun riscontro è ancora pervenuto a Idra, che ha provveduto intanto ad informare dell’iniziativa anche il Comune di Impruneta.
A fronte del pronto intervento del Ministero sul caso Falciani, sorprende tuttavia l’assenza di risposte confortanti dalle prefetture di Firenze e Bologna, e dal governo, a una segnalazione di ben altro spessore che Idra ha inoltrato e reiterato con sentimento di urgenza ai prefetti di Firenze e Bologna, e ai ministri delle Infrastrutture e dell’Interno, fra settembre e dicembre 2018, riguardo alle condizioni in cui si viaggia quotidianamente sotto l’Appennino tosco-emiliano fra Firenze e Bologna sulla linea ad Alta Velocità. Qui abbiamo:
– 60 km di tunnel TAV privi della galleria parallela di soccorso;
– 7 uscite di sicurezza su 14 che distano (a dispetto dei requisiti imposti dal Decreto 28 Ottobre 2005 – Sicurezza nelle Gallerie Ferroviarie) oltre 4 km l’una dall’altra;
– vie di esodo dai tunnel verso la superficie, in pieno Appennino, che presentano pendenze fino al 13,94 % e lunghezze fino a 1.505 m (come nel caso della ‘finestra’ diOsteto, nel Comune di Firenzuola).
Ci si chiede come mai non si riservi a questo tema, che interessa la sicurezza di migliaia e migliaia di viaggiatori al giorno lungo la dorsale appenninica tosco-emiliana, definita dallo stesso Ministero delle Infrastrutture “il tratto di rete strategicamente più importante dell’intero sistema ferroviario dell’Alta Velocità italiano”, tutta la necessaria e doverosa attenzione istituzionale. Viene in mente il video pubblicitario di Ferzan Ozpetek per Ferrovie dello Stato Italiane, dove la voce narrante racconta di avere “un ufficio che va a trecento chilometri all’ora da dove si vedono cose fantastiche”…
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