Salvineide numero 10

Il peggio di questa stagione, che in gran parte del mondo minaccia la democrazia, sono la rassegnazione, il pessimismo della ragione che si arrende all’aggressività di assurdi personaggi alla guida di Paesi obnubilati dalla rabbia per le ingiustizie sociali, indignati per il crescendo di corrotti e corruttori, di politici e potentati finanziari. In assenza di focolai consistenti di contestazione la resa senza l’onore delle armi al work in progress delle dittature economiche tinge di nero l’orizzonte delle società future. Due epigoni della tirannide in corso, a dimensioni imparagonabili, ma il secondo significativo per l’Italia sono il caimano Trump e il valpadano “Ce l’ho duro” leghista.

Per troppo tempo Stati Uniti e Italia hanno subito passivamente il consenso popolare di masse permeabili al richiamo dell’uomo forte al comando e il contrasto è toccato a minoranze combattive, numericamente inadeguate a trasformare la protesta in contestazione risolutiva. I segnali nella direzione opposta sono per il momento sporadici e di èlite, soprattutto nel nostro Paese.

In America la ribellione comincia ad assumere dimensioni e qualità interessanti. Ne sono protagonisti i giovani, le donne e significativamente gli artisti, da De Niro a Clooney, Meryl Streep. L’indignazione per la rozza tracotanza di Trump dilaga. Madonna, “disgustata” dal presidente americano, ha scelto di lasciare l’America e vive a Lisbona. Perché non in Italia, sua terra d’origine? “Perché mi sarei trovata i populisti giallo-verdi al governo, un premier neofita, che va a nozze con Trump, e masse di italiani in balia di razzismo ed estremismo di Salvini, mentre in Portagallo governa con successo una coalizione di sinistra. Il dopo la vittoria di Trump? un circo degli orrori”.

Dunque Salvini scoraggia intellettuali e artisti americani anti-Trump a scegliere l’Italia per lasciare gli Stati Uniti. Due o tre cose che sanno del valpadano leghista: razzista, xeno e omofobo, crescente immedesimazione nel ruolo di neofascista. I quattordici episodi in poco tempo di aggressioni armate a migranti? “Episodi insignificanti, il razzismo non c’entra”.

Genova vive la tragedia del ponte Morandi, di morti e feriti, di seicento sfollati, del futuro buio della città? Il ministro degli Interni vola in Sicilia quella sera stessa per festeggiare con i leghisti. Brindisi, urrà e una torta con la scritta ‘Vince la squadra’. Calici di vino, piatti a base di pesce, tante foto e selfie, quello con Antonio Mazzeo, che su Twitter ha così esultato “Meraviglioso Ferragosto alternativo con il ministro”. Il vice premier trova anche il modo di mentire sul tema dei migranti. “I 140 raccolti dalla nave Aquarius saranno accolti da Spagna, Francia, Lussemburgo, Portogallo e Germania, Italia esclusa”. Non è vero, anche il nostro Paese dovrà ospitarne una quota. Il commento alla serata siciliana dei leghisti: “Un Ferragosto particolare, a cena con il ministro leader della Lega in continua ed evidente crescita”. Raffiche di selfie con il Ce l’ho duro Salvini in camicia bianca tra sorrisi e cin-cin.

Alessia Morani, dem “Invece di recarsi immediatamente sul posto, si ferma in Sicilia a festeggiare ‘la squadra che vince’. Che vergogna”. Michele Anzaldi: “Un ministro dell’Interno che nelle ore cruciali di Genova preferisce divertirsi con i suoi compagni di partito dovrebbe dimettersi”.

Alleluia, qualcosa si muove. A Pontida, nel corso della festa estiva della Lega, una giovanissima ragazza ha “osato” contestare il Ce l’ho duro leghista. “Stai rovinando l’Italia” gli ha gridato, “sei un fascista”. I fan del ministro l’hanno insultata e hanno provato a mandarla via gridandole “Sei comunista (solo perché indossava una gonna lunga fino ai piedi), non eri neanche nata, cosa vuoi sapere del fascismo”. La reazione del vice premier: “Ormai mi danno del fascista e del razzista, e anche del nazista e dell’assassino”.

E’ lecito lasciare a una ragazza il compito di contestare il tycoon nostrano?

E che vergogna, il governo non ha neppure provato a far sospendere il campionato di calcio mentre ancora si scava tra le macerie del ponte che nascondono i corpi di numerosi dispersi e nel giorno in cui si svolgeranno i funerali di alcun vittime. Da Genova, l’appello: “Si fermi la Serie A”. Vedremo chi lo ascolterà l’appello e chi non lo prenderà in considerazione. Di sicuro non ha aderito in toto la Lega, in nome degli interessi economici legati alla trasmissione televisiva delle partite.


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