MONTE PASCHI / IL GIALLO DELL’UFFICIO DI ROSSI AL VIMINALE

Giallo nel giallo. Aveva mai avuto David Rossi nella sua disponibilità l’uso di un ufficio al Viminale? L’interrogativo è rimbalzato nella puntata di Quarto Grado di metà giugno.

La domanda è stata rivolta anche a Carolina Orlandi, figlia della compagna di David e fresca autrice di un romanzo sulla tragedia del capo comunicazione del Monte dei Paschi volato giù dal quinto pinto di palazzo Salimbeni, di cui la Voce ha più volte scritto.

Chi incontrava qui?, le è stato chiesto. “Non ce ne ha mai parlato – è la risposta di Carolina – girava spesso per lavoro, ma non ci ha mai parlato di un ufficio a Roma”. Quarto Grado ha contattato la segreteria del neo inquilino del Viminale, Matteo Salvini, da cui ha avuto conferma che “il ministero proverà a far chiarezza su questo aspetto”.

La storia, comunque, non è nuova. Lo stesso interrogativo se lo era posto il “Corriere Fiorentino”  in una controinchiesta di metà novembre 2014: a circa un anno e mezzo, dunque, dal volo di David, 6 marzo 2013.

Pochi giorni dopo Report riprende e arricchisce la notizia. Nella puntata del 23 novembre 2014, infatti, emerge la rivelazione di un amico, che ovviamente preferisce restare anonimo, il quale conferma che “David aveva un ufficio al ministero degli Interni, almeno dal 2008”.

Nel corso di quella puntata, poi, un altro anonimo – uno dei tanti che popolano il giallo – definito un ‘monsignore’ a conoscenza di vicende legate allo IOR (la storica e potentissima banca vaticana), ha riferito che il numero uno del Monte dei Paschi, Giampiero Mussari, e David Rossi si sarebbero recati spesso in Vaticano e che allo IOR sarebbero stati aperti quattro conti correnti ‘coperti’.

In quei conti – precisò l’anonimo monsignore – sarebbero transitati parte dei soldi utilizzati da MPS per acquistare Banca Antonveneta dall’istituto Santander nel 2007.

Un’operazione, quella dell’acquisto di Antonveneta da Santander, che resta il mistero base di tutto l’affaire Mps: come mai quella banca cattolica venna acquistata (via Opus dei) a così caro prezzo, per un valore più che doppio? Quali segreti conteneva?

Proprio tra quei segreti si può ritrovare la chiave per scardinare il giallo della morte di David Rossi, ancora oggi avvolto nelle nebbie delle archiviazioni senesi e per fortuna ora affidato alle cure dei magistrati genovesi.

Ed è proprio in quella compravendita anche la chiave per capire la gran parte degli affari (sporchi) targati Monte dei Paschi, che hanno avvelenato la scena politica, economica e sociale della città del Palio. E non solo.

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