PEDEMONTANA / ECCO I “PRIVATI” DEL GOVERNATORE FONTANA

Infrastrutture bollenti al centro della super trattativa gialloverde per l’attuazione del ‘contratto’ promesso agli italiani. Non solo Tav e Valico, al nord, tra i piatti forti, ma anche le due Pedemontane, veneta e lombarda.

Su quest’ultimo fronte dichiara battaglia il neo Governatore padano Attilio Fontana, che ha ereditato la patata bollente da Roberto Maroni. In un’intervista al Corriere della Sera il suo avvertimento alle truppe contiane: “Il governo ci aiuti sulla Pedemontana. O la costruiremo insieme ai privati”.

La bufala del secolo. 

Non è la prima volta che i privati strombazzano ai quattro venti la volontà di impegnare i loro sudati risparmi nella realizzazione di strategiche opere pubbliche. Capitò a inizio anni ’90 proprio con l’Alta Velocità: investiremo noi, faremo tutto noi con i nostri miracolosi project financing. 

La Pedemontana. In apertura Danilo Toninelli

Cazzate mostruose. Bugie colossali. Perchè poi tutto il propellente, a partire da quello iniziale pari a 27 mila miliardi di vecchie lire, lo ha stanziato lo Stato. E per tutte le successive, infinite erogazioni fino ad oggi ha sempre provveduto l’erario: mai una lira prima e un euro poi sganciato dai tanto generosi e illuminati privati.

Che adesso però promettono di metter mano al portafogli. O almeno così racconta il neo Governatore lumbard. “Non ho sentito il ministro Toninelli (il titolare grillino alle Infrastrutture e Trasporti, ndr), ma in ogni caso abbiamo già ricevuto proposte finanziarie da privati che ci consentirebbero anche di farcela da soli”.

E aggiunge: “Continuo però ad avere fiducia sul fatto che Pedemontana lombarda venga riconosciuta come opera strategica e che lo Stato, quindi, non solo non si opponga alla sua realizzazione, ma la favorisca attraverso i finanziamenti previsti”. 

Per chi non ha sentito, sottolinea: “i nostri alleati di governo capiranno che quell’autostrada è utile proprio se viene ultimata ed è inutile se invece rimane così com’è, abbandonata a metà”. 

Le stesse parole pronunciate, nel 2016, dall’allora presidente di Pedemontana Lombarda, Antonio Di Pietro, che esattamente dieci anni prima l’aveva fortemente voluta in qualità di ministro delle Infrastrutture nel governo Prodi.

Cosa dirà adesso Danilo Toninelli? Fino ad oggi dai grillini lombardi sono piovute critiche a catinelle sull’arteria degli sperperi, la più cara a livello europeo, e anche tra le più inutili, visto che i previsti livelli di percorrenza sono risibili se confrontati con i colossali costi. Insomma una cagata davvero pazzesca, una delle opere studiate “scientificamente” a tavolino per sperperare danari pubblici a favore di imprese amiche. 

Staremo a vedere se il tandem Salvini-Toninelli che chiude i porti per non sprecare un euro pro migranti continua a buttarne montagne dalla finestra per la cara Pedemontana… 

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