Allianz Riviera Stadium di Nizza, 35mila spettatori e una sparuta rappresentanza di italiani. Mancini mette in campo tre giovani: Caldara, destinato alla Juventus, Mandragola, appena retrocesso in serie B con il Crotone e Berardi, richiesto da tre o quattro grandi squadre. L’autorevolezza dei francesi è subito evidente e al primo affondo la loro intraprendenza diventa concreta. Avanti tutta degli uomini di Dechamp e un’azione corale mette lo scompiglio nell’area azzurra. Crossa in area Mbaddé, facile il tapin di Umtiti a due passi da Sirigu, uno a zero all’ottavo. L’Italia prova a reagire e al 17° una buona occasione è sprecata per egoismo da Balotelli che prova dalla grande distanza anziché servire Pellegrini in posizione migliore, pochi minuti dopo aver spedito sulla barriera una punizione da quasi trenta metri. L’Italia rischia molto al 20°, salvata dal palo che respinge un missile di Kanté. Gran tiro di Mbaddé sei minuti dopo e pallone che finisce a un niente dal sette della porta difesa da Sirigu. Al 28° Mandragola atterra Lucas in area ed è rigore. Griezmann impeccabile, due a zero. Impressiona la velocità dei francesi, il loro gioco “tutti per uno, uno per tutti”, gli automatismi di schemi eseguiti a memoria. Per Lloris, numero uno dei transalpini, un tempo da disoccupato fino al 34°, quando Balotelli va giù al limite dell’area di rigore. E’ lui a battere la punizione che piega le mani di Lloris. Irrompe Bonucci ed è gol. Due a uno, sesto gol del libero in nazionale. Conciliabolo preventivo tra i due azzurri, soluzione vincente, concordata. Il test per Caldara e Mandragola non è probante e comprensibile è l’emozione per l’esordio, che si manifesta con qualche incertezza. Berardi ha potuto poco, perché isolato in avanti. Scintillante l’esordio del secondo tempo. Efficaci due incursioni di Balotelli e Chiesa, traversa di Dembelé. Grande azione francese al minuto 52 e fuori di un niente un gran tiro di Tolisso. 54° atterrato Chiesa, batte Berardi, alto sulla traversa. Al 63° incomprensione D’Ambrosio-Jorginho, parte il contropiede dei francesi e Dembelé inventa un tiro capolavoro. Lob a giro, Sirigu scavalcato, pallone nel sette, tre a uno. Quando gli uomini di Dechanmp orchestrano i loro attacchi è un vero spettacolo. Al 68° benissimo Chiesa sulla sinistra, cross arretrato per Cristante, tiro appena fuori. Mancini immette energie fresche in campo e allora Insigne e Florenzi per Berardi e D’Ambrosio, poi Bonaventura per Jorginho. Tatticamente non cambia granché. All’85 prodezza di Sirigu su tiro a colpo sicuro di Tahuvin. Ultimi cinque minuti per Belotti che rileva Balotelli. Infine Zappacosta per Chiesa, migliore degli azzurri. La sintesi dell’incontro: Francia di una categoria superiore, ma Italia combattiva come non si vedeva da tempo. Merito di Mancini? Vedremo. Per il momento di lavoro ce n’è per tutti, ma il futuro dell’Italia è meno buio di qualche tempo fa.
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