La Repubblica, 23 maggio 2018, pagina 11, fondino di spalla: “…Alcuni analisti ritengono che il governo Netanyahu voglia intervenire contro hezbollah il prima possibile, convinto che la scarsa reazione internazionale alle uccisioni di massa al confine di Gaza, si ripeterebbe anche in caso di intervento in Libano”. Le quattro righe e poco più sono parte del commento al titolo principale nella stessa pagina “Da Israele il primo attacco con gli F35. Messaggio all’Iran: Voliamo dovunque”. La minaccia è in puro stile Netanhyau.
Ma chi è Netanyahu?
“Ci sono sufficienti evidenze contro il premier Benyamin Netanyahu per raccomandare la sua incriminazione per sospetta corruzione nelle due differenti indagini che lo coinvolgono”. Lo annuncia il portavoce della polizia israeliana, Micky Rosenfeld. Una lo accusa di aver ricevuto regali da affaristi in cambio di favori consentiti dal suo ruolo istituzionale (tra l’altro 230mila euro in sigari e champagne da due imprenditori miliardari), l’altra rivela un accordo con il quotidiano Yedioth Ahronoth per raccontare in positivo la sua immagine, in cambio di “pressioni” sul principale quotidiano concorrente, l’Israel Hayoum.
Netanyahu smentisce, dichiara di essere vittima di una “caccia alle streghe”, attacca il capo della polizia Roni Alshiekh, lo accusa di non essere imparziale. Alshiekh ha dichiarato in televisione che persone potenti mandano investigatori privati in cerca di elementi per discreditaregli agentiimpegnati nelle indagini su Netanyahu.
Si deve a questo Netanyahu lo spocchioso annuncio di disporre dei più micidiali aerei da guerra, i contestatissimi e costosissimi F35, che anche il nostro governo è stato “costretto” ad acquistare dall’americana Lockheed. Questi supertecnologici ordigni bellici fanno compiere un terrificante balzo in avanti al pericolo di un nuovo conflitto mondiale dalle conseguenze inimmaginabili, in quanto moltiplicatori del devastante potenziale nucleare.
Nessuno chiede conto a Netanyahu di questa terrificante minaccia che potrebbe scaturire dalle velleità neocolonialiste di Israele, sostenute dalla sceneggiata del premier sulla presunta ripresa degli armamenti nucleari dell’Iran, ipotesi non provata su cui fa conto per estendere i propri domini dopo aver scippato gran parte della terra palestinese. Dell’articolo pubblicato sul quotidiano diretto da Calabresi, sorprende il tono complessivo asettico, quasi di distacco dalle esplicite minacce israeliane di essere pronti a colpire con gli F35 con bombardieri capaci di volare senza essere intercettati, come avrebbe dimostrato il raid indisturbato di uno di loro che il capo dell’aviazione definisce con affettuoso orgoglio il “nostro squadrone di F35”.
In margine al curriculum di Conte, presidente incaricato, sputtanato dalla New York University e insolvente biennale con il fisco per 50mila euro (poi versati), ecco la testimonianza dell’avvocato Massimiliano De Benetti che lo sbugiarda. Conte ha spacciato un’inesistente attività di ricerca presso la Cambridge University, dove in realtà si è fatto vedere in un weeck end per far visita alla fidanzata che a quel corso ha partecipato. Commenta De Benetti: non è un bel biglietto da visita taroccare il curriculum e non rispetta chi come me ha speso 5 milioni per formarsi alla Cambridge University, grazie al sacrifico dei miei genitori, operai, che si sono tolti il pane di bocca.
Che ne pensa Mattarella, aggredito verbalmente con toni offensivi dal grillino Di Battista e con frasi insolenti del padre fascista?
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.