SOROS / REPUBBLICA STREGATA DAL FILANTROPO MANGIAPAESI 

Genuflessa davanti al nuovo San Francesco. Estasiata di fronte alle performance del più grande filantropo della Terra. Così si presenta davanti ai suoi lettori Repubblica nel dipingere – in un articolone da una pagina – azioni & opere di George Soros, il super magnate illuminato che corre in aiuto degli ultimi di tutti i continenti.

A cominciare dal titolo, già tutto un programma: “Soros, il filantropo che viene accusato di ogni complotto”. E dal sommario: “I populisti e la destra gli imputano mille trame: l’ultima sarebbe anti-Brexit. ‘Ma io aiuto i deboli’”. Da fresco Gandhi.

Per chi non ha ancora capito, ecco “di cosa stiamo parlando”, secondo il ritornello che ora usa ad ogni inizio articolo il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, adatto all’ammaestramento del popolo bue. “A 87 anni, George Soros è fra gli uomini più ricchi e famosi del mondo: ma il finanziere ungherese naturalizzato americano è anche al centro delle polemiche. I finanziamenti che concede alle cause liberali in mezzo mondo ne hanno fatto uno dei bersagli favoriti dei populisti. La notizia che ha donato 400 mila sterline a un gruppo anti Brexit ha provocato una tempesta in Gran Bretagna”.

Una Gran Bretagna che ricorda bene le prodezze del magnate, un quarto di secolo fa, per massacrare la sterlina e guadagnarci su palate di soldi in un paio di settimane. Come ricordano bene i paesi arabi, dove ha fomentato le primavere taroccate. O Ucraina e Georgia, con il foraggiamento arcimilonario dei movimenti arancioni che tanto piacevano agli Usa. Oppure la Macedonia, alla quale il filantropo sta puntando adesso per mangiarla a pezzi e bocconi.

Ma secondo Repubblica Soros aspetta solo la beatificazione.”Ha aiutato – così pennella Ettore Livini – le Ong che difendono i diritti civili degli omosessuali e che favoriscono – oggi è peccato – l’accoglienza e il soccorso dei migranti”.

Un Livini che parte lancia in resta contro chi osa accendere i riflettori sul Vate o muovergli qualche critica. “Il mondo, specie quello che ruota attorno a populisti e governi autoritari, ha trovato il nuovo colpevole di tutti i mali del pianeta”.

Emma Bonino. Sopra, George Soros

Emma Bonino. Sopra, George Soros

Trombe e fanfare, invece, per chi incorona il Profeta, come il Washington Post, che descrive la Open Society Foundation, corazzata di casa Soros, come “una superpotenza al servizio della democrazia”, creata “per aiutare i più deboli”. Ma chi era un certo Gesù di Nazareth?

Se la prende anche con i social, maggiordomo Livini: “in tanti, basta farsi un giretto su Twitter e Facebook, la pensano così: c’è Soros dietro la campagna della Bonino, è lui che sponsorizza la legalizzazione della marijuana in Messico e sobilla gli indipendentisti catalani”.

Forse non sa, l’inviato del quotidiano diretto da Mario Calabresi, dello storico legame che lega Soros ed Emma Bonino, la quale per fare un solo esempio siede nel board – unica presenza italiana – della Open Society. Così come non immagina i pingui finanziamenti erogati dal magnate di tutti i mondi a favore di alcune sigle indipendentiste catalane.

Un vero Genio, mister Soros: no alla Brexit, sì alla Catalogna libera.

 

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9 febbraio 2018

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