Tale e quale show impegna personaggi dello spettacolo in una gara alla migliore imitazione di cantanti noti, ma è soprattutto l’appropriazione di un ennesimo spazio televisivo dell’onnipresente Carlo Conti, esclusivista di visibilità ben retribuita sulle reti Rai. Di emulatori è animato anche il pianeta della politica e in particolare si presentano alla ribalta due soggetti di opposta fede partitica. Primo step: tale Filippo Piccone, deputato eletto con il Partito delle Libertà, poi alfaniano, poi deputato in solitudine per dissensi interni, detiene saldamente il primato di assenteista parlamentare. E’ lui lo showman della politica che nel corso di un’epica seduta della Camera alzò i tacchi. Tanti saluti e il ciao: “Me ne vado a letto, sono stufo delle vostre cazzate”. Questo fenomeno, socio onorario del club “ma chi li ha eletti?” lascia Montecitorio e si fregia dell’insormontabile record dell’86 per cento di assenze in aula.
Messa a confronto, come non condividere la sommessa lamentazione dei furbetti del cartellino sospesi o licenziati per la loro vacanza illecita dal posto di lavoro?
Il Piccone appende il cartellino di deputato al chiodo (per motivi personali, precisa) e se ne torna a casa immacolato, neppure un centesimo da restituire delle prebende ricevute per fare il suo dovere di rappresentante del popolo. Non finisce qui: Nei prossimi mesi potrebbe raddoppiare la fama di assenteista, ma a Bruxelles. Primo dei non eletti alle europee, con la bellezza di 42.748 preferenze, è stato preceduto solo da Cesa che potrebbe rientrare in parlamento e lasciargli via libera.
Non c’è limite al “bello della politica italiana.
Secondo step: uno dei pochi sindaci raggranellati da 5Stelle è tale Fabio Fucci, primo cittadino di Pomezia, area metropolitana di Roma. A scadenza di carica rifiuta di condividere la norma “non più di due mandati” inventata dal binomio Casaleggio senior-comico genovese e rifiuta di dimettersi dalla città metropolitana. La Raggi gli sottrae le deleghe di vicesindaco, il movimento lo espelle. Non è il primo caso. Pizzarotti, sindaco di Parma, espulso dal comico genovese, ha lasciato i pentastellati ed è stato rieletto come indipendente. Come lui, altri “ribelli”, sulla scia dell’insofferenza ai diktat, non poche volte immotivati, hanno contestato argomenti e modi di espulsione, emuli di altre intemperanze e trasgressioni alla tirannica disciplina di partito, interpreti con scarsa visibilità del varietà politico “Tale e quale show”.
AAA Cercasi “impiegata di bella presenza per tirocinio, durata 6 mesi più proroghe, part time 20 ore settimanali, retribuzione 400 euro mensili”. Non è l’annuncio di un inserzionista deficiente, nel senso di ignorante zoticone e machista. La ricerca è firmata dal sito Garanzia Giovani, Ministero del Lavoro, progetto finanziato dall’Unione Europea. Chi si nasconde dietro la richiesta sessista, degna dei molestatori di giovani donne? Vuole scoprirlo il ministro Poletti per fargli gli auguri con un calcio nel sedere.
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