Svolta nella annosa querelle per la nomina del Difensore civico alla Regione Campania.
La quinta sezione del Consiglio di Stato si è pronunciata in via definitiva e ha stabilito che il neo insediato Francesco Eriberto D’Ippolito deve lasciare la sua poltrona, a due mesi dall’insediamento. E che al suo posto dovrà essere collocato colui che ne aveva diritto fin dalla precedente tornata di nomine, ossia Giuseppe Fortunato, avvocato e già numero due degli Ombudsman (i difensori civici) a livello europeo.
Non basta: il Consiglio di Stato condanna la Regione al pagamento delle spese processuali, 8 mila euro, e in caso di non ottemperanza entro 60 giorni la costringe al versamento di 200 euro al giorno a Fortunato, una sorta di risarcimento quotidiano per l’eventuale mancato insediamento.
Ma ormai – osservano alcuni addetti ai lavori – per la Regione non c’è più spazio di manovre & manfrine: per evitare altre figuracce e ulteriori sanzioni, deve obbedire al più presto alla decisione del Consiglio di Stato.
Che si era già pronunciato due volte, e sempre in favore di Fortunato, nelle sentenze del 2015 e del 2016 – mai eseguite – che l’attuale deliberazione ricorda.
Sottolinea, il Consiglio di Stato, che in precedenza non è stato tenuto in alcun conto l’unico criterio valido al fine della scelta, ossia quello della comparazione tra i curricula, il solo modo per stabilire il merito e la professionalità, invece della rituale appartenenza partitica e/o clientelare.
Fa rilevare, inoltre, tutte le inadempienze della Regione, per la precisione “l’insistita volontà della Regione di sottrarsi all’obbligo di conformarsi alle decisioni di questo giudice amministrativo”.
Vanno giù duro, senza fronzoli, gli estensori della sentenza: “L’amministrazione regionale si è determinata nel senso di non dar seguito al maturato contenuto prescrittivo della decisione giudiziale passata in giudicato, ma al contrario ha indetto in suo luogo una nuova procedura selettiva, di cui è manifesto il fine di vanificare l’utilità raggiunta dal medesimo avv. Fortunato per effetto del giudicato di annullamento della nomina a favore del dott. Bianco”.
Quest’ultimo, Francesco Bianco, era il precedente nominato, un generale in pensione riconducibile a Forza Italia.
E ancora: “E’ palese che la Regione Campania avrebbe potuto verificare le condizioni previste dalla legge per la conferibilità all’odierno ricorrente (Fortunato, ndr) dell’incarico di difensore civico all’esito della valutazione comparativa del curriculum dallo stesso presentata nella precedente procedura selettiva, senza necessità di indirne una nuova, con ulteriore dispendio di tempo”. La Regione Campania deve ora soltanto “esaminare il curriculum professionale dell’odierno ricorrente (l’Avv. Fortunato), secondo i principi dalla stessa sentenza definiti, e tali in ipotesi dar corso alla nomina a difensore civico regionale per quest’ultimo”.
I principi sono quindi specificati dalla legge e dalla sentenza.
Non è finita, perché “la Sezione ritiene non necessario, allo stato delle cose, nominare un commissario ad acta, apparendo sufficiente la misura ora disposta nei confronti della Regione”.
Per la serie: il Consiglio di Stato non vuole infierire più di tanto sugli amministratori regionali (che possono essere chiamati a rispondere contabilmente) e sulla Regione. Perchè più chiari di così…
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3 pensieri riguardo “DIFENSORE CIVICO IN CAMPANIA / L’OK DEL CONSIGLIO DI STATO”
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Vorrei sapere ma attualmente oggi, il cittadino della Regione Campania,chi si deve rivolgersi,se dovesse avere bisogno di un Difensore civico?