SCHERZI A PARTE / LE VENDETTE GIOCOSE E I CORVI ANONIMI DEL NELSON 
DE NOANTRI

“Sono l’ultimo comandante della flotta repubblicana”. E’ l’Ammiraglio Nelson che parla, in arrivo da Trafalgar e ora passato al comando della più grande portaerei del mondo, l’Eisenhower placidamente poggiata sulla tavola blu del golfo di Napoli, prima di partire per la missione libica.

Mette in guardia da uno stormo di uccelli, il Comandante: la sera prima avevano dato il capolavoro di Alfred Hitchcock e quel bianco e nero del maestro aveva turbato i suoi sonni. “Sono stato offeso dai corvi anonimi”, strilla destandosi di soprassalto.

“Sono stato offeso dai media”, urla ancora, mentre accorrono da poppa e da prua.

“Sono stato colpito da interessi occulti”, spiega mentre cominciano a legargli qualcosa intorno al corpo.

“Avrò la mia vendetta, in un modo o nell’altro”, promette mentre la lancia lo carica a bordo come un cotechino per raggiungere l’ambulanza del 113 che attende a riva.

Appena sbarcato ringrazia, e ha una visione del premier sul cui capo poggia una aureola: “l’unico che ha avuto il coraggio di difendermi mentre altri si sono defilati”.

Una premurosa infermiera, bionda, alta e slanciata, confiderà al suo direttore sanitario: “speriamo che gli interessi occulti non ci siano”, e porta via il campione di feci da analizzare. Aveva anche lei qualche problemino: lui diceva di essere Napoleone, proveniente da Sant’Elena, lei la ministra della Difesa, Roberta Pinotti.

A Garibaldi e al generale Patton, durante le passeggiate nelle ore d’aria, Napoleone racconterà: “erano solo delle battute, mi sono scappate delle frasi giocosamente”.

E nei registri dell’ospedale – che Basaglia aveva fatto chiudere, riaperto per l’occasione – verrà trovata la firma: il Vostro Grande Capo di Stato Maggiore. L’Ammiraglio che tutto il mondo ci invidia.

 

Nella foto l’ammiraglio De Giorgi col ministro Pinotti

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