Alfano… senti chi parla

E voilà, cade la maschera delle condivisioni, falsa premessa dell’alleanza spuria Centrosinistra-Ncd e Alfano, quasi certamente perché forte del ricatto al Pd (senza di noi è crisi di governo) infierisce sul disegno di legge Cirinnà. Radici nel bigottismo para teologico di cattolico ex Dc, o attacco strumentale per pescare consensi nell’Italia dell’arretratezza? L’uno e l’altro. Il risultato è che i dem, soprattutto della minoranza, devono ingoiare un rospo gigantesco. Sentite come Alfano ha commentato il voto in Senato sulla Cirinnà: “E’ un regalo all’Italia impedire ai gay di avere un figlio. Bloccata la rivoluzione contro natura, ciò che non è permesso in natura.” Rispondergli è semplice, ma conviene? Lo facciamo, in un impeto di generosità chiarificatrice: per un cattolico definire contro natura il rapporto tra omosessuali è una bestemmia da peccato mortale. Non è Dio che crea anche di uomini e donne gay? Ai fondamentalisti cattolici l’ardua sentenza.

Il pasticciaccio brutto dei dem: sono responsabili dello smarrimento degli italiani contrari alle adozioni delle coppie gay nell’ordine di oltre il cinquanta per cento (lo dice un sondaggio). La nefasta débacle dei progressisti nasce dal fuoco nemico interno al Pd, acceso dai cattolici (ex Dc) arruolati da Renzi e prima di lui da Bersani. Al caos del Nazareno sii somma ora l’incursione di Verdini in casa dei democratici. Il sì al voto di fiducia dell’ex di Forza Italia, fuoriuscito per contrasti con il vertice di quel partito, è commentato con un esplicito “Siamo il paracadute della maggioranza.” La scelta di non far cadere il governo Renzi (non avrebbe avuto i numeri per ottenere il s’ alla fiducia in Parlamento) ha un prezzo e anche alto. Gli uomini di Verdini le attribuiscono un valore politico e, anche se ufficialmente smentita, l’ambizione di un ritorno da ottenere in termini istituzionali, non è così remota la richiesta di risarcimento. L’incredibile sollecitazione di Verdini al Pd assume i contorni del paradosso. Da quel pulpito parte l’invito ai dem di essere “più riformisti.” Quanto alle esternazioni del ministro dell’interno sulla Cirinnà dovrebbe aver ben altro di cui occuparsi. Alfano, il vice ministro Bubbico e il segretario particolare Malagnino, l’ex senatore Pd Crisafulli, Salerno, presidente dell’Università di Enna, sono indagati dalla Procura di Roma per abuso di ufficio nella vicenda del trasferimento a Isernia, ritenuto illecito, del prefetto Fernando Guida, per estrometterlo dalle procedure di commissariamento dell’Università di Enna. Del caso è stato investito il tribunale dei ministri e purtroppo si può scommettere sulla prospettiva di assoluzione. La condanna creerebbe sconquassi politici e non li auspica nessun partito. Nella notifica, che equivale a un’informazione di garanzia, il riferimento è al reato previsto dal codice penale per gli abusi d’ufficio.

Nella foto il ministro Alfano

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