Fermare l’Isis, ma come?

Chi avesse sperato che le stragi di Parigi avessero esaurito l’attacco dell’Isis alla Francia e all’Europa si è dovuto bruscamente ricredere, Il terrorismo si è riaffacciato a Bamako, capitale del Mali. Un commando armato è penetrato nell’Hotel Radisson Blue con una sparatoria e ha preso in ostaggio centosettanta persone (centoquaranta turisti, trenta dipendenti). In albergo sono molti i francesi e l’attacco sembra una risposta del Califfato alla dichiarazione di guerra di Hollande. I sequestratori sembra che rilascino solo ostaggi che sono in grado di recitare passi del Corano. Si dimostra ancora una volta la fragilità del sistema mondiale di sicurezza, l’impossibilità di proteggere il numero infinito di obiettivi sensibili e di prevenire le azioni di fanatici fondamentalisti. Chi racconta il susseguirsi dei drammatici episodi causati dagli jihadisti è consapevole che l’incalzare degli eventi impedisce di mettere la parola fine alla cronaca di una giornata, prima del suo termine cronologico e la constatazione disegna con immediata evidenza il momento tragico che coinvolge una buona metà del mondo. Le notizie, ancora incomplete, sull’assalto al Radisson Blue riferiscono che l’area su cui insiste è circondata dalla polizia e che il blitz degli attentatori si è svolto al settimo piano dell’albergo dove sono risuonati colpi di armi da fuoco, avvertiti nel corridoio. Tre morti finora accertati. L’hotel dista poco dal centro della città dove si trovano ministeri e sedi diplomatiche. Una prima indagine esclude che vi siano italiani coinvolti nell’azione dell’Isis.

Nella foto l’Hotel Radisson blu in Mali

 

Azioni e reazioni

Non ci va con mano leggera Papa Francesco: “Maledetti, delinquenti” sono i due aggettivi senza sfumature rivolti ai terroristi, ai responsabili delle guerre che devastano una cinquantina di Paesi, innescate da chi dai conflitti trae profitto con il traffico di armi e il saccheggio di risorse, prime fra tutte del petrolio. Per dare forza all’anatema Begoglio ha ricordato le tragedie della seconda guerra mondiale e le stragi “inutili” di Hiroshima e Nagasaki. Cosa producono le guerre, si chiede Francesco, se non rovine e morti di innocenti, oltre l’arricchimento dei trafficanti di armi.

 

C’è destra e destra

Le stragi di Parigi fanno rinsavire la destra di Marine Le Pen. “Confondere il terrorismo con il mondo islamico è da “stronzi”, dichiarano esponenti della destra francese. Il suo capolista, candidato alle elezioni della regione di Parigi, avanza la proposta di controllo della politica sulle religioni, invita la comunità islamica a rispettare la laicità della Francia e si dichiara in disaccordo con le condanne senza distinguo della comunità musulmana che a Parigi è in percentuali consistenti, come nessun’altra città europea. Un colpo alla velleità della Lega Nord di disporsi in sinergia con il Front National viene dagli esponenti vicini a Marine Le Pen. In riferimento a esternazioni estremiste di politici e giornalisti italiani, Salvini e Pini in particolare, è netta la condanna, soprattutto di Libero, quotidiano di destra che ha titolato “Bastardi Islamici” e che alimenta l’odio indiscriminato contro la religione musulmana, che rischia di favorire il proselitismo dell’Isis. Il Front National, nelle parole dell’esponente vicino alla leader, propone di commissionare il quartiere di Saint Denis dove i terroristi hanno concentrato la base d’appoggio degli attentati e sul piano generale di non armare l’Isis, di espellere i fondamentalisti ritenuti pericolosi, di chiudere le frontiere e potenziare le strutture della sicurezza. Di altro tenore le posizioni della lega Nord. Un parlamentare del Carroccio dichiara che chi definisce moderato l’Islam “lo prendo a calci in culo” (osservare lo stile da gentleman del soggetto in questione). Salvini, per non essere da meno, assimila i pacifisti a complici del terrorismo.

 

 

 

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