ROBERT KENNEDY / BASTA CON LA GUERRA IN UCRAINA FOMENTATA DAI NEOCON

Questa guerra fomentata dei neocon a stelle e strisce deve finire al più presto. Fossi presidente degli Usa sarebbe la priorità assoluta e punterei a far rispettare gli accordi di Minsk. Oltre tutto la guerra è già costata agli americani oltre 110 miliardi di dollari: ogni giorno dobbiamo prendere in prestito 6 miliardi di dollari da cinesi e giapponesi per pagare il nostro gigantesco debito che ci stava portando al crac. Dobbiamo chiudere le basi che abbiamo all’estero e concentrarci sui problemi che abbiamo in casa. Solo così possiamo far tornare l’America.

E’ il succo di una lunga intervista rilasciata da Robert Kennedy junior – candidato per le primarie democratiche contro Joe Biden e in vista delle presidenziali Usa – a ‘The Epoch Times’.

Eccone a seguire i passaggi salienti.

“Una delle chiavi per far terminare il conflitto è l’applicazione vera degli accordi di Minsk, che hanno cercato di fornire una soluzione pacifica alle dispute territoriali tra Russia e Ucraina”.

“I russi ci spingevano a trovare un accordo che mantenesse il Donbass come parte dell’Ucraina. Il Donbass ha votato al 90 per cento per andarsene e entrare in Russia. E i russi hanno detto: ‘No, non vi vogliamo. Vogliamo solo che vi assicuriate che l’etnia russa nel Donbass sia al sicuro e non venga massacrata dal governo che gli Stati Uniti hanno messo in piedi’”.

Volodymyr Zelensky si è candidato con una piattaforma di pace. E poi è stato intimidito dai neoconservatori della Casa Bianca e da alcuni ultrafascisti in Ucraina, che hanno insistito per entrare in guerra contro la Russia”.

“La rivoluzione politica ucraina del 2014 che ha rovesciato il regime filo-russo è stata sostenuta dagli Stati Uniti per perseguire macchinazioni geopolitiche nella regione”.

Zelensky con Biden. Sopra, Robert Kennedy jr.

“L’attuale conflitto è una guerra per procura, orchestrata da neocon come il Segretario di Stato Antony Blinken, il suo assistente Victoria Nuland e il direttore dell’Intelligence Avril Haines, tutti membri dell’amministrazione dell’ex presidente Barack Obama. Queste figure sono state ‘esiliate’ prima di ritrovare in qualche modo la loro strada nell’amministrazione Biden”.

“Il presidente Joe Biden lo ha ammesso, ha detto che il nostro obiettivo è il cambio di regime in Russia. Ha citato un commento del Segretario alla Difesa Lloyd Austin il quale ha detto che l’obiettivo è ‘degradare’ la capacità della Russia di combattere in qualsiasi altra parte del mondo”.

“Non è una missione umanitaria, e non è un bene per l’Ucraina. Stiamo uccidendo tutti questi bambini ucraini per queste macchinazioni geopolitiche”.

“La guerra in Ucraina fa parte dello schema di cose che stiamo facendo con la nostra politica estera e che sta facendo perdere alla nostra moneta la fede e il credito delle altre nazioni”.

“La radice dell’inflazione è che stampiamo denaro e non abbiamo una valuta di base. La moneta, la cartamoneta è stata inventata per permettere alle nazioni di andare in guerra senza avere il permesso di farlo, perché altrimenti avrebbero dovuto aumentare le tasse e la gente avrebbe fatto enormi sacrifici”.

“L’Iraq ci è costato 8.000 miliardi di dollari. L’Ucraina ci sta costando 113 miliardi di dollari. Dobbiamo stampare quel denaro. Dobbiamo prendere in prestito 6 miliardi di dollari al giorno dai cinesi e giapponesi per pagare il debito. Non abbiamo quei soldi”.

“Dobbiamo porre fine allo stato di guerra e guardare all’interno. Dobbiamo chiudere le basi militari: abbiamo 800 basi all’estero. Dobbiamo stampare 1.300 miliardi di dollari all’anno per pagare il nostro bilancio militare e lo stato di sicurezza che abbiamo creato grazie all’esercito. Le avventure militari all’estero non ci rendono sicuri in patria. Stanno rendendo più pericoloso essere americani. E’ l’opposto di ciò che tutti vogliono”.

“Dobbiamo quindi riportare a casa quei soldi e ricostruire le nostre infrastrutture in questo Paese. Dobbiamo ricostruire la nostra base industriale. Dobbiamo proteggere i nostri confini. Dobbiamo far tornare l’America”.

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