MARIO DRAGHI / IN RAMPA DI LANCIO PER IL ‘GLOBAL GATEWAY’?

Farà ormai il nonno a vita, come va cantilenando da mesi, l’italiano più noto e ‘stimato’ all’estero, l’ex capo Bankitalia, poi BCE e quindi premier Mario Draghi?

Per mesi, dopo la clamorosa trombatura quirinalizia, impallinato dai partiti che hanno preferito un Matterella 2, s’é parlato di Super Mario in pole position per la poltrona di Segretario generale della NATO, vista la sua inossidabile fedeltà agli Usa, davvero ‘a prova di bomba’, è il caso di dire in questi tempi di conflitto continuo.

Ma a quanto pare l’attuale Segretario, il norvegese Jens Stoltenberg, è attaccato alla poltrona come non mai: il suo mandato, infatti, terminava a febbraio 2022, ma proprio lo scoppio del conflitto ucraino ne ha reso inevitabile la ‘prorogatio’ di un anno. E visti i toni sempre più ‘guerrafondai’ degli ultimi mesi, è stato premiato dal padrone yankee Joe Biden (su ovvio imput del consigliere preferito, il super falco e numero uno del ‘Dipartimento di Stato’Tony Blinken) con un altro semestre tutto di ‘fuoco’, vista l’escalation militare in corso, culminata con l’incredibile decisione americana di inviare ‘missili a lunga gittata’ a Kiev (fino a 150 chilometri), in grado quindi di colpire al cuore   il territorio russo: una dichiarazione di guerra in piena regola, che potrà avere effetti devastanti.

Comunque, per la successione al vertice NATO sta scaldando i muscoli la premier dell’Estonia, Kaja Kallas, a quanto pare ancor più guerrafondaia di Stoltenberg, vista la sua smisurata passione per armi & missili: l’ultima cotta l’ha presa – secondo i suoi followers – per i lanciamissili ‘Javelin’.

E allora, qual è il destino del nostro Draghi?

 

Ecco le news, in rapida scansione temporale.

Il primo a tirare in ballo il suo nome per una poltronissima – anche se poco nota – è il visiting fellow del ‘German Marshall Fund’, Noah Barkin: secondo la sua sfera di cristallo, per Draghi è pronta la poltrona ad ‘inviato speciale UE’ per il ‘Gobal Gateway’ (subito dopo vediamo di cosa si tratta).

La notizia, ovviamente, viene subito ripresa dal quotidiano tedesco ‘Handelsblatt’, e rilanciata dall’agenzia (altrettanto tedesca) ‘Reuters’.

A gettare acqua sul fuoco è il nostro sito ‘Formiche’ che sostiene di aver appreso da “persone dell’entourage di Draghi” come l’ex premier non abbia mai preso in considerazione questa ipotesi: e quindi intenda fare sul serio il nonno a vita.

Ma vediamo comunque di che si tratta, cosa rappresenta il ‘Global Gateway’.

Così dettaglia ‘Reuters’: “Con una dotazione da 300 miliardi di euro, Il Global Gateway è il progetto dell’UE per le infrastrutture e gli investimenti su scala globale attraverso cui l’Unione europea intende competere con la ‘Belt and road Initiative’ (BRI) della Cina, nota come ‘Nuova Via della Seta’. Secondo ‘Handelsblatt’, Ursula von der Leyen vorrebbe anche Draghi come coordinatore delle iniziative di Stati Uniti e UE per le infrastrutture. Le nomine dell’ex presidente del Consiglio sarebbero favorite dai suoi buoni rapporti con l’esponente dell’Unione cristiano-democratica (CDU) e con gli Usa”.

Continua ‘Reuters’: “Secondo ‘Handelsblatt’, l’attenzione dovrebbe essere rivolta a Balcani occidentali, Africa, Indo-Pacifico e Asia Centrale. Le ‘priorità politiche’ sono il settore dell’energia, le materie prime critiche e le connessioni per i dati. La prossima sfida sarà mobilitare ‘fondi’ per queste iniziative (quelle ‘strategiche’ sono una trentina, ndr). In questa prospettiva, si prevede di integrare capitale pubblico e privato. Questa soluzione favorisce Draghi, che ha esperienza e contatti nel mondo finanziario. L’ex presidente della Banca Centrale Europea sarebbe, infatti, l’ideale per convincere gli investitori”.

Un mission non poco strategica per il futuro dell’Europa.

E di non semplice gestione.

Perché andrebbe a ‘toccare’ in modo ‘forte’ gli interessi del blocco ‘BRICS’(acronimo di Brasile-Russia-India-Cina-Sudafrica) in vita da una decina d’anni e proprio ora (ossia dallo scoppio del conflitto ucraino) in forte fase di espansione, vale a dire intensificando e allargando gli scambi economico-commerciali e le partnership in vari settori.

Le aree su cui intende intervenire il ‘Global Gateway’ e su cui già interviene‘BRICS’ sono praticamente le stesse (il secondo ha nel mirino anche un’espansione d’influenza in Sud America).

Economical and trade wars in vista, allora, per il nostro ex premier?

Ma come sarebbe stata più comoda una poltronissima al Quirinale!  Sergio Mattarella, comunque, non è affatto detto che intenda portare fino in fondo il suo mandato. Quindi… tante porte sono sempre spalancate davanti al cammino di Nonno Mario.

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