Che pomeriggio nel ministero della cultura …

Mondadori, dizionario inglese tascabile: ‘Trash’, chissà perché viene in mente pensando a Mediaset, rete 4, ‘Controcorrente’, (Veronica Gentili), sabato, domenica, mercoledì. ‘Zona Bianca’ (Giuseppe Brindisi), domenica. ‘Fuori dal Coro’ (Mario Giordano), martedì. ‘Dritto e Rovescio’ (Paolo Del Debbio), giovedì. ‘Quarta Repubblica’(Nicola Porro), lunedì. Lo ‘Sportello di Forum’ (Barbara Palombelli), sabato, lunedì, martedì, mercoledì, venerdì. [La7, ‘In onda’, Lilli Gruber]. ‘Pomeriggio Cinque’ (Barbara D’Urso), da martedì a venerdì. La7,  Massimo Giletti, domenica.

Sale d’attesa affollate, intenso lavoro per gli psicoterapeuti, impegnati a liberare i pazienti da un fastidioso tic. “Dottore, quando sullo schermo del televisore appare la sigla d’apertura di uno dei programmi che ho citato, l’indice della mano sinistra si contrae sul tasto del telecomando e si decontrae per passare ad altro”. “Tranquillo, niente di patologico”, assicura il doc, “è il sistema immunitario, che difende la salute televisiva di chi non ha portato il cervello al macero”.

Il dispositivo di difesa si è concesso un attimo di distrazione e sullo schermo si è materializzata la prorompente prosperità di Barbara D’Urso. Secondo copione seriale, ha ringraziato amici e amiche per il diluvio di ‘like’ del giorno prima e a una napoletana verace si perdona questa simpatica bugia. Il suo ‘Pomeriggio Cinque’ è a rischio chiusura per calo sistematico di ascolti. Ma “Che fa”, pensa la sorridente signora Mediaset, “Sono orgogliosa che il Ministero della Cultura la tv fosse sintonizzato su Pomeriggio Cinque”. La clamorosa esplosività della foto che sovrasta questa nota, mostra infatti lo studio del neo ministro della cultura in compagnia dei sottosegretari Mazzi e Sgarbi avvinti dalla leggiadra presenza di Barbara D’Urso in uno dei due televisori accesi. Commenta la ‘scetata’ partenopea: “Riconoscimento per il lavoro che tutti i giorni svolgiamo. Grazie ministro”. Di che meravigliarsi: Sangiuliano ha rapidamente occupato la scena come gaffeur: musei gratis, fiction Rai con il protagonismo della destrofila Oriana Fallaci (ignora che fu già realizzata anni fa, quando lui era già in Rai).

Scelta una tra le eccelse opere letterarie di Sangiuliano, “Tra paradiso e inferno il Sud non si arrende”. Il commento di Aurelio Musi: Il volume si inscrive in un filone ricco più per la qualità della carta che impiega che per la qualità e l’acutezza delle idee che riesce a esprimere. Rozzo nell’analisi di temi che pure sono di rilevante attualità, come la Lega e la formazione del rampantismo imprenditoriale e finanziario cresciuto all’ombra del garofano negli anni ’80, il volume sorprende anche per un certo avventurismo negli usi linguistici, come per fare un solo esempio il verbo ‘balzare’ che a pagina 87 diventa magicamente transitivo”.

Andrea Cinquegrani, (‘Voce delle Voci’), coraggiosa testata del giornalismo di denuncia: “Un governo di ‘Destra-Destra’… inadatto per un paese in condizioni normali, figuriamoci per uno alle prese con uno tsunami sociale ed economico senza pari…Stiamo parlando, of course, di Gennaro ‘Genny’ Sangiuliano, balzato dalla poltrona di direttore del Tg2 allo scranno ministeriale dal quale dipendono le sorti del nostro patrimonio culturale, e non solo. Proprio come affidare a Dracula la gestione Avis oppure ad Attila quella del Louvre…un Sangiuliano in versione Zelig, capace di tenere tra le sue mani il timone del Tg2 Rai (non di una tivvù rionale, come gli era capitato agli esordi della carriera) e al tempo stesso di correre per dibattitti politici, anzi partitici, da un capo all’altro della penisola, e ‘moderare’ i meeting griffati Lega o Fratelli d’Italia. Senza che alcun vertice Rai abbia alzato un dito, notato qualcosa su una questione che avrebbe destato scalpore persino nella tivvù di Teheran. 29 aprile, a Milano, il Nostro partecipa alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, non in veste di giornalista, ma di ‘attivista’, tra gli ‘ispiratori’ delle linee guida che caratterizzeranno il partito di Giorgia Meloni nell’agone elettorale…L’onnipresente Genny, sempre in sella al Tg2, trova il tempo per una corsa alla Festa della Lega che si tiene a Cervia, per moderare l’intervento del Capo del Carroccio e grande amico di sempre Matteo Salvini. I vertici Rai? Zitti e muti”. 

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