PFIZER / LA TRUFFA DEL SECOLO SULLA PELLE DI TUTTI  

Finalmente la Grande Truffa è saltata fuori. Ed in modo che più   fragoroso ed eclatante non si può. Cioè nella prestigiosa cornice del Parlamento Europeo di Strasburgo.

Pfizer ha ingannato tutti, la star dei vaccini ha taroccato le carte, ha beccato palate di miliardi per vaccini che non hanno alcuna efficacia.

Albert Bourla

Come vendere una crosta per un Picasso. E tutto ciò con la complicità del numero uno della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Insomma, l’Imbroglio del Secolo, giocato sulla pelle dei cittadini di tutto il mondo, solo per realizzare giganteschi profitti.

La prossima puntata – a rigor di logica – dovrebbe svolgersi davanti al Tribunale dell’Aja per i crimini contro l’umanità.

Dove sennò?

Riavvolgiamo il nastro e partiamo dalle news.

 

 

DAVANTI ALLA COMMISSIONE UE D’INCHIESTA

Il 10 ottobre ha parlato, davanti ai membri della Commissione d’inchiesta sulle forniture dei vaccini istituita dal Parlamento europeo, il responsabile per i mercati internazionali di Pfizer, Janine Small; dopo che il Ceo del colosso farmaceutico, Albert Bourla, ha rifiutato di sottoporsi alle domande degli europarlamentari, temendo di dover rispondere sugli sms top secret scambiati con Ursula von der Leyen in merito alla terza fornitura (la più grossa in assoluto, per oltre 30 miliardi di euro) di vaccini.

Janine Small

L’eurodeputato olandese Rob Ross ha subito chiesto alla Small se il vaccino fosse stato adeguatamente testato per stoppare la trasmissione del Covid-19, come sempre sbandierato dalla star di Big Pharma, la quale ha regolarmente sostenuto che l’efficacia del vaccino superava la soglia del 92 per cento, ritenuta dagli esperti più che sufficiente.

Questa la sua precisa domanda. “Il vaccino Pfizer Covid era testato per fermare la trasmissione del virus prima di arrivare sul mercato?”.

E, a scanso di equivoci, ha aggiunto: “In caso contrario, per favore lo dica chiaramente. Se sì, invece, siete disposti a condividere i dati con questa Commissione? Voglio una risposta diretta, sì o no”.

Ecco la imbarazzatissima risposta della Small.

Per quanto riguarda la domanda se sapevamo… dello stop all’immunizzazione prima che arrivasse sul mercato… No. Ahah… Questi, cioè… dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza per capire davvero cosa sta succedendo sul mercato…”.

Una risposta che dice tutto: una ammissione di responsabilità che più chiara non si può.

Subito colta dal sollecito Roos che commenta in modo sarcastico: “Se non sei vaccinato sei antisociale. Questo è ciò che il primo ministro olandese e il ministero della Salute ci hanno detto. Non ti vaccini solo per te stesso, ma anche per gli altri, lo fai per tutta la società. Questo è quello che dicevano ogni giorno. Oggi, ciò è risultato essere una totale sciocchezza!”.

Secondo Roos, “tutto ciò adesso rimuove l’intera base legale per i passaporti Covid”, quelli che in Italia sono stati i ‘Green Pass’, i quali ora si manifestano come autentica carta straccia, dopo le ammissioni di un vertice di Pfizer, Janine Small.

Aggiunge ancora Roos via twitter: “Il passaporto Covid ha portato ad una discriminazione istituzionale massiva, con persone che hanno perso il lavoro, hanno perso l’accesso a parti essenziali della società. Trovo tutto questo scioccante”.

Rob Roos

E rincara la dose, l’europarlamentare olandese: “E’ uno scandalo di proporzioni gigantesche. Milioni di persone in tutto il mondo si sono sentite costrette a farsi vaccinare dalla favola per cui ‘lo fai per gli altri’. Ora salta fuori che questa è una bugia a buon mercato”.

Da tener presente che i passaporti Covid di cui parla Roos sono sempre stati rilasciati con la premessa e la garanzia che i vaccinati fossero protetti dalla malattia e potessero socializzare con le altre persone, senza il rischio di diffondere il virus: premesse e garanzie che, alla luce delle fresche dichiarazioni di lady Small, sono del tutto campate per aria, inventate di sana pianta, pur di poter vendere colossali quantitativi di vaccini, tanto che Pfizer ha stipulato tre contratti con la UE per la bellezza di 71 miliardi di euro.

Tutti gli euro deputati, appartenenti cioè a tutti i gruppi politici, hanno lamentato la colpevole scelta del Ceo di Pfizer, Albert Bourla, di non presenziare. E tutti hanno stigmatizzato il comportamento della stessa Small quando ha rifiutato di rispondere ad altre, ancor più ficcanti domande, facendo praticamente scena muta: sulla scarsa trasparenza dei contratti (capestro) stipulati da Pfizer con la UE (anzi sulla loro totale opacità); sulla protervia di Pfizer nel voler tener segreti i risultati dei test effettuati; e soprattutto sugli effetti avversi, che si stanno manifestando in centinaia di migliaia (anzi milioni) di cittadini-cavia in tutto il mondo, come dimostrano in modo lampante i drammatici dati appena diffusi (o meglio, ‘desecretati’) dai CDC americani (i ‘Centers for Deseases Control’), pubblicati giorni fa dalla Voce(vedi link in basso).

Non basta. Perché tutti i parlamentari europei hanno chiesto con forza una nuova audizione per Bourla, il quale non può svignarsela come il delinquente più incallito. E dovrà finalmente rispondere, Bourla, anche ad un paio di altri grossi interrogativi.

Heiko ed Ursula Von Der Leyen

Il primo su quegli sms-fantasma scambiati con la Von der Leyen e spariti nel nulla. I due, infatti, per la maxi fornitura da oltre 30 miliardi di euro hanno bypassato norme & regole, non consultando – come previsto dalle leggi UE – il comitato di esperti sia UE che dei singoli paesi, decidendo invece, via sms, da soli, in perfetta autonomia, come due ‘big friends’.

Ai confini della realtà.

L’altro interrogativo non meno pressante, poi, riguarda i rapporti del marito della Commissaria UE, Heiko Von der Leyen, con Pfizer. Il consorte, infatti, è al vertice di una società statunitense di biotecnologie, ‘Orogenesis’, che lavora spesso e volentieri a stretto contatto di gomito con Pfizer.

Niente da dire su questo colossale conflitto d’interesse?

 

MEDIA OMERTOSI E GENUFLESSI

Ma i silenzi omertosi non finiscono certo qui.

Avete sentito su qualche rete televisiva nazionale, Rai, Mediaset, La7 e via disinformando, una sola notizia su uno scandalo di tali proporzioni? Mentre siamo stati diluviati per due anni e passa di autentiche fake news, di gigantesche bufale sulla efficacia e la sicurezza dei vaccini?

Avete letto qualche riga sui grandi media nazionali, i commenti di qualche trombone della carta stampata, costantemente genuflessi, durante la pandemia, davanti ai diktat del governo Draghi, del ministro della Salute Speranza tutto ‘Tachipirina e Vigile attesa’, dei soloni del Comitato Tecnico Scientifico, dei tanti virologi taroccati che hanno imperversato in tutti i talk-discarica per mesi e mesi?

Eppure, le verità scientifiche erano sotto gli occhi di tutti. E c’erano ricercatori e virologi autentici, come Luc Montagnier e Giulio Tarro per fare solo due esempi, che hanno sempre messo in guardia sull’uso dei vaccini tradizionali, utilissimi ma da usare con estrema cautela e basandosi sul principio di ‘massima precauzione’. Figuriamoci per quanto riguarda quelli anti-covid, preparati in fretta e furia, taroccando i test, bypassando regole e tempi previsti, tanto che le sperimentazioni, i test necessari, i fondamentali ‘trials’sarebbero dovuti terminare a dicembre 2023: avete letto bene, 2023!

 

I J’ACCUSE DEL ‘BRITISH MEDICAL JOURNAL’

Ed erano sotto gli occhi di tutti (ma attenzione: di chi voleva realmente ‘vedere’) gli articoli, le interviste, le inchieste al calor bianco realizzate da una delle più autorevoli riviste a livello internazionale (regolarmente riprese dalla ‘Voce’), il ‘British Medical Journal’ (BMJ)

A partire dal primo ‘illuminante’ fondo scritto dal direttore scientifico Peter Doshi sull’efficacia dei vaccini, con riferimento soprattutto a quelli griffati Pfizere Moderna: mentre le star del farmaco proclamavano ai quattro venti cifre tra il 90 e il 95 per cento, Doshi non andava oltre il 20-25 per cento. Percentuali adesso addirittura esagerate, dopo le rivelazioni al parlamento di Strasburgo della responsabile Pfizer per i mercati internazionali.

Peter Doshi

E ricordiamo altre due inchieste che avrebbero dovuto far aprire gli occhi a tutti, ed invece ignorate dal ‘mainstream’.

Una passa ai raggi x la rapidissima approvazione in via definitiva (quindi non più in fase emergenziale) dei vaccini Pfizer e Moderna da parte della sempre rigida ‘Food and Drug Administration’ statunitense. Che stavolta chiude non uno, ma due occhi sui controlli necessari e passa la ‘pratica’ in pieno ferragosto. L’analisi del BMJ è impietosa, e mette sotto accusa i vertici dell’autorità di controllo (sic): anche in questo caso in totale conflitto d’interesse, visto che il primo super Commissario, Scott Gottlieb, dopo l’ok, passa armi e bagagli direttamente al servizio di Pfizer: inaudito. Mentre nel curriculum del secondo e attuale vertice (Robert Califf) spiccano tutte le consulenze prestate per le star di Big Pharma.

E la ciliegina sulla torta è una terza maxi inchiesta sempre targata BMJ: quando un reporter investigativo-scientifico riesce a intervistare una ricercatrice che per tre mesi ha ricoperto il ruolo di responsabile di un centro Pfizer per i ‘trials’: ne ha raccontate di cotte e di crude, ha parlato di test fasulli, di protocolli non rispettati, una vera galleria degli orrori, prontamente denunciata alla ‘Food and Drug Administration’. Che se ne è altamente fregata;  anzi, ha spifferato tutto a Pfizer che ha provveduto a licenziare in tronco la troppo solerte ricercatrice!

Come mai le inchieste del ‘British Medical Journal’ (che tra l’altro pubblica regolarmente le ricerche firmate da Tarro: sulla Voce ne é uscita una giorni fa, e una seconda uscirà a brevissimo) non hanno mai avuto la minima risonanza in Italia? E non stiamo parlando di un bollettino medico di quartiere…

Povera Italia, costretta invece a bersi le cialtronerie di un Roberto Burioni, oggi costretto ad ammettere (anche lui) la totale inefficacia dei vaccini, ma che un anno fa – per rassicurare il popolo bue circa la loro ‘sicurezza’ – nel salottino domenicale di Fabio Fazio dava letteralmente i numeri: “Non state a sentire quei cretini che vi parlano degli effetti avversi – ammoniva – perché sapete quanti sono, dopo nove mesi dai primi vaccini, i morti in tutto il mondo? Uno, 1 di numero. E’ successo di Nuova Zelanda”.

Povera Rai3, come sei caduta in basso…

 

P.S. La Voce, in questi due anni e mezzo di pandemia, ha scritto decine e decine di inchieste. Ne potete trovare a bizzeffe se andate nella casella ‘cerca’ che porta al nostro archivio: a questo punto basta digitare Pfizer, o Moderna, Albert Bourla oppure Food and Drug Administration, e ancora British Medical Journal, Giulio Tarro, Luc Montagnier, Roberto Burioni, Andrea Crisanti e via di questo passo: ne potete leggere (o rileggere) delle belle.

Qui sotto, comunque, i link che portano agli ultimi articoli.

 

LINK

VACCINI ANTI-COVID / ALLARME DAGLI STATI UNITI

8 Ottobre 2022 di MARIO AVENA

 

SCANDALO PFIZER / VIENE A GALLA LA TRESCA CON URSULA VON DER LEYEN  

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PFIZER NELLA BUFERA / LE ACCUSE: TAROCCA I TEST SUI VACCINI E FREGA I BREVETTI

28 Agosto 2022 di Andrea Cinquegrani

 

‘BRITISH MEDICAL JOURNAL’ CONTRO PFIZER / COSI’ HA TAROCCATO I TEST DEL SUO VACCINO   

3 Novembre 2021 di Andrea Cinquegrani

 

FOOD AND DRUG ADMINISTRATION / ARRIVA ROBERT CALIFF, RE DI BUSINESS IN PILLOLE E MAXI CONFLITTI

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2 pensieri riguardo “PFIZER / LA TRUFFA DEL SECOLO SULLA PELLE DI TUTTI  ”

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