Pericle disonorato

La democrazia ateniese è la prima forma di governo nella storia dell’umanità se si ignorano i millenari sistemi di convivenza paritaria di alcune tribù. Il modello ateniese affidava a una consistente rappresentanza di cittadini l’elaborazione di leggi e iniziative dell’esecutivo. Il politico democratico più influente fu Pericle, protagonista della democrazia più compiuta. Dal suo discorso agli ateniesi del 431 a.C.: “Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza”. Dopo di lui, esiste un esempio di democrazia perfetta? Vi si avvicina più di ogni altro il bipartitismo, ovvero il panorama politico dominato da due partiti principali e sull’alternanza. Dicono i politologi: “Si ha un sistema bipartitico quando i due partiti sono in grado di competere per la maggioranza assoluta dei seggi, almeno uno dei due la ottiene e può governare da solo. Nel mondo sono due i casi di bipartitismo in Paesi democratici, negli Stati Uniti (democratici vs repubblicani) e Gran Bretagna (laburisti v conservatori). Gli altri di una latro mondo: Antigua e Barbuda, Bahamas, Bangladesh, Barbados, Belize, Capo Verde, Taiwan, Ghana, Grenada, Guyana, Giamaica, Kenia, Malta, Saint Kitts e Nevis. Saint Vincent e Grenadine, Santa Lucia, Sierra Leone, Trinidad e Tobago. Tutto il resto è marasma o dittatura. E il Bel Paese, erede delle civiltà greca e latina? Dalla proclamazione della Repubblica ha eletto 30 premier, che hanno presieduto complessivamente 67 governi di altrettante coalizioni. L’incredibile sequenza De Gasperi (Dc) 8 governi, Pella, Fanfani 6, Scelba, Segni 2, Zoli, Tambroni, Leone 2, Moro 3, Rumor 5, Colombo, Andreotti 7, Cossiga 2, Forlani (tutti Dc), Spadolini 2 (Pri), Craxi 2 (Psi), Goria, De Mita (Dc) Amato 2 (Psi) Ciampi (Dc), Berlusconi 4 (FI), Dini (Dc) Prodi 2 (Ulivo), D’Alema 2 (Pd) Monti (indipendente), Letta, Renzi, Gentiloni (Pd) Conte 2 (5Stelle), Draghi (indipendente), tra inciuci e ribaltoni.  Dopo settant’anni di Repubblica il 25 di settembre, per effetto della crisi di governo provocata da Conte e dalla destra, al voto parteciperanno 19 partiti presenti in parlamento, 13 partiti fuori dal parlamento e un imprecisato numero di movimenti e partiti minori.

Fuori del parlamento: Popolari per l’Italia, Il popolo della famiglia, CasaPound, Forza Nuova, Il Movimento Sociale Fiamma tricolore, Rifondazione Comunista, Centro democratico, Partito liberale, Possibile, Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano e chissà, anche il movimento delle cosiddette sardine. Micro partiti in Parlamento: Alternativa, Green Italia, Partito Pensionati, Rinascimento (Sgarbi), Europeisti Centro democratico. Partiti maggiori in Parlamento di centro: Coraggio Italia Toti), Udc (Cesa), Energie per l’Italia (Parisi), Noi con l’Italia (Lupi), Idea (Quagliariello).  Partiti di destra: Lega (Salvini), Fratelli d’Italia (Meloni), Forza Italia (Berlusconi). Gli indecifrabili: Insieme per il futuro (Di Maio ex 5Stelle), Italexit (Paragone ex 5Stelle). Centrosinistra: 5Stelle (Conte), Partito socialista, + Europa, Europa Verde, Azione (Calenda) Articolo 1 (Speranza), Sinistra italiana (Fratoianni) Italia Viva (Renzi).

Insomma, un ‘gran casino’, direbbe don Gennaro, informatissimo parcheggiatore abusivo: “Solo una cosa è certa. Se vado a votare è per mettere nell’urna un voto in più contro l’ipotesi dei fascisti al governo. Meloni premier? Puah”. Ha torto? Scandaloso l’uso furbesco di Italia nel logo dei partiti: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Italia dei valori, Scelta civica per l’Italia, Popolari per l’Italia, Alleanza per l’Italia, CasaPound Italia, Green Italia, Italia Cristiana, La Rosa per l’Italia e negli ultimi giorni Italia Unica e Prima l’Italia. Sembra che dal paradiso, che ospita Pericle, venga giù un accorato  lamento: “Povera democrazia”.

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