YEMEN /CONTINUA IL MASSACRO DI CIVILI INNOCENTI

Sempre più tragica la situazione nello Yemen, da sette anni sotto l’aggressione saudita, con il fattivo appoggio di Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele.

Un’aggressione che ha provocato oltre 15.000 morti e milioni di sfollati. Nonché una crisi umanitaria di proporzioni devastanti.

Tutto succede – e continua a succedere – nel totale silenzio mediatico e nella più totale indifferenza della politica (sic) occidentale: risuona, in particolare, il vergognoso silenzio – a questo punto complice – dell’Unione europea.

Forse gli yemeniti – così come gli afghani – sono vittime di serie B?

Pochi giorni fa, per la precisione il 27 marzo, le autorità yemenite hanno dichiarato un cessate il fuoco unilaterale di tre giorni e hanno dato un ultimatum all’Arabia Saudita e ai suoi alleati di porre finalmente fine all’aggressione che continua incessantemente a portare morti e sofferenze al popolo yemenita, ormai stremato dal conflitto senza fine.

Il presidente del Consiglio supremo dello Yemen, Mahdi al-Mashat, ha affermato che lo Yemen è anche pronto per un cessate il fuoco permanente, se l’Arabia Saudita ritira tutte le forze straniere dal suo territorio e pone fine al suo assedio e ai suoi continui attacchi in territorio yemenita.

Nei giorni scorsi il governo di Riyad ha addirittura attaccato, con i suoi droni, perfino alcune strutture petrolifere della compagnia statale saudita ‘Aramco’. Proprio per impedire qualsiasi fornitura di carburanti allo Yemen, nei confronti del quale è stato creato un autentico blocco-killer, per non far pervenire al paese aiuti umanitari di alcun tipo.

Ed infatti, le condizioni di vita nello Yemen sono sempre più precarie. Sia sotto il profilo alimentare, che delle condizioni di salute della popolazione, che su quello dell’istruzione, praticamente ormai negata ai bambini in un paese che da sette anni vive sulla sua pelle una drammatica emergenza continua.

Qualche giorno fa abbiamo fornito una serie di dati e cifre impressionanti su quanto sta succedendo in Afghanistan. Negli ultimi sei mesi sono morti 13 mila bimbi appena nati, perché non hanno potuto ricevere le cure necessarie.

La situazione si è creata da quando gli Stati Uniti, dopo aver abbandonato il paese saccheggiato per venti lunghi anni, hanno imposto severe sanzioni contro il governo afghano, privando in concreto la popolazione di quegli aiuti umanitari che tante Ong vorrebbero fornire ma non possiamo più farlo.

Non solo. Ma addirittura la Casa Bianca e il suo tanto ‘democratico’ presidente Joe Biden, hanno deciso di confiscare ben 9 miliardi di dollari degli afghani, che si trovavano su conti esteri e sarebbero stati molto utili per fronteggiare la crisi umanitaria che le Nazioni Unite definiscono “senza precedenti”: però non alzano un dito per fermarla.

Oggi, per l’Occidente, afghani e yemeniti non esistono: sono solo carne da macello.

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