Da amico a nemico, ma sempre Putin

Bunga, bunga, burlesque e godurie collaterali, cronache sul tema, non solo del gossip, immagini rubate dai paparazzi sulla sontuosa ospitalità di Putin invitato nella tenuta sarda da Berlusconi,  tutto riposto frettolosamente in soffitta per occultarlo e tentare di cancellarlo dalla memoria degli italiani: più di un mese ha richiesto l’opera di repulisti dell’esibita amicizia con lo zar guerrafondaio, sempre più a rischio di essere processato per crimini contro l’umanità, che molto lo avvicinano alla barbarie dei gerarchi nazisti condannati dal tribunale speciale di Norimberga. A legittimare la condanna basterebbe l’orrido della fossa comune con i cadaveri di civili ammanettati, torturati e assassinati. Fallisce il tentativo di falsificare l’atroce verità insinuando che il massacro fosse una messa in scena degli ucraini per ottenere solidarietà e armi, aiuti d’ogni genere. Chi ci ha provato non ha fatto i conti con la presenza nelle città aggredite dai russi degli inviati di tutto il mondo, molti italiani. Sono loro ad aver confermato che la strage purtroppo è una tragica realtà, forse da imputare ai sanguinari ceceni arruolati da Mosca per terrorizzare gli ucraini. L’immarcescibile miliardario di Arcore, che a differenza degli oligarghi russi non gode di un’opulentissima pensione e difende con i denti il 7/8 per cento residuale di consensi, ha impiegato un mese e più per condannare l’aggressione di Putin e rinnegare i loro trascorsi in amicizia. Il Berlusca è in buona compagnia di ‘Io sono Giorgia’, alias Meloni e ancor più di Salvini. Rivela l’Espresso il ‘caso’ di un documento, redatto dal miliardario oligarga , Malofeev, dal significativo titolo “Revoca delle sanzioni e riconoscimento della Crimea nel Parlamento”. L’obiettivo: cancellare le sanzioni comminate alla Russia come risposta all’annessione della Crimea. Destinatari sono parlamentari di destra di Paesi europei sovranisti e il senatore leghista Tosato, per conto della Lega Nord. Il compenso: 20mila euro, altrettanti come ‘contributo ’ e 15mila per il voto favorevole del governo. Non c’è conferma di bonifici per le cifre indicate e Tosato è indicato come presentatore della richiesta di cancellazione delle sanzioni, effettivamente presentata dal senatore Leghista con sette colleghi della ‘Lega per Salvini’, respinta dal Parlamento (“Si chiede al governo di attivarsi in tutte le sedi competenti per la revoca immediata delle sanzioni nei confronti della Confederazione russa”). L’Espresso racconta altri episodi di connivenze della Lega e in particolare di uomini di Salvini con personaggi russi dell’establishment ultra nazionalista. È lecito dubitare della sua riconversione geopolitica, della ‘fervida’ solidarietà con il popolo ucraino, del voltafaccia nei confronti dell’amico Putin?

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