ESPRESS…AMENTE

“I giornali, oltre a dare notizie, hanno un’anima. Quella dell’Espresso, settimanale fondato nel 1955 da Eugenio Scalfari e Arrigo Benedetti, è un’anima portatrice di curiosità, di inquietudine, della messa in questione dello stato esistente delle cose ed è dotata di un punto di vista: laico, democratico, insofferente nei con fronti delle ideologie precostituite…settimanale delle inchieste scomodo per ogni potere costituito”…eccetera. Così l’editoriale che apre il numero 11 del sessantottesimo, di una lunga e preziosa esistenza del periodico. Lo stralcio dell’editoriale pubblicato ieri a pagina 5 racconta la sofferenza della redazione, che subisce la dispotica decisione del gruppo Gedi-Fiat di liberarsi del periodico, evidentemente scomodo. Lo ricorda l’articolo senza firma, come tutti gli altri, in segno di protesta di giornalisti e collaboratori. L’esproprio dalla testata dei suoi  spazi d’ informazione democratica, di coraggiosa denuncia di corrotti e corruttori, non è solo un atto inaccettabile di arbitrio, che ghigliottina una delle voci superstiti del contrasto al monopolio editoriale della destra, affollato di quotidiani, periodici e infinite finestre televisive: segnala il timore per l’incalzare della deriva di supporto all’espandersi di regimi antidemocratici, che in casa nostra, detto con viva preoccupazione, hanno pericolosi avamposti nei neofascisti  della Meloni, nel leghismo sovranista di Salvini.

Nel baratro della maledetta ‘guerra’ dichiarata da Putin al mondo occidentale, che non a caso ha un suo terrificante avvio con missili e bombe sull’Ucraina, perché luogo geopoliticamente adiacente all’Europa, s’innesta l’inconciliabile contrapposizione del monito di Papa Bergoglio per la pace e della benedizione impartita al neo zar dalle sue divinità, esempio di strategia blasfema, che dalle nostre parti si sostanzia nell’abusata religiosità propagandistica dei Salvini intento a sgranare il rosario, di un paio di conduttrici dei Tg Rai che sfoggiamo in petto una gamma di crocificissi da gioielleria .

In combutta con Putin si registra l’ignobile sostegno all’aggressione dell’Ucraina del capo della chiesa ortodossa, il patriarca di Mosca Kirill, che ha benedetto il Putin guerrafondaio, ha legittimato l’invasione dell’Ucraina e per non farsi mancare nulla (lo racconta l’Espresso) ha ricevuto un manipolo di ultra razzisti del Verona, autori dello striscione con le coordinate di Napoli da bombardare. Gli hanno proposto di lanciare un anatema ai napoletani (oltre che agli omosessuali).  A guidare la delegazione l’ex ministro della Lega Lorenzo Fontana. E il genocida Putin? Per il capo degli oligarchi russi, Dio, il dio dei cattolici, è figura secondaria, sovrastata dalla ‘Grande Russia’. Bastano le sanzioni ha estrometterlo dalla comunità umana della Terra?

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