Elegia sanremese

Sbalordito dal raffinato esempio di eleganza letteraria, dall’elevata qualità creativa, dal dotto tributo alla lingua del sommo poeta e degli accademici della Crusca, sento di dover condividere con il popolo di Facebook la perfezione stilistica di ‘Domenica’, testo della performance sanremese del semivestito-tatuatissimo Achille Lauro, esaltato dall’autostima per il personale oggetto del desiderio sessuale, evidenziato con un tocco in diretta, molto esplicativo, delle sue ‘parti basse’. Ecco la raffinata elegia della canzone firmata nientemeno che da: L. De Marinis – S. P. Manzari – D. Petrella – M. Ciceroni – M. Cutolo – G. Calculli – S. P. Manzari:

“È come i cani che si annusano / oh no / oppure i gatti che girano al porto / negli occhi è rock ‘n’ roll / sembra ti tocchino / oh my God
città peccaminose / donne pericolose / l’amore è un’overdose /  150 dosi /
oh sì, sì / fanculo  è Rollin’ Stone / ah ah ah / è zucchero e lampone /
mi ingoia come un boa / lei dice “come osi” / poi mi spoglia / è come un ladro / no / le tratto bene se no si innamorano / ah, ah / più tardi in camera /
sì poi ti chiamerò / è come fosse domenica / baby, è ancora presto, presto /
è come fosse domenica / si domani poi vedrò / come no / è come fosse domenica / domenica / è come fosse domenica / domenica /
oh no, no / e se li fisso non rispondono / esco dal bagno con 3 figli e moglie /e mamma guarda come dondolo / ho un brutto voto dopo il compito / la sposo? la sposo, come no / le voglio bene ma mi dò per morto / ah ah ah / sta vita è un roller coaster / romanzo rosa, no piuttosto un porno / oh / è come fosse domenica / baby è ancora presto, presto
è come fosse domenica / sì, domani poi vedrò / come no
è  come fosse domenica / domenica / è come fosse domenica
domenica / oh no no”

 

 

 

 

Sismologia parlamentare

Che l’Italia sia terra ‘ballerina’ non è una scoperta, lo raccontano le tragedie dei terremoti di Messina, del Friuli, dell’Irpinia, delle regioni appenniniche. Che sciami di scosse sismiche includano la politica nella frequenza ciclica dei terremoti è noto quanto meno dal tempo delle scissioni della sinistra, dei segmenti del comunismo storico che hanno dato vita, spesso breve, ai fuoriusciti da sinistra, a frange socialiste emigrate nel Psdi e molto più tardi alla confluenza di esuli della disintegrata Dc nell’ampio alveo dei democratici convertiti a una inedita versione di socialdemocrazia. In questo nostro Paese dell’individualismo sfrenato si conferma l’impossibilità di compattare in due poli di segno opposto il caleidoscopio di partiti e partitini che affollano lo scenario politico dell’Italia. L’appello all’unità, che legittima il generoso sì di Mattarella a un secondo settennato di padre della patria, non solo ha incontrato sordità egocentrica dei soggetti abbarbicati alla spartizione degli scanni di Senato e Camera, ma ha coinciso con l’esplosione di nefasti conflitti, che impediscono la sinergia  Dem-5Stelle e scardinano l’ambizione sconclusionata della destra di connettere il berlusconismo in caduta libera con la scellerata guida leghista di Salvini, il  neofascismo degli eredi di Almirante. Marasma e caos, fossero fatti loro, non influenti sul futuro prossimo dell’Italia, non allerterebbero le coscienze democratiche del Paese. Purtroppo le baruffe che agitano le relazioni tra potenziali alleati sono altrettante micce accese e lambiscono la stabilità dell’esecutivo presieduto da Draghi, già a rischio di implodere per l’anomalia di larghissime intese tra soggetti poco compatibili. È guerriglia Di Maio-Conte, sostenuta da contrapposti circuiti di pentastellati, è guerra prima fredda, poi caldissima, Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia. Su questo odioso guazzabuglio della partitocrazia incombe una mole ultra impegnativa di oneri decisivi per l’economia dell’Italia post pandemia.  Preoccupante quesito: Draghi reggerà all’onda d’urto di queste conflittualità contrarie al monito del presidente della Repubblica per un progetto unitario, condiviso, in grado di corrispondere agli impegni proposti dalla comunità europea e dalla complessità di interventi per uscire dalla crisi strutturale e contingente, generata dalla pandemia?  God save Italy.

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