BILL GATES / E ADESSO INVESTE ANCHE SUI VACCINI DI ‘REITHERA’

Non sa ormai più dove piazzare i dollari che strabordano dai suoi forzieri.

E così adesso il miliardario-filantropo Bill Gates, sempre in sella alla super   Fondazione di famiglia (al secolo, la ‘Bill & Melinda Gates Foundation’) decide di sbarcare perfino in Italia, per soccorrere la nostra stellina (al confronto con le stars di Big Pharma) impegnata sul fronte dei vaccini, ‘Reithera’.

Alla quale di tutta evidenza non sono bastati gli euro generosamente elargiti dalla Regione Lazio griffata Nicola Zingaretti. E nemmeno è stata scoraggiata nell’impresa dal semaforo rosso acceso dalla Corte dei Conti solo pochi mesi fa, lo scorso maggio, quando ha bocciato i suoi progetti imprenditoriali. A quanto pare, infatti, i soldi pubblici ottenuti sarebbero stati impiegati non sul versante della ricerca, ma per ampliare il proprio stabilimento, che si trova a Castel Romano.

Scordammoce ‘o passato, perché adesso, grazie a Mago Bill, i problemi sono già un pallido ricordo. Il novello San Francesco alla vaccinara, infatti, ha appena deciso di fare un cadeau all’azienda laziale e con la sua sede legale in Svizzera, comunque riconducibile a due ricercatori nostrani.

Bill Gates

Un regalo da 1 milione e 400 mila dollari, con la possibilità di ulteriori, altrettanto generose tranche.

Stavolta, però, ci sarà un’inversione di rotta nei programmi aziendali. Non si punterà più, cioè, sulla realizzazione di un tradizionale vaccino anti covid, ma si lavorerà alla ideazione di un nuovo siero – così promettono i timonieri di Castel Romano – un siero di ‘seconda generazione’, in grado cioè di combattere il virus soprattutto sul fronte delle tanto temute e temibili varianti.

E fanno un’altra promessa: quella, cioè, di commercializzare poi il nuovo farmaco verso i paesi più poveri, in particolare in direzione Africa.

E cosa promette ancora Reithera al suo novello Babbo Natale che arriva con una slitta zeppa di dollari? Di mettere a disposizione i suoi impianti, le sue tecnologie. E ci mancherebbe.

Ma, dal canto suo, un Bill in vena di regali a raffica, cosa tira fuori dal suo magico cilindro? Anche la messa a disposizione del fior fiore di ricercatori e scienziati in tema di vaccini innovativi. I quali potranno rimboccarsi le maniche, ad esempio, anche per migliorare quelli da impiegare nella lotta contro l’HIV, uno dei pallini del fondatore di Microsoft.

Gongola il cofondatore di Reithera e ‘Chief Technology Officer’, Stefano Colloca: “Il progetto ci permetterà di accedere alla rete di collaboratori scientifici di grande esperienza della fondazione Bill & Melinda Gates, sfruttando il potenziale della nostra nuova tecnologia del vettore GRAd per lo sviluppo di vaccini necessari sia per le nuove varianti di covid-19 che per l’Hiv, i quali potrebbero avere un impatto molto positivo sulla vita delle persone nei Paesi a basso e medio reddito”.

L’azienda di Castel Romano, infatti, nei mesi scorsi ha sviluppato quello che, tecnicamente, viene definito ‘GRAd-CoV2’, un vaccino anti covid che – spiegano i tecnici aziendali – “codifica la proteina spike di Sars CoV-2, basato sul nuovo vettore adenovirale derivato dal Gorilla, reso incapace di replicarsi”.

E aggiungono: “il vettore GRAd appartiene alla specie C di adenovirus, che comprende i più potenti vettori per i vaccini genetici ed è caratterizzato da una bassa sieroprevalenza negli esseri umani”. Viene garantito anche un alto livello di protezione, “con tassi di sieroconversione contro il virus superiori al 93 per cento dopo una singola dose e oltre il 99 per cento con due dosi”.

Se son rose fioriranno. Visto che le aziende produttrici di vaccini hanno sempre sbandierato percentuali di efficacia altissime (e sempre superiori al 90 per cento), poi rivelatesi in gran parte sballate, con numeri campati per aria. Per non parlare dei livelli di sicurezza, sui quali non è azzardato parlare di roulette russa sul fronte degli effetti collaterali non solo a breve, ma soprattutto a medio e lungo termine.

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