Don’t forget, non dimenticare

Sulla melma della disonestà mentale, sui liquami della cloaca che convoglia in un mare di rifiuti tossici l’ignobile ideologia di imbecilli accolti dalla partitocrazia, si erge la saggezza senile di Piero Angela, prestigioso divulgatore della scienza, promulgatore di verità, esempio preclaro di onestà intellettuale, punto di riferimento per intere generazioni, portatore sano di principi ad alto contenuto formativo. In tre parole la sua condanna dell’indecente ‘no’ del Senato alla legge di tutela contro ogni discriminazione, specialmente contro la disumanità dell’omotransfobia: “Nessuna differenza con gli eterosessuali”. Il giudizio lapidario sull’osceno scandalo degli inciuci, che rinviano colpevolmente il varo della legge, conferma l’usurpazione del titolo di ‘onorevole’ che i parlamentari rifiutano di abolire, eredi del ‘me ne frego’ in auge nel maledetto Ventennio. Lo stop alla legge Zan, che si propone di fare dell’Italia un Paese non solo democratico, ma in linea con i tempi, capace di riscattare l’inciviltà di xenofobi, razzismo, omofobia, retaggio di stolti pregiudizi, non è solo conseguenza di rozza e proterva ignoranza. Oltre a screditare il sontuoso patrimonio storico-culturale del Paese, rivela la meschina strumentalità di chi l’ha boicottata con la doppia motivazione dell’intolleranza ideologica e di beceri interessi di partito. Piero Angela sul suo spazio televisivo di divulgazione, dedicato alle coppie, all’amore, al sesso: “Parleremo prevalentemente della coppia uomo-donna, ma sappiamo che oggi finalmente le coppie omosessuali hanno potuto trovare la liberazione da una repressione terribile che è durata lungo tutta la storia”. Più chiaro di così? “È importante capire perché spesso viene vista l’omosessualità, come un rapporto fisico, contronatura. In realtà le coppie omosessuali fanno esattamente lo stesso percorso degli eterosessuali: attrazione, innamoramento, gelosia, vita di coppia, figli. Hanno sentimenti, amori, passioni esattamente come tutti gli altri”. Alessandro Zan, deputato Pd, primo firmatario della proposta di legge, alla vigilia della seduta in Senato: “Sono giorni decisivi per approvare una legge contro i crimini dell’odio”. Indigna il tifo da stadio dei disfattisti all’annuncio del voto che ha fatto scattare la trappola tesa dalla destra, con sordide complicità di franchi tiratori, come i parlamentari di Italia Viva, per nulla anonimi nonostante il voto segreto e forse anche di qualche esponente del Pd. Per i prossimi sei mesi sarà buio, silenzio sulla Zan. Ne discende l’interessante quesito sul numero di progressisti italiani, di migranti costretti alla marginalità di lavori pesanti mal retribuiti, in condizioni di vita da quarto mondo, degli omo e trans sessuali, di quanti a vario titolo sono discriminati, giuridicamente non tutelati: prima o poi si voterà per il governo del Paese, formidabile opportunità per bocciare i partiti che hanno accolto con urla e applausi lo stop alla legge Zan: che si abbia memoria di questa oscena giornata del Parlamento!

La satira di Elle Kappa (la Repubblica), commento graffiante al caso Zan: “Il Pd, continua a circondarsi di franchi picchiatori!”

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