NAPOLI / LA CITTA’ E’ ORMAI SPEZZATA IN TRE

Caldo caldo, come una sfogliatella, il cambio di consegne a Palazzo San Giacomo: il neo sindaco Gaetano Manfredi, ex ministro per la Ricerca del primo esecutivo Conte ed ex rettore dell’ateneo partenopeo, subentra a Luigi de Magistris, l’ex magistrato che ha disamministrato Napoli per otto anni.

Uno dei crac più evidenti, sotto gli occhi di tutti, il comatoso stato delle strade a Napoli: percorsi quotidiani di guerra, per i cittadini partenopei, come neanche nella Baghdad appena bombardata dagli americani.

E proprio nelle ore del ‘passaggio’ si è raggiunto il clou.

Leggiamo le mail di alcuni automobilisti sonoramente incazzati.

“Sono uscito stamattina e ho trovato l’inferno. Impossibile arrivare da   Mergellina a Fuorigrotta, un percorso che faccio quasi tutte le mattine con alterni disagi. Ma stamattina è stato superato ogni limite. Hanno chiuso la galleria Quattro Giornate per delle infiltrazioni d’acqua, dicono.

C’erano dei poliziotti e vigili che impedivano l’accesso senza fornire alcuna spiegazione e dire dove andare, un muro di gomma, ci mancavano solo gli idranti come a Trieste. Ho visto diversi fotografi e operatori che scattavano e riprendevano, spero che qualcuno faccia uscire le notizie perché è una colossale vergogna. La città adesso è spezzata in tre pezzi, perché da più di un anno l’altro tunnel vitale, quello della Vittoria che collega la Riviera di Chiaia con piazza Municipio e tutto il centro storico è chiuso al traffico e non si sa che fine fa”.

Una pagina davvero vergognosa, una storia realmente ai confini della realtà, quella della Galleria della Vittoria, chiusa al traffico a fine settembre 2020. Una drammatica sceneggiata sulla pelle dei napoletani, costretti da oltre un anno a circumnavigare l’intera area del Chiatamone, con assurde perdite di tempo ed evidenti incrementi nei livelli di inquinamento.

Ma sapete come mai nessuno ha fatto niente, neanche alzato un dito, a  Palazzo San Giacomo per ripristinare la viabilità lungo lo strategico tunnel? Perché altrimenti sarebbe ‘scoppiato’ il caso: ossia quello dei lavori killer per la realizzazione della Linea 6 della metropolitana: lavori cominciati – udite udite – addirittura nel lontano 1976 e fino ad oggi costati una cifra colossale, ormai incalcolabile per le casse pubbliche.

Lavori che hanno massacrato il fragile tessuto urbanistico: come nel caso della stazione di Piazza Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone e dei lavori in tutta l’area, che hanno finito per sventrare lo storico Monte Echia. Il quale – secondo i geologi più avvertiti – rischia di piombare sulla Galleria Vittoria. Un disastro annunciato e evitato solo per un miracolo del miglior San Gennaro!

Ma passiamo ad un’altra mail piena di amarezza, ma anche di rabbia.

“Mi sono trovato l’altro pomeriggio nella zona di Capodichino, dovevo andare a Fuorigrotta e per questo volevo prendere la Tangenziale. Chilometri di fila ed era un’ora che in genere non c’è molto traffico, le 4 di pomeriggio. Una follia, a questo punto, farsi sei chilometri a passo d’uomo, e non si sa nemmeno per quale motivo, sul display al solito non c’era alcuna spiegazione. A questo punto penso bene di prendere la prima uscita possibile e così imbocco quella di Corso Malta, nella zona della ferrovia”.

“Dalla padella nella brace, perché tutta la rampa è intasatissima, non si passa e dopo un quarto d’ora arrivo in vista del casello e cosa scopro? Che tutte le uscite sono bloccate, c’è il rosso in tutti i tre pedaggi, una roba dell’altro mondo, macchine impazzite. A questo punto si forma una lunga coda per prendere la corsia del Telepass. Ho fatto insieme a tanti altri così, per scappare da quell’inferno. Poi mi sono sorbito il traffico lungo tutto il percorso che porta a Fuorigrotta, comunque un po’ meglio di quell’incolonnamento senza fine sulla Tangenziale”.

Paolo Cirino Pomicino. Sopra, la quotidiana paralisi di traffico a Napoli

Per la quale i napoletani sono costretti da anni e anni, ormai, a pagare un pedaggio fuorilegge, visto che – secondo quando previsto  da ‘Autostrade Meridionali’, la ‘madre’, alla sua inaugurazione – dopo alcuni anni di pedaggi l’arteria doveva diventare ‘free’: e così invece non è stato, grazie a leggi farlocche che hanno insensatamente prolungato addirittura fino al 2033 le concessioni e ingrassato i concessionari, proprio come Autostrade, che non solo hanno incassato palate milionarie ma ne hanno combinate di cotte e di crude: come per la tragedia del ponte Morandi a Genova.

Ultima chicca. Sapete chi siede, da oltre 10 anni, al vertice di ‘Tangenziale di Napoli spa’, nelle vesti di Presidente? ‘O Ministro, al secolo Paolo Cirino Pomicino

 

Lascia un commento