MIX VACCINI / LE ALLARMANTI PERCENTUALI

Sia il governo che la gran parte dei virologi (sic) di regime continuano a sostenere che il mix di vaccini – o la cosiddetta ‘eterologa’ come ha coniato subito il pediatra e portavoce del CTS Franco Locatelli – è la migliore delle soluzioni possibili, fa bene e garantisce un livello di immunizzazione ancor maggiore (rispetto all’utilizzo di due dosi della stessa azienda produttrice).

Corre ovviamente in soccorso AIFA, il ‘guardiano’ degli interessi delle case farmaceutiche, che per sostenere la sua difesa si serve di due studi appena pubblicati da ‘Lancet’. Il primo è firmato da Robert H. Shaw e il secondo da Alberto M. Borobia.

A leggerli bene, però, i due studi non sono poi così rassicuranti. Vediamo più in dettaglio.

Stando alla ricerca coordinata da Borobia, “con il mix di vaccini, a fronte di una risposta immunitaria più alta, le reazioni avverse riscontrate, lievi o moderate, ammontano al 98,2 per cento”. Per la precisione, 68,3 per cento di reazioni lievi e 29,9 per cento di reazioni moderate. Ma resta un preoccupante 1,8 per cento (non è certo poco) di ‘reazioni avverse gravi’.

Alcuni ricercatori osservano: “Questo 1,8 per cento va aggiunto alle reazioni avverse che già i vaccini danno di per sé”: quindi la situazione non è certo rosea.

Ma non è certo finita qui.

Secondo un altro studio pubblicato a dicembre 2020 da ‘The New England Journal of Medicine’ e ripreso dal ‘National Library of Medicine’, “un effetto severo è stato osservato in circa il 4 per cento dei destinatari di BNT162b2”, ossia il vaccino prodotto da Pfizer/BionTech.

Le due percentuali sommate (senza dimenticare le ‘storiche’ reazioni prodotte dai vaccini tradizionali) sfiorano quindi la preoccupante quota del 6 per cento.

Ecco, inoltre, le ultime dichiarazioni di Arnon Shahar, il responsabile della campagna vaccinale in Israele, tanto osannata dai media nostrani: “Mixare i vaccini è una scelta che al momento andrebbe presa solo in condizioni disperate Sarebbe ragionevole solo se ci fosse un’impennata di casi, non ci fossero abbastanza dosi per proteggere i cittadini e non ci fosse altra scelta. Non ci sono studi sufficienti sulla cosiddetta ‘eterovaccinazione’. Per ora è meglio eseguire il richiamo con lo stesso siero”. E conclude: “Procedere per tentativi non è mai una soluzione”.

Più chiari di così!

Cosa ne pensa il dotto Locatelli?

E, soprattutto, il ministro della Salute Roberto Speranza, fresco di vaccino? Incredibile ma vero, il numero uno della sanità di casa nostra fino ad oggi ha ordinato vaccini per tutti – anche mixati – anche se lui se ne era ben guardato. Fino a quando non è stato preso con le mani nella marmellata dall’infettivologo genovese Matteo Bassetti che aveva denunciato la clamorosa ‘anomalia’…

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