ARGENTINA / ECCO LA PATRIMONIALE: DA NOI MAI ?

Sarebbe il caso di prendere come esempio l’Argentina.

Non solo per essere la patria del mito Maradona, ma anche per un provvedimento che ha appena firmato il suo presidente, Alberto Fernandez.

Si tratta della tassa patrimoniale una tantum, decisa per fronteggiare l’emergenza provocata dalla pandemia e quindi per contribuire a pagare le forniture mediche e i pacchetti di aiuti finanziari a cittadini e imprese.

La “tassa del milionario” colpisce le persone con un patrimonio di oltre 200 milioni di pesos, circa 2 milioni di euro.

E’ passata con 42 voti al Senato contro 26.

In Argentina sono stati accertati, dall’inizio della pandemia, circa 1 milione e mezzo di casi e quasi 40 mila morti.

Torniamo alla patrimoniale, della quale in Italia si discetta con insistenza nelle ultime settimane. Eppure tutti i partiti (tranne Leu) ne parlano con totale disprezzo, quasi fosse più infettiva e pericolosa del Covid.

E giù con un mare di critiche.

Tanto in Italia abbiamo una serie di patrimoniali, come la tassa sulla seconda casa: boh.

Tanto non colpisce i ricchi, perché hanno i soldi nei paradisi fiscali.

Tanto non colpisce le grandi imprese perché hanno le sedi legali all’estero.

Tanto finisce solo per colpire chi già paga e i redditi fissi: come se gli stipendi in media superassero da noi i 200 mila euro l’anno…

Tante chiacchiere, ottime e abbondanti solo per non voler colpire, sul serio, la ricchezza, le rendite parassitarie.

Una proposta semplice semplice: applichiamo il modello argentino, e vediamo cosa succede.

Così lorsignori non devono neanche spremere le meningi, impegnate solo a nascondere i bottini, alla faccia dei cittadini – quelli sì – che pagano ogni giorno le tasse.

E anche alla faccia dei malati di Covid.

 

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