Napoli, donne e creatività 

La Pascale, la ‘dritta’ ex di Berlusconi (“Tutto bene tra noi, dormo con come sempre con lui” ha dichiarato quando già era avvenuta la separazione per non indispettirlo e ottenere il massimo di ‘liquidazione’). Napoletana a denominazione di origine controllata, dotata di creatività da terra natia vulcanica, figlia di un dio dispensatore di fertile fantasia, la compagna del re Mida televisivo, autoreferenziale esibizionista di machismo senile, ha colto senza esitare neppure un attimo il passaggio della fortuna dalle parti di Fuorigrotta, quartiere a ovest di Napoli, dove è nata. La fanciulla, timorata di dio, coccolata ma anche strettamente vigilata dai genitori, è ragazza ad alto quoziente di positività. Per mantenersi agli studi si adatta a lavorare come commessa. Ancora minorenne, coglie al volo il bello della potenza politico-finanziaria di Berlusconi e racconta di esserne innamorata. Consegue la laurea in Scienze politiche, dopo essere stata la ragazza immagine di una concessionaria d’auto. Finalista diciassettenne a Miss Grand Prix, si dà alla tv, velina del programma ‘Telecafone’. Con il pensiero monolitico per il cavaliere, tenta poi la strada della politica e si candida alle comunali di Napoli. 88 i voti di parenti e amici del cuore, ma non si scoraggia e la mente le s’illumina di berlusconismo: fonda con passione il comitato ‘Silvio ci manchi’. Avrebbe preferito chiamarlo ‘Silvio mi manchi’ ma “ogni cosa a suo tempo” e prosegue il corteggiamento seppure a distanza, con l’obiettivo molto diretto di diventarne la fidanzata, tappa intermedia del sognato matrimonio. La giovane in carriera diventa consigliere provinciale di Napoli, eletta con la lista del Popolo delle Libertà, precursore di Forza Italia. Con una giravolta comportamentale a 360 gradi, è lei che consegna al ‘suo’ Silvio un ‘pizzino’ con il numero di telefono e gli confida “Aspetto una sua telefonata”. L’approccio a tu per tu lo celebra con la dichiarazione amorosa “Presidente, lei è bellissimo”. Squilla il cellulare e Francesca racconta “Restammo al telefono per due ore”. Il Berlusca, nella fase della sua vita di latin lover, è alle prese con la separazione dalla moglie Veronica Lario. Nel 2012 utilizza l’invito televisivo a ‘Domenica Live’ per proclamare al mondo il fidanzamento con la Pascale.  L’idillio si conclude nella scorsa primavera. Restano alla bella napoletana il tatuaggio sul polso delle sue e delle iniziali di Silvio, cinque cani, ovvero Dudù e Dudina, più i tre loro cuccioli e dopo dieci anni di convivenza un assegno della bellezza di venti milioni, ma anche l’interessantissima buonuscita di un milione di euro all’anno. Sull’abbrivio del ‘colpaccio’ della Pascale, sembra viaggiare spedita la trentenne Marta Fascina (meno 53 anni di Berlusconi) calabrese, cresciuta a Portici in provincia di Napoli (bis di fascinosa intraprendenza di una donna del Sud?), deputata di Forza Italia e segretaria della commissione parlamentare della Difesa. Primo segnale dell’amore sbocciato, la fotografia dei due scattata in Svizzera, al Grand Resort di Bad Ragaz. La Fascina, ex portavoce del Milan Calcio, scrive, ovviamente sul ‘Giornale’, quotidiano di famiglia dei Berlusconi. Per il momento il gossip è a corto di pettegolume sulla nuova ‘conquista’ del cavaliere, ma una cosa si può anticipare. Venti milioni di eventuale buonuscita e il ‘rimborso’ di un milione all’anno, sono un appetitoso piatto di portata al banchetto di Silvio, che a dispetto di più lifting e trapianti capelliferi, non intende pensionarsi e tutelare i suoi 84 anni da stress e forti emozioni.

Ditene male, partecipate pure alle sue contestazioni, esultate per il calo di nove punti nei consensi degli italiani, ma non potete negare che Egli sia in grande confidenza con i puristi della lingua italiana, con l’Accademia della Crusca e con gli autori di saggi sul tema del galateo. Salvini, contestato in Campania, a Mondragone, ha risposto con l’abituale eleganza verbale: “Dicono che puzzo? Ci credo, stai due ore in mezzo a quella gentaglia…” Da par suo, la collega parlamentare Murelli, rivolta in aula alla maggioranza di governo: “Per tenervi le poltrone importate il Covid”. La leghista ha provato a completare invano il nobile intervento, ma si rivolgeva ai banchi vuoti di Pd, 5Stelle e Leu.

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