SIGONELLA / PRIME MISSIONI DEI NUOVI DRONI NATO. OBIETTIVO LIBIA?

Nella base militare americana di Sigonella, in Sicilia, partano i voli dei droni RQ-D ‘Phoenix’ che la Nato ha acquistato per attuare il programma AGS, acronimo di Alliance Group Surveillance.

Gonfia il petto il comandante della task force, Philipp Stewart, generale della US Air Force: “Abbiamo condotto con successo il primo volo del velivolo a controllo remoto MAGMA 10. Per la nostra AGS Force e per tutta la Nato si tratta di un evento storico che consente di aprire un nuovo capitolo per ciò che riguarda il miglioramento delle capacità alleate nel settore dell’intelligence, della sorveglianza e del riconoscimento”.

E continua: “Durante il volo, i sensori del Phoenix hanno raccolto immagini e informazioni su obiettivi in movimento che sono state trasferite al centro di supporto operativo della task force a Sigonella, dove sono state processate ed elaborate e poi trasferite agli Alleati”.

I dati rilevati e analizzati a Sigonella, infatti, vengono trasmessi grazie ad una rete criptata al Comando JISR, vale a dire Joint Intelligence Surveillance and Reconnaisance della Nato, con sedi a Bruxelles, Mons e The Hague.

Di oltre 16 chilometri – spiegano i tecnici – il raggio d’azione dei freschi Phoenix, in modo tale da consentire l’operatività in un’area geografica che comprende l’intera Africa e il Medio Oriente, l’Europa orientale fino alla Russia.

Spiega il blogger antimilitarista Antonio Mazzeo: “Grazie alle informazioni raccolte e decodificate dall’AGS, la Nato è in grado di ampliare lo spettro delle proprie attività nei campi di battaglia e rafforzare la capacità d’individuazione degli obiettivi da colpire con gli strike aerei e missilistici”.

Prosegue Mazzeo: “Molto probabilmente, nella sua missione, il drone Nato ha sorvolato anche i cieli della Libia dove è in atto una controffensiva da parte dei reparti militari fedeli del Governo di Accordo Nazionale presieduto da Fayez Mustafa al-Sarraj, sostenuti da Turchia, Usa, Quatar e Italia. In queste settimane a Sigonella è notevole il traffico di velivoli alleati e pure i decolli e gli atterraggi dei droni Global Hawk in dotazione all’US Navy e all’US Air Force”.

Entro la fine di giugno dovrebbero arrivare a Sigonella gli altri tre droni previsti dal programma AGS.

E affinchè il sistema di “sorveglianza terrestre” sia effettivamente completato bisognerà attendere il 2022.

Cinque anni di ritardo rispetto alla tabella di marcia e secondo quanto stabilito per contratto tra il comando Nato e il colosso a stelle e strisce NorthropGrumman: valore 1 miliardo e mezzo di dollari, il più costoso nella storia dell’Alleanza Atlantica.

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