Spesso è meglio tacere

Intervista-endorsement a Saverio Costanzo, figlio di cotanto padre e deus ex machina dell’operazione Rai fiction-Ferrante (Ferrante chi?). Colpisce come un cazzotto bene assestato allo stomaco il giudizio del  regista alla domanda: “Siamo di fronte a una storia  politica, sociale, umana”, con l’aggiunta del postulato che la cultura aiuta a emanciparsi. L’insidia della domanda è nella risposta, rivelatrice per chi ha visto l’ultima puntata trasmessa: “Quando Elena fa l’amore con il suo aguzzino, per ripicca nei confronti dell’amica, mi ha messo a disagio, ma nello stesso tempo da qualche parte so che stava parlando di me” (????????). Cosa ci sia di politico, sociale, umano e di personale in una ragazza che si fa scopare per fare un dispetto all’amica, è duro da condividere, specialmente se la vendetta  è di una delle due amiche ‘colta’, tanto da iscriversi alla Normale di Pisa, come rivela Costanzo, a cui verrebbe voglia di chiedere che c’entra l’Amica geniale’ con la cultura che aiuta a emanciparsi se come racconta lui stesso:  “Elena s’impossessa della libertà, ma poi la ritroviamo sola con il fantasma di Lila…” Il the end dell’intervista è, come definirlo, epico. “Il finale (della serie, ndr) è un climax wagneriano (sic!)”.  Corsi e ricorsi storici. Alla domanda “Ha avuto amici geniali?” (accidenti , che straordinario e coerente riferimento, ndr) la risposta è davvero geniale: “Molti, da sempre. Senza non avrei potuto approcciare questo tema, anzi dirò di più: mi innamoro degli amici e li ritengo geniali” (!!!). Lunedì  ultima puntata di questa maratona, ma tranquilli, Costanzo non ci abbandona ed è già al lavoro per la terza  stagione di  “L’amica geniale”. Di qui la notizia che i produttori di ‘Beautiful’ sono seriamente preoccupati, nel timore di essere scippati del record di puntate teletrasmesse.
“La Cina ha pagato un grande conto per questa epidemia che ha avuto perché li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi o altre robe del genere”. Firmato Luca Zaia, governatore del Veneto. Lo ha detto nel corso di un’intervista rilasciata ad Antenna Tre. L’incavolatissima ambasciata cinese in Italia: “Un politico italiano non ha risparmiato calunnie sul popolo cinese. Si tratta di offese gratuite che ci lasciano basiti. Ci consola che moltissimi amici italiani non sono d’accordo con tali affermazioni, e, anzi, le criticano fermamente. Siamo convinti che le parole di un singolo politico non rappresentino assolutamente il sentire comune del popolo italiano, un popolo civile e nostro amico. Il coronavirus  è un nemico comune e richiede una risposta comune. In un momento così difficile è necessario mettere da parte superbia e pregiudizi, e rafforzare la comprensione e la cooperazione al fine di tutelare la sicurezza e la salute comune dell’umanità intera”. Zaia: “È tutto il giorno che vengo massacrato per quel video. Nella migliore delle ipotesi sono stato frainteso, nella peggiore strumentalizzato. Quella frase mi è uscita male, d’accordo” (Uscita male? Eh no, uscita bene da un leghista in confidenza  con il razzismo, ndr)

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