SANITA’ / SUPER SPERPERI IN CAMPANIA, PER LA CORTE DEI CONTI 

Asl super sprecone in Campania. La Corte dei Conti punta per l’ennesima volta i riflettori sui maxi sperperi e le malegestioni degli amministratori sanitari regionali e mette sotto inchiesta 44 tra dirigenti e funzionari, accusati, in particolare, di non essere stati “tempestivi”, né tantomeno “diligenti”, né in alcun modo “impegnati” nel “dare attuazione alle riduzioni dei costi previsti dalla legge e mai applicati”.

In base alla “spending review”, infatti, le Asl potevano anzi dovevano tagliare in modo razionale molte spese, soprattutto sul versante degli acquisti di materiale sanitario. Ed invece è stato proprio questo – ossia gli acquisti per favorire ditte di amici & parenti – uno dei canali privilegiati per ogni corruttela, come è dimostrato da tante inchieste giudiziarie e indagini della guardia di finanza. Altro che spendig review: gare e commesse facili, dove poter praticare prezzi doppi, tripli o quadrupli senza alcun controllo.

Il danno erariale totale ora accertato dalla Corte dei Conti è pari a circa 5 milioni di euro. Sono coinvolte una quindicina di strutture sanitarie. Al top degli sperperi la Asl Napoli 3, che da sola raggiunge quota 1 milione e mezzo; seguono Il San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno, l’Asl Benevento e il Rummo del capoluogo sannita. Sperperi tra il mezzo milione e 250 mila euro per la SUN Vanvitelli, l’Asl Napoli 2 Nord, l’Azienda ospedaliera dei Colli a Napoli, l’Asl Avellino e il locale ospedale Moscati, l’istituto antitumori Pascale di Napoli, l’Asl Caserta.

Le indagini riguardano in pratica quasi tutti i dirigenti Asl, i “manager” che avrebbero dovuto garantire efficienza e trasparenza e invece nel migliore dei casi hanno chiuso gli occhi e disapplicato la legge.

Il tutto mentre la sanità a Napoli resta sempre da quarto mondo, tra formiche che al San Giovanni Bosco stanno per prendere la laurea in medicina e sanitari che al Vecchio Pellegrini non sanno riconoscere una gravidanza infetta al nono mese.

 

Nella foto l’ingresso del San Giovanni Bosco

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