GARANTE PER L’INFANZIA / BLOCCO PER LA NOMINA DI SCIALLA

Garante dell’Infanzia per la Campania: eletto dal Consiglio regionale ma la procedura per la nomina si è arenata. Una sorta di bocciatura? Un’altra sceneggiata a palazzo Santa Lucia, un caso-bis dopo che anche la Bifulco dovette fare marcia indietro a settembre 2017?

Vediamo i fatti. Con 22 voti su 40 votanti, quindi un risultato estremamente risicato, l’assemblea regionale il 29 marzo ha politicamente scelto il casertano Giuseppe Scialla. Per il quale, però, non si è potuto procedere, come di prassi, all’immediato decreto di nomina della Presidente del Consiglio regionale. Segno che qualcosa non funziona e che gli uffici della presidenza necessitano di chiarimenti, forse carte e documenti che chiariscano e attestino quanto riportato nel curriculum allegato alla domanda.

Nel curriculum, per fare qualche esempio, si parla di svariati incarichi universitari. Vengono fatti i nomi di parecchi atenei (anche telematici, come oggi “si usa”), dalla Seconda università ‘Vanvitelli‘ di Napoli, alla ‘Parthenope‘, all’Università del Sannio, alla Pio Quinto di Roma, alla Cusano. Ma senza alcuna specifica.  La nebbia più totale.

Partiamo dalla laurea. Scialla indica una laurea in “Psicologia della comunicazione e dei servizi sociali” conseguita alla Università telematica Unicusano. Non indica l’anno. A quanto pare sarebbe il 2015, ma la materia diversa: “Psicologia delle Organizzazioni”.  Insomma uno psicologo che si prende una laurea in materie psicologiche a 62 anni.

Si parla, poi, di una specializzazione biennale in “Diagnosi Neuropsicologica e Terapia riabilitativa” conseguita alla Saip di Roma. Di cosa si tratta? In quale anno?

Ancora. Scialla dichiara di essere dal 2006 Docente in Diritto dell’Informazione e della Comunicazione, sempre alla Seconda Università di Napoli. Senza precisare meglio.

A quanto pare diversi candidati che hanno concorso alla carica di Garante per l’Infanzia sono sul piede di guerra, e a palazzo Santa Lucia si parla di una pioggia di ricorsi in arrivo.

Il Consiglio regionale della Campania. Sopra, Giuseppe Scialla

Fa notare un esperto di formazione che conosce bene le ‘prassi’ di palazzo Santa Lucia. “I punti da chiarire sono non pochi. In primo luogo, come ormai al solito per queste nomine, gli organismi regionali non hanno effettuato la comparazione tra i curricula, che la legge prevede come imprescindibile e invece viene regolarmente bypassata ma ora ci sono sentenze chiare.  Poi c’è la questione del quorum insufficiente: è stabilito pari ai due terzi, e invece qui si tratta di 22 voti su 40. Nel curriculum dell’eletto egli tace della sua passata presidenza all’Ente Parco del Matese: una sua nomina ‘regionale’  occultata (mentre la legge 17 del 1996 gli imponeva di dichiarare l’incarico) e quindi può entrare in conflitto, tenuto conto della legge numero 24 del 2012, circostanza che, per l’omissione non è stata valutata, quindi, con estrema attenzione”.

Così continua: “C’è poi da vagliare l’incarico universitario alla Seconda Università di Napoli: non risulta alcuna richiesta di autorizzazione rettoriale per poter essere nominato Garante per l’Infanzia, come invece espressamente previsto dalla legge Gelmini. Pertanto Scialla dovrebbe essere soltanto un professore a contratto ma allora doveva dichiararlo chiaramente”. “Soprattutto  in che modo viene documentata, dal candidato  ‘l’esperienza quinquennale’ nel settore dei diritti per l’infanzia espressamente richiesta nell’avviso pubblico. Egli evoca solo nebulose attività associative o psicologiche mentre faceva ben altre cose. Insomma, un bel guazzabuglio”.

Sotto il profilo politico, variegato il pedigree di Scialla. Che dieci anni fa arrivò al vertice del Parco del Matese come mastelliano doc, tanto da chiamare al suo fianco – come la Voce ha documentato in un articolo che potete leggere nel link in basso – Sandra Lonardo, cugina della consorte del sindaco di Benevento Clemente Mastella, e Antonio Mastella, cugino diretto dell’ex ministro berlusconiano al Lavoro e poi prodiano alla giustizia. A seguire il passaggio di Scialla ai lidi forzisti, quindi la più recente virata verso quelli targati Pd, direzione De Luca, of course.

A settembre la carica di Garante dell’Infanzia doveva toccare, dopo il voto del Consiglio regionale, ad Anna Bifulco, fedelissima del governatore della Campania Vincenzo De Luca. Ma anche allora non venne subito nominata. Gli uffici di presidenza, infatti, le chiesero documentazione e chiarimenti. Che Bifulco non esibì, rispondendo solo che rinunciava all’incarico.

Continua adesso il copione della sceneggiata con il caso-Scialla? Staremo a vedere.

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