IL BUSINESS DEI MIGRANTI / ARIECCO I CHIORAZZO

Arieccoli. Torna alla ribalta, anche mediatica, la dinasty dei fratelli Chiorazzo, i reucci nel settore dell’ospitalità ai migranti. Per il loro ‘Mondo Migliore’ si accendono i riflettori del Tg2 che nell’edizione serale del 10 gennaio dà ampio risalto ad azioni e opere degne delle migliori pagine del Vangelo. Hanno appena aperto le braccia, infatti, nella struttura ubicata a Rocca di Papa, ad una cinquantina di profughi libici. A far gli onori di casa il novello San Francesco, Angelo Chiorazzo.

A quando il Nobel per la Pace?

Lontani un secolo i tempi dei grattacapi per le inchiesta giudiziarie sui fondi destinati all’immigrazione e sui centri di accoglienza, i Cara e i Cie. E’ del 2009 una grossa indagine avviata dalla procura di Potenza e affidata al pm di punta, Henry John Woodcock, che ha coinvolto perfino il gran ciambellano di Berlusconi, Gianni Letta, e il prefetto (poi responsabile al ministero degli Interni proprio per l’immigrazione) Mario Morcone.

Dell’inchiesta raccontò la Voce in una sua cover story di giugno 2009. E l’articolo della Voce venne ripreso in prima pagina, come apertura, da il Fatto quotidiano, a metà settembre, per il suo numero d’esordio.

Quell’inchiesta è poi finita tra le nebbie giudiziarie. Restano documentati gli interessi a molti zeri del gruppo Chiorazzo e della loro corazzata, Auxilium, dalla quale sono poi gemmate altre sigle sempre nel nome della solidarietà e dello spirito evangelico.

Come dimostra, del resto, la stessa visita di Papa Francesco al Cara di Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma, e la fresca capatina del Sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato vaticana, Giovanni Angelo Becciù, proprio al Mondo Migliore di Rocca di Papa.

E ormai alle spalle anche le più recenti ombre scatenate dall’inchiesta Mafia Capitale: nelle sterminate pagine delle indagini, infatti, facevano capolino anche i Chiorazzo e i loro ‘santi’ affari.

Tutto finito, ovviamente, in naftalina.

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