DANILO COPPOLA IN CRAC / ALL’ASTA LA SUA PORTA VITTORIA

Asta milionaria a Milano per la vendita del mega complesso immobiliare di Porta Vittoria. Uno dei gioielli dell’ex furbetto del quartierino Danilo Coppola, salito agli onori delle cronache una dozzina d’anni fa per il tentativo di scalata al Corriere della Sera.

La società che deteneva Porta Vittoria è finita in crac, sommersa da una valanga di debiti, circa 400 milioni di euro, dei quali oltre la metà (e cioè circa 225) con il Banco Popolare di Milano. Bpm al quale i legali di Coppola attribuiscono la colpa del dissesto: tale convinzione è maturata dopo che la stessa sezione fallimentare ha “postergato” quella maxi cifra, ossia ha ritenuto che tutti gli altri creditori abbiano la precedenza e che Bpm – nonostante il volume dell’ammontare – debba accodarsi agli altri.

I curatori fallimentari hanno stabilito un prezzo base da 152 milioni di euro per la prima asta che si tiene il 28 novembre.

Secondo alcune indiscrezioni, tra gli interessati a presentare offerte per Porta Vittoria, un’area ‘semicentrale’ di Milano, ci sarebbero alcuni fondi americani, come Apollo, York e Varde; nonché mattonari e finanzieri di casa nostra, da Davide Bizzi (che passa dal mattone all’arte all’editoria, con il settimanale ciellino Tempi) a Manfredi Catella, al timone di Coima Res, che un paio di mesi fa ha acquistato la sede milanese di Techint, la corazzata di Gianfelice Rocca.

 

Nella foto Danilo Coppola

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